Domani in varie città d’Italia l’associazione No194 terrà una maratona di 9 ore di preghiera per l’abrogazione della 194 (legge che regola l’aborto). Non sia mai che sia contro la loro libertà di pregare in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi, ma pregare all’ingresso degli ospedali è una fetenzia. Ogni storia di aborto è una storia a sé, una scelta spesso dolorosa e comunque strettamente intima e personale. Le statistiche dicono che da quando è in vigore la 194 il numero di chi ricorre all’aborto è drasticamente diminuito, come è diminuito il ricorso alle mammane che anni addietro ha provocato diverse vittime. Nel nostro paese la cultura sessuale è praticamente inesistente, difficile è poter accedere alla pillola del giorno dopo a causa dei numerosi medici obbiettori che guarda caso lavorano nei servizi d’urgenza dei consultori e degli ospedali. E’ vero l’aborto è una faccenda brutta, ma l’intervento altrui sulla sfera privata, sulle scelte intime e spesso dolorose, è abominevole. Gli uomini non rimangono incinti, probabilmente dovessero rimanerlo avrebbero più libertà delle donne, insisterebbero molto più nella diffusione dei metodi contraccettivi e questo gioverebbe all’intera società perché si sa che nel nostro paese il sesso è prerogativa degli uomini e le donne che praticano sesso gioiosamente sono tutte zoccole. Il maschio è cacciatore, come il salamino, ma il salamino crea tuttalpiù bruciori al sedere, oddio anche il maschio può provocare questo effetto. Ma a parte i luoghi comuni, provinciali e quelli periferici, la 194 è in pericolo: pochi giorni fa in Spagna è passata una legge che limita la pratica dell’aborto solo nei casi gravi di salute per la donna e di stupro. La donna è più o meno una macchina riproduttrice e Dio (per via di una mela, dico una mela!) quando disse tu Eva sarai costretta a partorire con dolore non intendeva tanto il dolore, ma l’essere costretta a partorire contro la sua volontà. Ora che io rimanga incinta per ammore, per divertimento o altro sono cavoli miei, il sesso è una bella cosa e cribbio nel 2014 si dovrebbe praticare senza tante seghe (oddio va bene anche con tante seghe, ognuno fa’ icche pole) e si dovrebbe avere naturalmente il diritto, fin dall’adolescenza, di conoscere e di aver accesso ai metodi anticoncezionali, alla pillola del giorno dopo e all’aborto se non si desidera una gravidanza e a non essere condannati per questo dal medico che nei pubblici ospedali fa l’obbiettore ma che pratica aborti e altro a pagamento nei centri privati.
Io sono per la vita ma preferisco tutelare e battermi per chi è già sulla terra e non per quelli che potrebbero più o meno esserci, figuriamoci per un accozzaglia di cellule probabile o improbabile. M piacerebbe vedere tanto impegno da parte di questi pro-life per i bambini che nel mondo soffrono per cause legate alla malnutrizione, alle malattie, alla povertà e alle guerre, ma a quelli penserà qualcun altro vero? Dal’tra parte i no-choice sono troppo impegnati a dire che esiste solo un tipo di famiglia quella con un uomo (che magari picchia la moglie e va a prostitute) e con una donna (che pure lei potrebbe essere stronza ma in quanto “un uomo + una donna” vanno benissimo). Il loro impegno è favorire una certa ideologia fascista della famiglia e condannare altre forme di convivenza fra persone che si amano. Ci sono troppi bambini senza genitori o che potrebbero essere presi in affido perché la loro famiglia di origine non è in grado di sostenerli, bambini che potrebbero crescere con coppie etero, gay o singoli, ma che non possono per via di leggi che tutelano un’ideologia della famiglia che non privilegia la sostanza e il cuore ma la formalità.

Domani i signori che pregano non saranno soli, ci faremo sentire a Milano a Firenze e nelle altre città in Italia, non lasciamo che il fanatismo ci faccia tornare indietro di 36 anni, non seguiamo la Spagna … almeno in questo.
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