Ho frequentato le scuole elementari dalle suore, dove ho imparato a leggere e scrivere. “L’alunna è intelligente, ma non si applica. È spesso distratta e passa lunghi periodi a osservare fuori dalla finestra, evitando così di partecipare alle attività in classe” è ciò che rimane dei miei primi anni scolastici, e potrebbe essere un ottimo epitaffio. Il primo giorno di scuola, venni subito bollata come sovversiva, quando in pulmino ebbi l’idea di intonare “Bandiera Rossa”.
Poi sono cresciuta. Ho avuto la fortuna di vivere una vita che mi ha dato e continua a darmi tanto, soprattutto umanamente. Ho sentito su di me il bullismo, ho sofferto per la mia inadeguatezza, e forse per questo non sopporto le ingiustizie. Lotto, per prima con me stessa, contro la pesantezza dei giudizi miei e altrui e le menti piccole.
Faccio cose perché sono inquieta, scrivo perché, dare una forma alla mia inquietudine, a volte è divertente. Mi sono occupata di diritti umani, usando talvolta la satira per affrontare temi complessi (per non bestemmiare, più che altro). Sono cantante, presentatrice, scrittrice e autrice di pièce teatrali e cene con delitto. Non so cosa mi riesce peggio, ma mi ostino perché mi piace ballare pur non sapendo affatto ballare.
Credo che ciò che conti veramente siano le relazioni umane e l’amore per la vita. Vorrei continuare a vivere coltivando gratitudine, imparando dai saggi.
Sono sempre povera in bolletta, ma ricca dei beni più preziosi: la famiglia e gli amici. E, ogni tanto, mi capita ancora di distarmi guardando fuori dalla finestra.
