La versione migliore di sé stessi? La mia, come la vostra

Davvero credi sia la ribellione allo status quo che farà avanzare la razza umana? Adoro quando fai la scema, ma tu sei scema e quindi m’incazzo. Non adeguarsi al sistema non è un atto rivoluzionario, è semplicemente debolezza, se la mente questo non riesce a capirlo la carne lo sa bene.

La vita è un giro di moneta, testa o croce, tu davvero hai deciso di essere croce?

Guarda, guarda chi sopravvive, impara da loro.

Genuinità, semplicità, spontaneità: queste qualità mi hanno fatto diventare un cavallo di razza sul web.

Ho frotte di follower che ammirano il mio stile di vita e cercano di imitarlo, ma dubito che si avvicineranno mai al gregge che ho conquistato. Facevo l’impiegata in banca, ma quella vita mi stava stretta: orari da rispettare, burocrazia e finti sorrisi per clienti e dirigenti noiosi. Io sono di più, mi ripetevo, e ne ho dato prova attraverso la vita che mi sono costruita online.

Il sorriso, signori miei, è stata la mia arma vincente. Non avendo grosse tette e non volendomi sottoporre a interventi per aumentarle, inizialmente avevo optato per altre strategie. Mio padre aveva un orto, e oltre alle fave, ho colto l’occasione perfetta per mostrarmi al pubblico con un viso curato, un outfit studiato e una zappa in mano.

Il clan degli ortisti vicini è stato un altro gradino della mia scalata verso il successo. Diciamocelo: quei vecchi con le mani callose e le unghie piene di terriccio mi stavano decisamente sui nervi, ma girare video con loro mentre dispensavano consigli su colture e semine è stato uno step fondamentale.

Dalla zucchina appena colta, coltivata – o almeno così dicevo – senza pesticidi, come la natura comanda, al piatto pronto è stato un attimo. Per fortuna sono brava a cavarmela con il microonde e con le decorazioni. Qualcuno potrebbe dire: “Potevi cucinare davvero.” Ma figurati se una come me si mette a spadellare sul serio: quella è roba da poveracce. Io facevo finta, sempre sorridendo, simulavo di seguire i vari passaggi fino a mostrare il piatto finito. Certo, la casa puzzava un po’ di cipolle bruciate, ma chi se ne frega, mica era casa mia.

Quando la cucina è diventata monotona, sono passata ai rimedi naturali per la bellezza. È così che ho lanciato la mia linea cosmetica Green&Young. Lo ammetto, inizialmente ho faticato. Ma le mie foto filtrate e le creme – che compravo da un grossista cinese e che, per la cronaca, non ho mai usato perché di quella roba non mi fido – con la giusta etichetta avevano iniziato a vendere

A un certo punto, però, mi sono dovuta affidare davvero al chirurgo estetico, perché le magiche luci che spianavano le mie imperfezioni nei video e nelle foto potevano risultare fallimentari qualora avessi incontrato i miei adepti dal vivo. Nonostante il dolore per i trattamenti, ne è valsa la pena. Le donne impazzivano per le mie creme che, di naturale, avevano solo il nome. Tant’è: la gente è scema e come spesso ripete un’ex venditrice di successo, “va inculata.”

Ogni giorno mi sveglio con capelli scarruffati e occhiaie, indossando tremendi pigiami che però mi tengono al caldo, e preparo la scenografia: rifaccio il letto che deve essere tiratissimo, sistemo i guanciali, mi trucco, mi sistemo i capelli, posiziono l’iPhone e poi faccio partire la live. Mi rinfilo nel letto e, bella come il sole, saluto tutti e li porto con me a fare una colazione sana con il succo delle arance del mio orto, i pancake appena fatti, il miele delle mie api e una sanissima tisana. Tutto ovviamente preparato prima. Poi, finito il video, mi apro il barattolo di Nutella, affondo il cucchiaio e godo nel vedere i numeri delle mie visualizzazioni salire. Che godimento!

Dalla cucina ai cosmetici, ho aperto un brand tutto mio, e poi libri, interviste, show televisivi. Per me è stato un gioco da ragazzi arrivare dove molti scalpitano investendo e perdendo centinaia di migliaia di euro, come quel cretino di Roberto Pollini che si crede tanto simpatico con i suoi filmetti ridicoli. Non ho dovuto neanche mostrare le tette su OnlyFans e ho smesso pure di vendere le mie mutandine usate ai vari maiali sul web. Fra l’altro, io i maiali, come le capre, i polli e tutte le bestie delle fattorie, non li sopporto proprio.

Un po’, lo confesso, ho il terrore che tutto questo finisca, ma da brava ex bancaria sono riuscita a fare buoni investimenti e almeno, dal punto di vista economico, il futuro dal punto di vista dei soldi non mi fa paura.

La location è quell’odiosa casa in campagna dei miei, dove spesso arriva la puzza dei diserbanti e degli allevamenti intensivi, ma poi torno nel mio vero nido: un super attico nel quartiere CityLife.

Eppure, mi chiedo se, mentre preparo ogni scena e indosso il mio sorriso migliore, sto davvero recitando un ruolo, o se ormai questo ruolo è l’unica cosa che so fare, ma poi mi dico che stupita, tutti, quando accendono lo smartphone e si riprendono nei loro gesti quotidiani, mostrano la versione migliore di sé stessi. Perché non dovrei farlo io?

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