Alle donne piace fare le vittime, finalmente l’ho capito e devo ringraziare un paio di uomini che mi hanno illuminato sulla questione altrimenti, come donna, non ci sarei mai arrivata. Diciamocela tutta: per esempio a chi di noi non piace essere molestata sul bus? Se subiamo una molestia è perché un minimo attraenti lo siamo e questo, sinceramente, non può che farci piacere. Quando si parla di stupri poi siamo oneste: il più delle volte ce li andiamo a cercare. E’ normale che una donna che se ne va in giro in minigonna, con vestiti scollacciati, possa attrarre il povero maschio che, preda d’incontenibili istinti primordiali, non riuscendo a contenere l’ormone imbizzarrito le salta addosso. Se poi questo avviene anche perché la “vittima” di violenza gira in burqua affare suo: in quanto donna, provvista di culo e tette, non dovrebbe proprio stare a giro, al massimo dovrebbe uscire per fare la spesa in luoghi ben illuminati e nelle ore centrali del giorno.
Passiamo poi alla questione del lavoro: se le donne guadagnano in media meno degli uomini è perché perdono tempo a lamentarsi e a cambiarsi gli assorbenti più volte al giorno, più giorni al mese. Possibile che alcuni non capiscano che la donna non è adatta a fare carriera, quante donne a capo d’industrie, governi o in altri ruoli chiave della società vedete qua in Italia? Poche vero? Abbiamo sempre avuto capi di governo uomini che hanno fatto sempre uno splendido lavoro! Riguardo poi la questione figli si apre qua un’altra nota dolente: possibile che le donne non capiscano che sono state progettate unicamente per quello scopo? Cosa sarebbero un uovo senza il tuorlo, una cabina senza telefono e un tostapane senza toast? Ve lo dico io: niente e allo stesso modo una donna che non genera marmocchi è solamente un contenitore vuoto, per cui è normale che una donna che intenda far carriera trovi difficoltà sul lavoro o non venga assunta e di questo non dovrebbe lamentarsi ma dovrebbe esserne felice. Quello di cui molte si lamentano, e che chiamano “discriminazione”, è solo un modo saggio d’indicare loro la via a cui sono destinate, che poi qualcuna, come angelo del focolare, ci arrivi da sola è un conto e in questo caso l’illuminata va protetta da minacce Boldriniane, affini e collaterali.
Stalking: questa parola piace alle donne, va di moda sentirsi perseguitate, minacciate e qualche volta uccise dai loro ex, attuali compagni o conoscenti. E’ davvero assurdo che molte di noi non arrivino a capire che non c’è niente al mondo di più romantico di un delitto passionale, ve la ricordate Lella? Morire per amore, come Romeo (vivo) e una Giulietta martoriata è il massimo, quante possono aspirare a sentirsi così amate?
Passiamo poi a quel bailamme che alcuni, che hanno proprio tanto tempo da perdere, stanno facendo sulle pubblicità e sui messaggi “sessisti”, possibile che non venga colta la sottile ironia di un corpo messo al servizio per il marketing? Com’è possibile non trovare divertenti queste immagini?
Pensate poi quale assurdità sarebbe se al posto di queste modelle venissero usati dei maschi, ridicoli vero?
Allora davvero smettiamola di lamentarci, riprendiamo la nostra dignità e cominciamo ad apprezzare il fatto di vivere in una società dove impera una mentalità che esalta il corpo femminile come gingillo da usare e sognare, ringraziamo chi ci ama così tanto da sentirci come una sua proprietà, chi ci fa capire quanto siamo belle a suon di pacche sul sedere e palpazioni a sorpresa e chi ci indica la via maestra a casa e sul lavoro.
Adesso scusatemi devo proprio staccare, devo andare dal mio capo a dirgli che sono rimasta incinta, speriamo mi licenzi 😉









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