Non sono del tutto d’accordo con l’impostazione di fondo. Se da una parte è vero che esiste tutt’ora un maschilismo diffuso, che mancano pari opportunità e che ogni tentativo di insegnare sin sa bambini il rispetto senza imporre sin da subito ruoli di genere viene boicottato dall’ottusità cattolica a mio avviso si commette un macroscopico errore se si riduce tutto alla sola colpevolizzazione dell’uomo in quanto padre padrone. Il discorso infatti secondo me ha ben altre radici culturali e non fa dustinzione tra sessi nel senso che cimportamenti analoghi sono anche prerogativa femminile. Poi certo, statisticamente le vittime son più quelle femminili ma non ne va fatta una questione numerica se realmente vogliamo superare sta cosa. Il problema infatti riguarda il concetto stesso che sta alla base di qualsiasi rapporto che è basato sulla concezzione di possesso. Il tu sei mio/a e di nessun altro(quindi nemmeno tua/o) è il problema. In questo non c’entra il maschilismo ma la morbosa possessività di persone nei confronti del compagno o del coniuge. Questa possessività finisce per soverchiare ogni cosa. Il tu sei mio /a e di nessun altro giustifica ogni cosa e azzera le libertà dell’altra parte che essendo vista come proprietà non può più decidere nulla. Se non si riparte da qui, dall’insegnare il rispetto reciproco e a considerare una relazione di coppia come un alleanza, un patto, una società o qualunque altra cosa ma non come un acquisto di cose tra mille anni e più ancora sarà sempre tutto uguale. Iniziamo a ridefinire i rapporti e a sancire che nessuno è di nessun’altro e che se si sta insieme lo si fa perche lo si vuole entrambi ma che se non ci sono le basi allora civilmente si prendono strade diverse. È tutto qui. Combattere il concetto morboso di possessività.
proprio per questo ogni fenomeno, qua si parla dell’uccisione delle donne da parte di mariti, compagni o ex, riguarda tutti. Il maschilismo, che non esiste solo negli uomini, è il vedere l’altro come proprio, ma è culturalmente la donna da secoli ritenuta inferiore e meno capace, il voto e le varie conquiste sono storia recente. Non colpevolizzo l’uomo, faccio un discorso di responsabilità da una parte delle istituzioni da una parte dei singoli di qualsiasi sesso siano
No, c’è differenza! Il maschilismo non è il vedere qualcuno come propria cosa ma intendere la società come basata su livelli sociali differenti per cui io uomo dominante non riconosco a te donna inferiore le mie stesse capacità, prerogative e i miei stessi diritti. E questa visione affonda le sue radici nella cultura giudaico-cristiana in cui vi è sempre stata una subalternità. Insomma maschilismo è una forma di razzismo se vogliamo. Ma, gli episodi di possessività invece vanno al di la di tutto ciò. Vanno oltre. Ed avvengono anche da parte di donne. E francamente non me la sentirei di dire che sono maschiliste! Sono due cose che vanno combattute ma non mischiate perché se le mischiamo otteniamo solo di ritardarne la soluzione.
Non credo sia un fatto strettamente legato al sesso anzi! È un qualcosa che è molto legato ad un certo egocentrismo. Facci caso ed osserva i comportanenti delle donne che so, al ristorante. Se entra una donna quasi tutte le altre presenti la guarderanno e quasi certamente la nuova arrivata le guarderà in una guerra lampo in cui ognuna rivendica il suo “territorio”! Ma la possessività è anche verso i figli. Tipica è la frase io ti ho fatta/o io ti disfo. Le nostre società hanno nel dna questa tara del possedere. Se poi la persona nasce anche debole mentalmente e gelosa…beh il rischio di finire in cronaca nera è alto…
Cultura del possesso e dell’apparire quindi sinché il sesso è spesso vissuto con questi fattori, MDF e MDC che si oggettificano e oggettificano non vivendo con gioia ma con ossessione narcisistica, un piccolo io che lotta contro il mondo cattivo su cui elevarsi. In pratica poeracciune 2.0
In pratica bisognerebbe star ben lontani da persone con queste caratteristiche! E bisognerebbe preferire sempre un sesso fatto di spontaneità e complicità ma che vuoi farci…siamo nell’era e nella moda di 50 sfumature ed io sono come al solito controcorrente e controtendenza!
