Adesso che abbiamo viaggiato su queste strade, piene di carne esposta nelle vetrine, torniamo a casa. Abbiamo oltrepassato i tormenti di chi non ce la fa ad adeguarsi, l’agonia di chi sperava in un mondo migliore ed è rimasto schiacciato dal capitalismo, da una mentalità prevaricatrice. Tutti chiedono salvezza, ma da cosa? Salvezza per poter stare bene, certo, ma in cosa consiste? Troppi ne hanno una visione distorta, invocando dèi sbagliati, e non vedono al di là del proprio naso, schiacciando pesantemente tutto ciò che li circonda.
Abbiamo camminato così tanto, incontrando l’altissimo e il più abissale dello scibile umano, e adesso mi chiedi cosa resta? Se davvero la bellezza salverà il mondo.
Parlo di quella bellezza che è l’espressione del bene, un insieme di qualità che non si riduce a una forma armoniosa e impeccabile. È la fermezza con cui la bontà preserva la propria giustizia, persino a costo di sacrificare l’apparenza. La grandezza del bene risiede nella capacità di creare una comunità sana.
Se siamo riusciti a costruire monumenti magnifici, se qualcuno di noi ha donato generosamente agli altri, se insieme abbiamo compiuto scoperte per il beneficio comune, se il genio umano ha agito per migliorare la vita altrui, se insieme siamo capaci di creare arte che tocca le emozioni e commuove, allora sì, è la bellezza umana che potrà salvarci. Questo è il nostro salvagente.
Tienilo sempre vicino a te e vedrai, vedrai che cambierà. Forse non sarà domani, ma un bel giorno cambierà.

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