Champagne, rose, cioccolatini, manette, posizioni, amore sudato, amore riconquistato. Ogni anno, questo giorno nello stesso albergo perché è bello festeggiare, è bello farsi portare a cena fuori, ricevere un regalo. Ah l’amore, la magia, il sogno, le frasi sussurrate fra tenerezza e porcitudine. D’altra parte è anche per questo che mi faccio pagare.
Parole a cui mi attacco ancora oggi e che reinterpreto, chissà se mi voleva dire davvero quello che mi voleva dire? Ormai non ricordo neanche che odore avesse, ma so che era stato bello fra noi, voglio pensare che sia stato così. Cerco nei meandri della mia mente le immagini di quei giorni, ma sono sempre più difficili da delineare. Potrei anche bermi questo champagne … magari fosse champagne, è solo un avanzo di un prosecco della settimana scorsa. Potrei buttarmi su una scatola di cioccolatini, ma il rischio è di trovarci dentro una frase di Tiziano Ferro. Capisco la sfiga di essere sola anche per questo San Valentino, ma questo sarebbe davvero troppo anche per me.
Non ho voglia di uscire, prepararmi, depilarmi, c’è Sanremo! Tanto so che se esco rischio di ritrovarmi circondata da trottolini amorosi du du da da dà. Qua non mi manca niente, il vino c’è, il cibo pure e se ho voglia d’amore ho sempre delle batterie di riserva.
La serata è andata com’è andata, ma non potevamo non uscire, cosa avrei raccontato domani in ufficio altrimenti? Si, mi ha portato nel ristorante come gli avevo chiesto ed è stato un bene che lo avessi scelto io, mica potevo rischiare di essere vista in una pizzeria o peggio in un fast food? Mi ha fatto un regalo, carino, fingerò con le mie amiche che mi abbia sorpreso, che era sempre stato quello che desideravo. Dopo cena è venuto su da me, gli ho fatto un pompino, voleva anche il culo ma che diamine, siamo a San Valentino, un po’ di romanticismo no? Comunque si è levato presto dai coglioni e anche per quest’anno l’ho sfangata.
“Lei mi mi manda valentini tristi fin da Filadelfia
per celebrare l’anniversario
di quello che ero anni fa
e sembra come ci fosse
una taglia sul mio arresto
che mi osserva dallo specchietto retrovisore
E sono sempre in fuga
perciò ho cambiato nome
pensavo che qui non mi avresti mai trovato”
Basta con svalentino e 50 sfumature di niente
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l’ascia che io viva un amore romantico 😀
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Ok… Lo ACCETTO con l’ascia
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(y)
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“Lei mi mi manda valentini tristi fin da Filadelfia
per celebrare l’anniversario
di quello che ero anni fa
e sembra come ci fosse
una taglia sul mio arresto
che mi osserva dallo specchietto retrovisore
E sono sempre in fuga
perciò ho cambiato nome
pensavo che qui non mi avresti mai trovato”
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Ma che meraviglia, grazie ❤
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