VIII

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Ero nata in via Centostelle, che potevo fare se non l’astronoma? Ho osservato il cielo per tantissimi anni con lo stesso entusiasmo di sempre, le lunghe ore che passavo guardando le costellazioni regalavano magia alla mia scienza. L’astronomia mi aveva insegnato che non siamo il centro dell’universo. Siamo solo un minuscolo pianeta attorno a una stella molto comune. Noi stessi, esseri intelligenti, siamo il risultato dell’evoluzione stellare, siamo fatti della materia degli astri.

Era stato così bello fissare il cielo e accorgersi di come non sia altro che un vero e proprio immenso laboratorio di fisica che si srotola sulle nostre teste.
Ho sempre detto ciò che il buon senso mi diceva di dire, ho amato la mia indipendenza, la mia libertà e ho sentito doveroso battersi per la libertà di tutti. La felicità consiste nell’essere contenti di quello che si ha e io non mi sono mai lamentata, ho avuto tanto senza mai scendere a compromessi. Ho battagliato, certo, ma fa parte del gioco.
Non ho mai avuto paura, forse la mia spavalderia poteva essere giudicata come una forma d’incoscienza ma questa ero io: una ragazza che nell’epoca fascista era stata l’unica a scuola a non fare religione e questo non mi preoccupava, una donna che, anche nell’età delle nonne, si è sempre sentita una giovincella vestita con pantaloni, scarpe comode e simpatiche magliette, e neanche questo mi aveva dato preoccupazioni di alcun genere.
Ho fatto tutto quello che mi andava a genio basandomi sul principio laico del rispetto della vita perché temevo il giudizio della mia coscienza e non quello di un essere leggendario immaginato dagli uomini e unto di poteri speciali. Ho giocato e vissuto con gioia per oltre novantanni, ho coltivato amore per la vita, per le relazioni umane, ricordi ne ho tanti e nemmeno un rimpianto.
Adesso che riposo qua sulla collina sorrido pensando alla ciclicità delle mie molecole, pronte a sopravvivermi, a ritornare in circolo girovagando per l’atmosfera e non provo tristezza. Ci sono stata, qualcuno si ricorderà di me e se così non fosse, non importa.