One of us – (E se Dio fosse uno di noi?)

Egli aveva un infinito spazio a disposizione, ma si sentiva solo.
Netflix non c’era e i social erano praticamente deserti.
La routine quotidiana era insopportabile, e del resto come poteva esserci una routine, se non aveva ancora inventato nemmeno il giorno e la notte?
Così, con il sottofondo di un’adeguata playlist, iniziò il suo lavoro:

Poteva anche fermarsi lì, godersi la sua creazione, magari prendersi qualche giorno di ferie e andare al mare, visto che ormai lo aveva inventato.
E invece no.
Non gli bastava quel po’ po’ di paradiso terrestre: doveva per forza incasinare tutto con Adamo, Eva, il serpente e, già che c’era, anche il tempo delle mele .
Di originale non aveva solo creato il mondo, ma anche il peccato.


La favola di Adamo e Eva
Dopo la cacciata dal Giardino dell’Eden, per una mela, tra l’altro, nemmeno biologica, Adamo ed Eva si ritrovarono a fare i conti con la morte, i dolori (cervicale inclusa) e complessi di colpa (Egli non aveva ancora inventato né gli psicologi, né lo Xanax o il Prozac ). In compenso diede a Eva il parto con dolore (sull’epidurale in seguito si apriranno diversi dibattiti) e a Adamo la puzza di chi lavora con sudore.
Caino “o” Abele “e”
Adamo ed Eva ebbero due figli: Caino e Abele.
Caino offrì a Dio i frutti della terra, Abele i primi nati del gregge.
Con chi procrearono, resta un mistero — ma si sa, le vie del Signore sono infinite e poco interessate alla logica genealogica.
Dio apprezzò l’offerta di Abele e Caino, accecato dalla gelosia, lo fece fuori.
Dio lo condannò a vagare come un ramingo, ma per proteggerlo dalla vendetta altrui gli mise addosso un segno (una specie di pass VIP per fuggiaschi).
Caino poi si sposò, ebbe un figlio, fondò una città e generò una stirpe illustre: tra loro, inventori della musica e della lavorazione dei metalli. In pratica, se oggi abbiamo il Metal lo dobbiamo ai discendenti di Caino, grazie Caino!
Il caso di Caino e Abele narra anche del primo omicidio della storia, episodio che vedrà nascere numerose trasmissioni televisive come Storie maledette e svariati podcast true crime.


Dopo la morte di Abele, Eva generò Set, che a sua volta fu padre di Enos e capostipite di una linea genealogica destinata a sfociare nei patriarchi antidiluviani.
Sì, perché poi Egli, non contento di aver mandato in malora il paradiso che aveva creato (per una mela, ripeto, per una mela!) – e dato che le birrerie ancora non esistevano – decise di movimentare un po’ i suoi noiosi sabati sera con qualche catastrofe, fu così che inventò il diluvio universale.
Effetti speciali che i disaster movie americani se li sognano, anche se in seguito gli stessi americani combineranno dei disastri mondiali che neanche Dio avrebbe mai immaginato.
I pochi che riuscirono a salvarsi lo fecero grazie ad imbarcazione in legno del capitano Noè
NB in seguito i loro discendenti se la presero con le persone che cercavano sfidando le acque su altre imbarcazioni di legno .

Partirà, la nave partirà
Dove arriverà, questo non si sa
Sarà come l’Arca di Noè
Il cane, il gatto, io e te

Navigarono a vista, di parecchia acqua, diversi giorni, infine la terra, finalmente asciutta, tornò abitabile e tutti gli esseri viventi salvati compresi i loro simpatici animaletti tornarono a ripopolare il pianeta blu.
Egli, soddisfatto del suo lavoro, fece un patto con Noè e i suoi discendenti: niente più alluvioni globali, lo giuro su Dio! In segno di buona fede, ci mise pure un arcobaleno.
Noè, dal canto suo, si mise subito a coltivare la vite e a produrre vino che, se non altro, aiutava a dimenticare i 40 giorni di navigazione con animali senza deodorante.
Dio benedisse i figli di Noè: Sem, Cam e Jafet.
Sem ebbe cinque figli: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram. Da questi discendono molte nazioni, tra cui i popoli semitici.
Cam ebbe quattro figli: Cush, Mizraim, Phut e Canaan. Da questi discendono gli etiopi, gli egizi, alcune tribù africane e i cananei.
Jafet ebbe molti figli, e i suoi discendenti sono considerati i popoli iafetici, che comprendono una vasta area geografica.
In pratica siamo tutti discendenti di tre fratelli, che dati gli ampi spazi e la mancanza della crisi dell’edilizia all’epoca, si sparsero in varie parti del globo dando il via alle differenze etniche e sociali che ancora fanno il brutto e il brutto tempo oggi. Pareva brutto fermarsi a Caino e Abele?


