Il mare (poesia)

Il mare sembra una distesa uniforme stasera

se ne sta immobile come una statua severa

Questa acqua buia come la mia amarezza

non si lascia scuotere dalla leggera brezza

Mi lascio incantare da questo oscuro manto

nella speranza che consoli il mio cuore affranto

Osservo meticolosamente la distesa cupa da questo scoglio

ma or  comprendo che è tutta colpa di una chiazza di petrolio

 mare nero

S’i fosse sora

S’i fosse sora, canterei ‘l mondo;
s’i fosse vaticana a The Voice trionferei;
s’i fosse drag, l’eurofestival vincerei;
s’i fosse Dio Ronnie James, farei metal nel profondo;
s’i fosse Popa Chubby, allor serei blues giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s’i fosse la De Filippi, ben lo farei;
a tutti gli Amici tagliarei lo capo a tondo.
S’i fosse Emma, sfracasserei pure mi’ padre;
s’i fosse Pausini, mi diserederebbe lui;
similemente faria pure mi’ madre.
Si fosse Sabrarola com’i’ sono e fui,
torrei le cantanti brave e leggiadre:
le voci da galline sgozzate le lasserei altrui.

foto di Freddie Mon Amour Villarosa

Se n° 2

Se il tuo amore non è corrisposto
e  non ti hanno mai considerato
se  ogni progetto che avevi proposto
è sempre stato velocemente bocciato

Se non ti è rimasto neanche un amico
con cui scambiare qualche parola
se ti senti più infimo di un lombrico
se per gli altri sei solo ‘na sòla

Se anche la salute ti abbandonato
se di forfora ormai hai pieni i capelli
se il tuo padrone ti ha pure sfrattato
se non hai mai avuto dei giorni belli

e se  il tuo cane ti ha pisciato sui piedi
se ti senti abbandonato anche da Dio
perché  mai hai ottenuto quello che  chiedi
allora sparati                                  fijo mio

Rudyard Kipling

 

Poesia casalinga

Ti ho cercato disperatamente in tutti i luoghi,
illusa di risolvere i miei guai in tutti i modi.
Che senso aveva la mia vita senza te?
Lavavo le mie colpe come un misero lacchè
Vagavo nell’inutile speranza di trovarti,
illusa agguantavo altri per consolarmi.
Persa a questo punto ogni speranza,
e degli altri ne avevo ormai abbastanza,
al fin del mio cammino ti ho trovato:
tu super perborato attivo,
che rende finalmente bianco il mio bucato

Poesiuola II

Avrei voluto regalarti il mondo
Ma era troppo grande e non trovavo la carta
Avrei voluto rubarti il cielo
Ma temevo le stelle avverse
Avrei voluto metterti su un piedistallo
Ma sono bassa e soffro di vertigini
Avrei voluto soffocarti di dolcezze
Ma sei diabetico
Avrei voluto proteggerti dalle intemperie
Ma sono una donna troppo perme/abile
Avrei voluto ucciderti d’amore
Ma forse sei già morto
E non te ne faccio un torto

Poesiuola

Molti anni fa c’era una ragazzina che ascoltava Baglioni,
s’innamorava sempre di tipi piuttosto strani, quasi sempre minchioni.
Sognava nella sua cameretta di amori struggenti, più forti dei mal di denti,
volava con i suoi pensieri, fantasticando nel mondo dei suoi desideri.

D’adolescente scoprì il blues di Janis e Jamsetta,
si tormentava ancor di passion nella sua cameretta.
La sua mente vagava sempre e il suo cuor la faceva trasportare
disperatamente alla ricerca di chi la potesse amare.

Si svegliò un giorno che era già una donna.
Alla sue età c’è chi era già nonna!
Non aveva più una cameretta con i poster dove sognare,
ma sempre da sentimenti e dalla musica si lasciava tormentare.

Ci fu un giorno che la trovar morta,
la cosa strana fu che lei non se n’era accorta.
In mezzo ai suoi dischi, ormai vecchia, la trovaron distesa,
era crepata così, mentre era dell’amor ancora in attesa.

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