Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia – William Shakespeare

Roba da Tonne in collaborazione con Boyager oggi vi accompagnerà alla scoperta di uno dei misteri più insondabili della natura. Viaggerete con noi attraverso dimensioni sconosciute, la dove le scie chimiche volano alto e in terra si formano cerchi nel grano (poesia di un complotto profano). Vi porteremo in una delle dimensioni più imperscrutabili e affascinanti dell’umanità, come neo Cavalieri Templari ci avventureremo in un cammino ancora più affascinante della scoperta del Sacro Graal: viaggeremo insieme alla ricerca del Punto G.
Mio cuggino Vincenzo una volta andò in posto dell’America Latina e trovò un cucciolo che pensava essere di un cane, tornato in Italia lo portò dal veterinario che gli disse di non togliersi il casco, lui non lo ascoltò e la sua testa si spaccò in due, da li uscì fuori un enorme ratto femmina che gli spiegò che il Punto G non era un semplice bottone (insert coin, push the button). Da quel giorno Vincenzo non fu più lo stesso e se anche voi volete saperne di più della storia della topa ce lo dico ammio cuggino.

Il Punto G non è una rivendita di biscotti del mitico Mago Galbusera ma è una zona che sapientemente stimolata è in grado di provocare orgasmi intensi, nuove sensazioni e giovani emozioni. Per alcuni uomini, come per Indiana Jones, è più facile andare alla ricerca dell’Arca Perduta che approfondire i meccanismi della sessualità femminile. Proprio per questa ragione molti arrivano persino a negare l’esistenza del famigerato Punto G ricamando su di esso leggende metropolitane, ricorrendo soventemente alla famigerata Teoria del Complotto. Eppure non si tratta di andare lontano, né di portarsi dietro attrezzature bizzarre e impegnative, basta provare e una volta cacciato via il dito dall’occhio, smesso di pigiare il capezzolo come se fosse il campanello che il postino suono sempre tre volte, potete lasciarvi andare e farvi guidare dalla vostra partner oppure seguire le boiate seguenti.
Come dal ginecologo (per la serie: lascia che io viva un amore romantico ♫)
Roba da Donne suggerisce questa posizione per la ricerca, ma vista la crisi (su ebay i prezzi per i lettini ginecologici partono da un minimo di 395 euro) vi consiglio di lasciar perdere e provare ad inserire un d nella v (un po’ come la macchina del capo). Se il d nella v si dovesse perdere vi ricordo che ne avete a disposizione altri 9, occhio però a non esagerare, una volta mio cuggino si è perso con tutta la vespa!
Usate un aiutante 
Il che non vuol dire chiamare un amico o il vicino di casa, ma dotarsi di un un compagno dal carattere vibrante, sempre pronto a soddisfare ogni necessità, un tipo rigido, virtuosamente eretto, finché pile non vi separino. Amen
Però ripensandoci il vicino …
Coinvolgete anche lui 
E scoprirete la differenza!
Ma la cosa che più mi piace di questo articolo è quando si parla del pene e si mostra questa fotografia:
Approfittate delle sue curvature
(ed è un bene, se fosse dritto le donne incinte avrebbero la gobba)Ogni pene è diverso e in effetti anche io ho visto cose che voi umani… Il consiglio è quello di approfittare della sua curvatura per stimolare il Punto G. “Ah ecco perché viene messo li e non sotto un’ascella o dentro l’orecchio” “Come???” “Si ho detto che mi sa che non va bene dentro l’orecchio Priscilla”
Potete sempre usare la farfalla… 
Un’evoluzione della posizione del baco
…Oppure la pecorina!
se vi volete allenare Susie è in offerta al 40%
(e pensare che credevo di averle viste tutte)
ORGASMO!
Siamo giunti alla fine di questa magnifica avventura, avete provato ad arrivare al Punto G in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Molti di voi avranno compreso che il Punto G esiste e che non ha niente a che fare con i rettiliani anche se ormai come sex toys troviamo di tutto.
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Come al solito, sei divertente e acuta da morire!
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Grazie Cla’ 🙂
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Complimenti, bell’articolo !!!
Mi ha fatto divertire !!!
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ne sono contenta, grazie 🙂
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Aggiungerei l’arrivo della cicogna, con la allegoria del:ti spunta un fiore in bocca,e poi un salto in cucina da Banderas(che parla alle galline),a fare colazione…!
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ah porque no soy Rosita meremma gallinaiola! 😉
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L’autrice ispiratrice del tuo post mi ha fatto ricordare che in effetti è una pipì molto piacevole, ma lo appresi a mie spese avendola sopra mi fece una doccia calda letteralmente parlando, da principiante pensai di averla fatta godere a tal punto da fargliela scappare wow.
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perversioni uro logiche 😀
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Ottimo, ma credo che “cuggino Vincenzo” in realtà si scriva “cuggino Vingenzo” ah ah
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allora ce lo dico ammio cuggino 😉
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