Questo non sarà il solito Natale in cui ci strafogheremo di capitoni e struffoli inzuppando il pandoro nel moscatello come se non ci fosse un domani, no quest’anno niente luminarie stile stadio di Maracanà esibite sfacciatamente sui nostri balconi a rallegrare il quartiere. Non ci saranno più alberi pacchiani nei nostri salotti, né vedremo ragazzini urlanti scorazzare per casa mentre si lanciano pezzi di lego come se piovesse.
Il rinnovamento carico di charme è in atto, anche Babbo Natale avrà un look più curato, una barba più corta e diversi kg in meno. E’ arrivata … “la fine del mondo!” direte voi miei piccoli lettori, no è arrivata la sofisticatissima Csaba (ma che czz di nome è?!) su Real Time per mostrarci come realizzare un Natale minimal chic (alla faccia della crisi e del maximal choc). Lei è perfetta e già per questo, come direbbe la Littizzetto, ci sta abbondantemente sul cazzo. E’ magra (aaargh!), ordinatamente pettinata, pisseramente vestita, ha figli che non sembrano umani e sforna cose leziose impossibili da mangiare, anche perché, sono convinta, lei fulminerebbe con lo sguardo chiunque osasse avvicinarsi ad uno dei suoi manicaretti fioccasi e cosini chiccosi du du dù da da dà. No, nessuno può competere con questa personcina che ci riporta direttamente ai tempi di Petronilla anche senza cappone della domenica (il cappone?! È così volgave!). Csaba va oltre la figura della perfetta casalinga americana degli anni 50, non è una donna, è una replicante e lo sono anche i suoi figli che sforna con contorni perfetti come i suoi biscotti di preziosissima cannella delle isole Wattel Ah Peska da attaccare al suo sciccosissimimissimo albero con addobbi in ricercatissima seta del Cho I Sold. Lo so, voi state pensando che sono la solita rosicona femminista con i baffetti (nonostante il patrimonio che spendo per la luce pulsata), no ragazzi miei, non è l’invidia che muove il cul e le altre padelle, a me Csaba fa paura. Una che scrive ricette e su wiki viene definita “food writer” a me fa paura, no dico è come se un domani qualcuno definisse me cazzegging writer! Io temo le figure innaturali, la formalità, il perfezionismo, le persone che non si spettinano e che non si sporcano mai. Temo i bambini che giocano in silenzio con i loro peluche, certe cose mi fanno davvero paura ma, allo stesso tempo, non riesco a non rimanere incantata quando vedo Csaba nella sua bella casa tutta luminosa che prepara i macarons per il the con le amiche e mi chiedo, ma che Csazzo di amiche c’ha?!
I have a dream…
Vorrei organizzare un concerto heavy metal punk nel suo salotto, vorrei che un camion del Covi spurgasse sulle sue belle creazioni schizzando i suoi vestiti sempre immacolati, vorrei che Jack ed Elwood si materializzassero al suo tavolo lanciandosi gamberetti con gioia, vorrei che i suoi figli, come novelli Pollock, le ridipingessero casa e se dico questo è perché, in fondo, sento di volerle bene e perché le auguro un po’ di vita vera, pis en l’ove. 😀
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