Eva faceva sempre l’amore come se fosse l’ultima volta della sua vita, il suo uomo neanche sapeva apprezzare questa passione assoluta. Per lui contava solo poter sfruttare quello che la Madre gli aveva concesso, compreso quella donna. Per quanto vivessero in un mondo paradisiaco Eva sentiva che tutto questo presto sarebbe finito, forse fu l’apparizione di un serpente a metterla in guardia o una mela caduta ancor prima che Newton scoprisse la teoria della gravità. Adamo invece non si preoccupava mai di niente se non di sé stesso, ormai da tempo si era fatto guidare da quelle voci che gli dicevano che non era giusto per la sua specie apparire come una delle tante creature della Terra e che Lei in fondo non aveva fatto un granché dopo il Caos e che forse, se ci avesse provato, anche lui sarebbe stato capace di mettere un po’ in ordine. Eva aveva compreso ormai da tempo che il suo unico, grande amore, era cambiato, era sempre più freddo con lei e la natura, anche durante il coito lui non si concentrava più nel darle il piacere, la usava così per sfogarsi come quando imprecava a causa di partite che non aveva ancora visto perché Lei, la Dea Madre, aveva creato un mondo noiosamente troppo perfetto senza calcio, senza politica e televisione. Adamo viveva nell’inquietudine di chi, spinto dagli altri Dei, desiderava il potere anche se poi, essendo solo in due sulla faccia della Terra, non sapeva esattamente cosa farsene. fu così che un giorno cominciò a distruggere alcune delle tante belle cose che Lei aveva creato: la pace e l’amor proprio. Iniziò a tormentare Eva dicendole: “Ma non ti vergogni a farti vedere così nuda? Sei piena di cellulite, fai proprio schifo, se non ci fossi io qua nessuno ti scoperebbe, credimi.” Eva, non essendo ancora provvista di orgoglio a causa di una distrazione della Madre che non riteneva che fosse poi una qualità così importante, cominciò a sentirsi a stare male, conosceva la masturbazione fisica che amava celebrare almeno una volta al giorno, ma non la tetra masturbazione mentale che non le regalava orgasmi ma solo ansie e paure. Non capendo esattamente cosa stesse succedendo Eva cercò conforto nella Madre, anche perché non è che avesse altre amiche da quelle parti, ma Lei era troppo concentrata a creare microrganismi unicellulari e buchi neri per far si che un giorno qualcuno si appassionasse alla genetica e all’astrologia. Adamo invece si recò al cospetto dagli altri Dei per ricevere congratulazioni e pacche sulla spalla, ma per lui non ci fu niente, gli Dei erano andati a festeggiare per contro proprio la distruzione del paradiso, loro non si sarebbero mai abbassati a fare i complimenti ad un comune mortale. Entrambi delusi Eva e Adamo si ritrovarono a gestire sentimenti come la vergogna e il senso di colpa e, in mancanza della conoscenza del perdono anche questo ritenuto inutile e superfluo all’inizio della creazione del mondo, i rapporti fra loro rimasero tesi da quel momento fino ad un infinito lasso di tempo.