Lo strano paese

C’era una volta uno bizzarro paese
dove i politici avevan strane pretese
condannavano i gay e le unioni civili
e si davan da fare compiendo atti vili
Cambiavan le leggi della costituzione
si sollazzavan con minorenni e troione
Stigmatizzato era chi sceglieva l’eutanasia
mentre esaltati legittimavan la loro ipocrisia
Venivan sparate continuamente grandi cazzate
con manifesti insulsi le città eran tappezzate
Mentre aumentava la povertà e la disoccupazione
i politici non facevan nulla per sistemar la situazione
Tutto era solo al servizio di chi aveva il potere
e le lingue lavoravan di brutto per farlo godere
Nelle televisioni si vedevan sovente tette e sederi
e i giornalisti non si occupavan molto di fatti seri
C’era poi chi le cose voleva cambiare
diceva: “son giovin, io voglio rottamare!”
e pensò bene di fare l’innovazione
cogliendo nel I Maggio la grande occasione
per tenere le botteghe aperte per i turisti
disonorando i lavoratori per favorire gli acquisti
Quello era proprio un paese molto strano
inverosimile anche per me che sono un marziano

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