La torre di Babele

A quel punto, con la terra di nuovo piena e la genealogia in piena espansione, l’umanità fece quello che fa sempre: cominciò a montarsela.
Stufi di vivere sparsi e senza un centro commerciale decente, decisero di fondare una città.
Ma non una qualunque.
Una con una torre altissima, che toccasse il cielo, una torre così alta da arrivare fino all’altissimo, tanto per farsi notare, diventare famosi e partecipare a qualche reality show.
Spoiler: non andò benissimo.
Egli, che aveva un carattere piuttosto fumino, non voleva scocciatori e fu così che confuse le lingue.
Come può venir fuori un buon progetto se l’ingegnere parla aramaico, l’architetto in proto-germanico e il manovale in dialetto pescarese?
Fine del cantiere e inizio della diffusione degli ecomostri, opere pubbliche e private, spesso realizzate senza permessi, che sorgono e spesso, senza essere terminate, rimangono come un brufolo di un adolescente in odor di sesso alla sua prima uscita, nei nostri luoghi, comuni e non.
E da allora l’umanità ebbe altri pretesti per azzuffarsi.

Le differenze si ampliarono, le persone cominciarono a tirarsela, s’inventarono ogni pretesto per sentirsi un popolo migliore dell’altro. Alcuni si dissero che erano il popolo eletto da Dio, ma Egli non aveva ancora inventato neanche i seggi, figuriamoci.
Nacquero altre religioni, le città-stato, i re, i faraoni, gli imperatori, i banchieri e i content creatore
Si scoprì il fuoco, la ruota, la scrittura. Finalmente la birra. E poi le tasse.
Le guerre, le colonizzazioni, la tratta degli schiavi, le rivoluzioni, i morti sul lavoro, lo sfruttamento a ogni livello. S’inventarono armi sempre più sofisticate, ben due guerre mondiali e numerose altre in seguito, giusto per poter sperimentare la ficaggine della tecnologia dedicata ai conflitti bellici.
Adesso ci stiamo preparando per la terza.
Ce la caveremo con uno zaino che ci soddisferà per almeno 72 ore.

E così, mentre alcuni si davano da fare con invenzioni, scoperte e progressi, altri preferivano conquistare, saccheggiare, imporre la propria superiorità morale, economica e militare, tutto questo sotto l’occhio con triangolo intorno.
Nacquero imperi che cadevano, e altri imperi che cadevano più tardi.
Gli uni dicevano di portare la civiltà, ma si presentavano con cannoni, croci e bandiere colorate e non solo portarono la loro civiltà, ma alche i loro virus che, ancora più efficaci della loro tecnologia, sterminarono intere popolazioni.
Quelli che sembravano più poveri offrivano oro, spezie, braccia forti e corpi da sfruttare, lo chiamarono scambio, talvolta libero mercato. Nel tempo cambiarono i nomi: da schiavi a colonizzati, da colonizzati a migranti, da migranti a clandestini, da clandestini a problema. Il problema di tutti i problemi, La facile soluzione dei regnanti, carne su cui far cadere ogni colpa, carne da dare in pasto ai cani rabbiosi. Ma il meccanismo era sempre lo stesso: qualcuno in cima, altri sotto, a reggere la piramide, anche quella non costruita da loro, ma a loro carico.
Ci sono state alcune rivoluzioni, come quella francese, ma poi arrivò quella industriale e ciao ciao fraternité. Donne usate come forza lavoro a basso costo, bambini infilati sotto ai telai, uomini spremuti come limoni senza neanche un mojito.
Poi fu la volta delle ideologie: comunismo, fascismo, nazismo, liberalismo.
Tutti a promettere libertà, uguaglianza e progresso.

