“Giovanni non sei più lo stesso, non vedi come ti sei ridotto? Un tempo ti tenevi, ti curavi nel vestire e adesso con la tua pancia prominente e quella tua maglietta fina mi sembri Vito Catozzo incinto. Giovanni ricordo i tuoi occhi, grandi e brillanti, ma adesso non sei più lo stesso, saranno questi occhiali, ma un paio di lenti a contatto no? Poi me li ricordavo verdi .. Non sei più lo stesso, un tempo sapevi parlare di cose interessantissime, m’incantavo ai tuoi racconti e adesso anche la tua voce non la riconosco più. Vedo i tuoi capelli, quel poco che ti è rimasto in testa, non eri biondo? Giovanni io ti ricordavo premuroso e romantico, ora sei solo un monolite che respira affannato e a stento dice due parole. No, non sei più lo stesso, nel sesso facevi faville e anche il tuo coso mi sembra rimpicciolito Giovanni .. io ti ricordavo dotato e selvaggio, dolce e focoso…Giovanni non … Oddio scusa Carlo!”
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