Vi racconto la mia ultima avventura

Sono uscita con un ragazzo ultimamente e non è andata bene. Già fissare il luogo dell’incontro non è stata un’impresa facile, mi diceva che quel pub è un posto da radical chic, che mangiare la pizza sarebbe servito solo ad arricchire la lobby dei mozzarellai, che  spostarsi in macchina avrebbe contribuito all’inquinamento del pianeta, che di prendere un autobus neanche a parlarne perché sarebbe stato pieno di extracomunitari che vengono in Italia a rubarci il lavoro,  che non potevamo vederci neanche al circolo arci perché i comunisti non li sopporta e figuriamoci se gli andava d’ingrossare le tasche di quelli del Pd. Quando poi gli ho chiesto cosa c’entrassero  i comunisti con quelli del Pd ha avuto un attimo di panico, ma poi ha evocato Stalin, Pol Pot , ma per fortuna sono riuscita ad interromperlo prima che arrivasse a “e le foibe?!”.   Ho provato anche a proporgli un circolo MCL ma niente,  ha cominciato ad imprecare contro i preti, i ciellini, il vaticano e le camicie di Formigoni.  Fatto sta che alla fine ci siamo trovati in un parco pubblico,  quando è arrivato e ha visto che stavo bevendo acqua da una bottiglietta ha cominciato ad elencarmi quanto poco sia sicura dal punto di vista sanitario poiché i controlli non sono odierni, che la plastica delle bottigliette sta uccidendo il pianeta come le spese di trasporto che avvelenano l’ambiente rendendo ancor più ricche le lobby del petrolio. Per non starlo più a sentire ho buttato l’acqua ma poiché avevo sete  ho cercato di avvicinarmi ad una fontanella, non lo avessi fatto!  Il tipo mi ha detto che da anni ci stanno uccidendo tramite batteri che i militari immettono nelle centrali idriche e che lui l’acqua prima di berla lui la fa bollire per 20 minuti in una pentola a pressione, la filtra e poi la beve da bottiglie e bicchieri preventivamente  sterilizzati.  La serata  si stava facendo veramente angosciante, ho provato a parlare di argomenti vari evitando accuratamente la politica, ma su tutto aveva le sue tesi, mi diceva che ero disinformata, che avrei dovuto svegliarmi, aprire gli occhi e guardare su internet una serie di siti come voxnews, disinformazione, informarexresistere,  imolaoggi e losai, li,  dichiarava, avrei  trovato la verità. Per vedere di scuoterlo un po’ dalle sue paranoie mi sono sbottonata la camicetta, alla visione delle mie tette i suoi discorsi sono cominciati a cambiare.  Il sesso era l’unico argomento sul quale non mi rifilava le teorie del complotto. Ci siamo baciati e quando poi le nostre mani hanno cominciato a toccare i nostri punti più intimi abbiamo deciso di comune accordo che sarebbe stato meglio andare a casa … già ma quale casa?  Non avrei di certo avuto problemi a farlo venire a casa mia, ma lui non si fidava, era sicuro che in qualche modo la mia abitazione era controllata da quelli del Nuovo Ordine Mondiale e che poi la sua vicinanza alla centrale elettrica della città avrebbe sicuramente interferito, grazie all’inquinamento elettromagnetico, sulla sua prestazione sessuale. Allora ci siamo diretti a casa sua, una casa particolarmente spoglia e triste, ma c’erano le candele e io avevo pensato che fosse romantico, ma poi ho capito che lui l’energia elettrica in casa non l’aveva proprio.  Una volta nuda ha voluto esplorare tutto il mio corpo tastando delicatamente con le dita ogni cm della mia pelle, io credevo che questo fosse un particolare gioco erotico, invece mi aveva detto che stava solo cercando di capire se mi avessero infilato qualche microchip sottocutaneo. Ci siamo spogliati, baciati, toccati, ho avvicinato la mia bocca al suo membro per vedere se riuscivo a provocargli un’erezione e perché almeno non avrei dovuto rispondere alle sue domande su quali saponi io usassi, se il mio deodorante era in spray  e  se contenesse additivi chimici. L’erezione tardava  ad arrivare, a quel punto gli chiesi se avesse avuto comunque  un preservativo ma anche li aveva ritritato fuori la storia della lobby del petrolio. Mi stavo alzando decisa ad andare via, poi lui ci aveva ripensato, mi aveva detto che visto che ormai io avevo già un preservativo in borsa il danno era fatto e che lo avrebbe indossato. Abbiamo pomiciato ancora un po’, ancora un po’  di toccamenti vari e giochetti con la bocca tanto per  tentare d’innalzare il suo vessillo.  Ma niente,  nessuna tattica  sessuale sortiva l’effetto da me desiderato.  Mi sono alzata e ho cominciato a rivestirmi e me ne sono andata così,  vomitandogli addosso  tutte le mie teorie sull’estenuante  e gigantesca lobby degl’impotenti.

 

 

Brooke Shaden http://artboom.info/photography/brooke-shaden-conceptual-photography.html/attachment/brooke-shaden

17 risposte a "Vi racconto la mia ultima avventura"

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  1. Ommioddio, io l’avrei mollato già al punto “non potevamo vederci al circolo arci perché i comunisti non li sopporta”
    Ma mica l’avrei solo mollato, l’avrei proprio stramazzato, lasciato perire al suolo, ad affogare nella pozza d’acqua della fontanella del parco davanti al circolo arci. Come minimo.

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