Il bene rifugio

Sono giorni orribili per l’umanità, sappiamo bene quel che accade: quanto il mondo ricco e potente schiacci gli altri per rimanere tale, e quanto venga commesso nel nome di un Dio più terribile di Lucifero.

Questa indole malata di chi può fare il buono e il cattivo nel nostro pianeta ci sopraffà. Qua in Italia – almeno quelli di noi che hanno la fortuna di avere un tetto, del cibo e le cure se ci ammaliamo – siamo come i nostri omologhi in altre nazioni, subissati da messaggi che impongono il più sfrenato consumismo, il tutto per apparire possibilmente vincenti e con un corpo perfetto da selfie. Nel mentre ci istigano alle paure verso chi ha una provenienza e una cultura diversa dalla nostra, un’operazione facile facile poiché siamo fottutamente colonialisti dentro.

Poi ci sono i nostri fratelli che vengono affamati, sloggiati, uccisi per far posto alla razza eletta. Altri sfruttati dal lavoro, abusati sessualmente, in un clima di guerre sparse sempre per un dominio, per denaro, per un ideale di potenza.

In tutto questo noi persone comuni o ce ne freghiamo, o tifiamo per il carnefice, o stiamo male. Difficile ci siano vie di mezzo, senza ricorrere ad alcun tipo di rifugio materiale, spirituale o di droghe a buon prezzo.

Siamo angosciati e ci sentiamo impotenti per quello che vediamo, quando vogliamo vederlo. Siamo preoccupati per il futuro.

Equilibrata io non lo sono mai stata, ma dato che non sono sotto le bombe e al momento nessun colono sembra intenzionato a portarmi via la casa e la mia vita, sono combattuta fra l’urlare e il piangere, perché quel che vediamo è davvero mostruoso.

In questa società dove ci si sente oggetti più che soggetti, ho scelto di evadere poiché posso farlo, poiché ho la fantasia. Nei miei tantissimi dubbi ho la profonda convinzione che ogni vita dev’essere degna di rispetto, ognuno dovrebbe avere gli stessi diritti, nessuno dovrebbe fare male all’altro. Insomma: giustizia, il principio morale, la virtù consistente nel dare a ciascuno il dovuto, nel giudicare con equità: comportarsi, agire, valutare secondo giustizia. La giustizia sociale, l’equa ripartizione dei beni e, in particolare, l’abolizione di ogni forma di sfruttamento (fonte: Il Sabatini Colletti).

Ho la fortuna di avere una solida famiglia, amicizie preziose e buone conoscenze anche virtuali che, alle mie domande poste su Facebook:

“Di cosa abbiamo realmente bisogno?”

“Di cosa abbiamo davvero bisogno noi persone comuni?”

“Di cosa ha realmente bisogno l’intera popolazione umana, anche quella a noi invisibile?”

hanno risposto:

“Io in questo momento di pace e giustizia.”

“Siamo umani, di umanità.”

“Attenzione, vogliamo essere attenzionati.”

“Tempo. Gentilezza. Pace e fiori negli occhi e nei nostri cuori.”

“Di silenzio.”

Mi ci ritrovo in queste risposte, sono anche i miei bisogni, a cui aggiungo il bisogno di amore, perché ne vediamo in giro davvero poco. L’amore è il sogno ci fa continuare a sognare. I nostri sogni e le nostre fantasie idealiste, nessuno ce le può portare via.
I rapporti umani, quando sono autentici, aiutano, ma abbiamo bisogno anche di altri beni rifugio, e io li trovo nella musica che mi aiuta sempre a volare alto poiché in molta musica c’è amore. Un po’ come questa canzone, che riesce a farmi stare in alto con gli uccelli, a farmi immaginare che si può, a liberarmi dal peso e dal tormento, a rendermi ancora nuova.

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