Quando da bambina mangiavo troppo era colpa mia, quando non riuscivo a fermarmi era solo colpa mia.
Era colpa mia se tentavo di colmare con il cibo quel vuoto che mi sentivo dentro.
Fin da piccola mi dicevano che dovevo dimagrire, lo dicevano per il mio bene perché essere grassa è una grave colpa di cui mi sono macchiata già in tenera età.
Quando gli altri bambini, diventati poi ragazzi, mi sfottevano era colpa mia perché se non fossi stata in carne non mi avrebbero preso in giro … forse.
Ero una ragazzina quando decisi di smettere di mangiare la sera, riuscii a dimagrire ma poi ripresi i chili persi, probabilmente per colpa mia.
Ed è stata sicuramente mia la colpa se non sono mai arrivata a pesare sotto i 60 chili anche quando mangiavo pochissimo, quasi nulla.
E’ sempre stata colpa mia se tutti i chili che ho perso nel tempo poi li ho ripresi con gli interessi, se i medici non capivano quello che mi succedeva dentro che non era certo rimediabile con “30 grammi di pane a cena + una sogliola al vapore + 100 grammi di spinaci conditi con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva”.
Non riuscivo a controllarmi, ci avevo provato tutti i giorni, mi ripetevo che ce l’avrei fatta, ma poi succedeva qualcosa che mi faceva stare male, mangiavo per non sentire quel dolore e quel dolore diventava più grande perché non ero stata in grado di controllarmi, colpa mia.
Il cibo e il controllo erano diventati la mia ossessione, colpa mia.
Fallivo puntualmente i miei propositi, era colpa mia.
Ho toccato il fondo quando alcune tragedie mi hanno portato a superare i 120 kg, non riuscivo a gestire il dolore, colpa mia.
E’ sempre stata colpa mia se non riuscivo a continuare ad andare in palestra dove sentivo solo sofferenza e frustrazione, quella stessa frustrazione che mi portava a mangiare ancora di più.
Se in tutto questo mi sentivo brutta e inadeguata era colpa mia perché non rientravo negli standard che all’epoca erano avere una misura 42, oggi quella misura è diventata una 40 (preferibilmente una 38).
Non ho mai avuto una pancia piatta, colpa mia.
Sono un essere privo di volontà pur avendo studiato mentre lavoravo, pur avendo sempre portato avanti con tenacia i miei obbiettivi e le mie passioni. Purtroppo non sono riuscita a dimagrire, almeno non quanto molti desideravano che io dimagrissi, colpa mia.
Fu colpa mia se decisi di non fare più diete ma capire, anche grazie a chi quelle colpe se l’era portate addosso, cosa ci fosse di sbagliato in me oltre il mio peso.
Non so se sia colpa mia aver perso e ripreso alcuni chili anche negli ultimi anni, non so quali colpe darmi per aver riscoperto il piacere del cibo, specie in compagnia e la bellezza di passeggiate chilometriche in campagna o lungo le strade della mia Firenze, se in tutto questo lungo e a volte doloroso percorso io oggi non ricordi nemmeno più quando sia stato il mio ultimo attacco di fame nervosa.

Scrivi una risposta a E’ colpa mia | Due Cancella risposta