Non sono del tutto d’accordo con l’impostazione di fondo. Se da una parte è vero che esiste tutt’ora un maschilismo diffuso, che mancano pari opportunità e che ogni tentativo di insegnare sin sa bambini il rispetto senza imporre sin da subito ruoli di genere viene boicottato dall’ottusità cattolica a mio avviso si commette un macroscopico errore se si riduce tutto alla sola colpevolizzazione dell’uomo in quanto padre padrone. Il discorso infatti secondo me ha ben altre radici culturali e non fa dustinzione tra sessi nel senso che cimportamenti analoghi sono anche prerogativa femminile. Poi certo, statisticamente le vittime son più quelle femminili ma non ne va fatta una questione numerica se realmente vogliamo superare sta cosa. Il problema infatti riguarda il concetto stesso che sta alla base di qualsiasi rapporto che è basato sulla concezzione di possesso. Il tu sei mio/a e di nessun altro(quindi nemmeno tua/o) è il problema. In questo non c’entra il maschilismo ma la morbosa possessività di persone nei confronti del compagno o del coniuge. Questa possessività finisce per soverchiare ogni cosa. Il tu sei mio /a e di nessun altro giustifica ogni cosa e azzera le libertà dell’altra parte che essendo vista come proprietà non può più decidere nulla. Se non si riparte da qui, dall’insegnare il rispetto reciproco e a considerare una relazione di coppia come un alleanza, un patto, una società o qualunque altra cosa ma non come un acquisto di cose tra mille anni e più ancora sarà sempre tutto uguale. Iniziamo a ridefinire i rapporti e a sancire che nessuno è di nessun’altro e che se si sta insieme lo si fa perche lo si vuole entrambi ma che se non ci sono le basi allora civilmente si prendono strade diverse. È tutto qui. Combattere il concetto morboso di possessività.
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proprio per questo ogni fenomeno, qua si parla dell’uccisione delle donne da parte di mariti, compagni o ex, riguarda tutti. Il maschilismo, che non esiste solo negli uomini, è il vedere l’altro come proprio, ma è culturalmente la donna da secoli ritenuta inferiore e meno capace, il voto e le varie conquiste sono storia recente. Non colpevolizzo l’uomo, faccio un discorso di responsabilità da una parte delle istituzioni da una parte dei singoli di qualsiasi sesso siano
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No, c’è differenza! Il maschilismo non è il vedere qualcuno come propria cosa ma intendere la società come basata su livelli sociali differenti per cui io uomo dominante non riconosco a te donna inferiore le mie stesse capacità, prerogative e i miei stessi diritti. E questa visione affonda le sue radici nella cultura giudaico-cristiana in cui vi è sempre stata una subalternità. Insomma maschilismo è una forma di razzismo se vogliamo. Ma, gli episodi di possessività invece vanno al di la di tutto ciò. Vanno oltre. Ed avvengono anche da parte di donne. E francamente non me la sentirei di dire che sono maschiliste! Sono due cose che vanno combattute ma non mischiate perché se le mischiamo otteniamo solo di ritardarne la soluzione.
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Risposta…svanita. Cercherò di riscriverla più tardi. 😔
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Molte sono MDC
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Non credo sia un fatto strettamente legato al sesso anzi! È un qualcosa che è molto legato ad un certo egocentrismo. Facci caso ed osserva i comportanenti delle donne che so, al ristorante. Se entra una donna quasi tutte le altre presenti la guarderanno e quasi certamente la nuova arrivata le guarderà in una guerra lampo in cui ognuna rivendica il suo “territorio”! Ma la possessività è anche verso i figli. Tipica è la frase io ti ho fatta/o io ti disfo. Le nostre società hanno nel dna questa tara del possedere. Se poi la persona nasce anche debole mentalmente e gelosa…beh il rischio di finire in cronaca nera è alto…
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Cultura del possesso e dell’apparire quindi sinché il sesso è spesso vissuto con questi fattori, MDF e MDC che si oggettificano e oggettificano non vivendo con gioia ma con ossessione narcisistica, un piccolo io che lotta contro il mondo cattivo su cui elevarsi. In pratica poeracciune 2.0
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In pratica bisognerebbe star ben lontani da persone con queste caratteristiche! E bisognerebbe preferire sempre un sesso fatto di spontaneità e complicità ma che vuoi farci…siamo nell’era e nella moda di 50 sfumature ed io sono come al solito controcorrente e controtendenza!
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Io sono a disagio nel mondo 🙂
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E lo dici a me! Io sono asociale inside…
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