Spoiler: non si mise benissimo.

Due guerre mondiali, una bomba atomica, milioni di morti e, alla fine, una strana pace armata fatta di muri, filo spinato e sigle incomprensibili: ONU, NATO, FMI, G7, G20, BTP.

Nel frattempo, continenti interi inquinati venivano svuotati per arricchire gli scaffali degli altri.
I discendenti di Adamo e Eva si presero l’Africa, si usò l’Asia, si comprò l’America Latina.
Si disse “globalizzazione”, ma si intendeva “schiavitù 4.0”.
Fabbriche in Bangladesh, miniere in Congo, server in Irlanda, consumatori ovunque, ma soprattutto in Occidente.
Ogni smartphone conteneva un pezzettino di miseria altrui e un’opinione di troppo.
Si visse con la paura: dei neri, dei gialli, dei rossi, dei gay, delle donne, dei poveri, dei virus, delle idee. Si alzarono muri, si chiusero porti, si aprirono centri commerciali.
Si disse “aiutiamoli a casa loro”, dimenticandosi che casa loro era stata rasa al suolo per costruire la nostra.
E ora, eccoci qui.

Con un pianeta al collasso, un’intelligenza artificiale più umana di molti umani, una società che scrolla invece di pensare, una libertà venduta a pacchetti da 9,99 al mese.
Con guerre che sembrano serie TV, razzismi che si travestono da ironia, bambini in mare e adulti che guardano da terra senza bagnarsi un piede.

E Dio?
Forse è proprio come uno di noi e sta ancora lì, a sfogliare Spotify, sperando che qualcuno metta in playlist un brano giusto.
Magari uno dei Led Zeppelin
Magari All my love.
Magari preferiva la trap.


Storia di un impiegato

Ma se fosse toccato lo stesso destino di Egli a un semplice essere, senza poteri speciali?
Mettiamo che, in mezzo al niente, capiti un impiegato. Tipo Mario Rossi. Cinquantenne, scapolo, con la passione per il biliardo (sì, ammettendo che il biliardo sia sempre esistito anche nel brodo primordiale).
L’impiegato Rossi, prima di osservare il maggio francese, era stato per molto tempo solo. Ovviamente si annoiava, poiché giocare a biliardo da soli non gratifica un granché. Decise allora di ammazzare il tempo inventandosi qualcosa. Ma c’era davvero tutto da inventare, e dato che non aveva poteri speciali, gli toccò giocare con la fantasia.
Grazie alla sua mente s’inventò una compagna, che chiamò Rosa, con grosse, enormi tette e, già che c’era, anche un bel culo. Dopodiché scoprì l’autoerotismo. Preso dalla sua ludica attività, non si accorse neanche dell’esplosione del Big Bang. E mentre l’universo si espandeva, a lui veniva in mente solo: “enlarge your penis”.
Mario si ritrovò, inconsapevolmente, ad osservare la formazione dei pianeti. E, dato che stava sulla Terra, quella del nostro mondo, vide crosta, vulcani, mari, e poi piccole forme di vita, che si svilupparono via via per diventare sempre più complesse.
Le sue prime compagne reali non erano belle come Rosa, ma sotto tutti quei peli, le tette le avevano.
Poi vide i suoi simili. Sempre più simili a lui.
E poi, niente. A qualcuno, dopo aver idolatrato il sole, l’acqua, il vento e la luna, venne in mente l’idea d’ideare un grande influencer. E da lì la storia fu più o meno la stessa.
E Mario, direte voi, miei piccoli lettori, che fine fece?
Sta sempre in mezzo a noi. Ogni tanto ha moti di ribellione, ma poi torna quieto al suo biliardo. Continua a giocare da solo, perché non sopporta più le battute sessiste e razziste degli amici al bar.
Se solo avesse avuto, come Egli, grandi poteri la storia sarebbe stata differente?
Non credo. Guardate Trump.

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