La “second life” di Tytty-Stefania

La Torre di Babele

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Non avrei mai voluto parlarne, perché la delusione è forte, ma la storia di Tytty è sintomatica e invita a una riflessione profonda. Che ne sappiamo noi dei social network, chi c’è dietro lo schermo, ci possiamo fidare? Abbiamo sempre sospettato di poter incontrare personaggi da “second life” ma credo che questa vicenda superi tutto. Per almeno undici anni, a partire dal 2005 quando ha aperto un blog fino a tre mesi fa, Tytty Cherasien era molto conosciuta negli ambienti del volontariato internazionale. Vantava molte amicizie virtuali, fra cui quelle con la famiglia Arrigoni e il gruppo di Emergency, e anche – lo ammetto – la mia, oltre alla fiducia di molti miei amici stretti. L’ultimo messaggio me l’ha mandato l’anno scorso chiedendomi di firmare un appello contro la campagnamediatica che, a suo dire, aveva massacrato Greta e Vanessa  (perchè?). Ma ne ho ritrovati, in precedenza numerosi altri. Per esempio questo.

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