Sui social network imperversano foto e post che vedono la donna come una figura mitologica dotata di poteri taumaturgici, gnocca all’inverosimile, sexy come una Belen unta e infoiata e allo stesso tempo più santa della Madonna di Fatima o di Like a prayer . Questo fenomeno è particolarmente osservabile su facebook dove troviamo migliaia di pagine dedicate alle belle stronze di Masiniana memoria con migliaia di fans pronti a infettare tutte le bacheche con post come questi:
L’utente di queste fanpage è facilmente riconducibile al cinquantenne medio descritto da Davide Licordari in questo suo spassosissimo post: Buongiornissimo! Ho vissuto una giornata da 50enne su facebook, ecco com’è andata. La donna descritta in queste pagine è una donna che ha pagato a caro prezzo la sua onestà, che si è sempre rialzata dopo aver incontrato il farabutto di turno, che va dritta sulla sua strada camminando a testa alta nonostante il mondo brutto, disonesto e cattivo, in pratica è una vittimista del cazzo che prende immagini photoshoppate ai massimi livelli d’inconsapevoli modelle lettoni e che ci appiccica sopra frasi di Fabio Volo, cita Alda Merini, stupra i pensieri di Hikmet e di Mafalda per arrivare dritta al cuore dell’uomo che non deve chiedere mai.
La donna qua descritta è stupefacente, bellissima ma sfigatissima con gli uomini e anche con gli amici, invidiatissima da tutti (specie dalle altre donne visto che lei è appunto stragnocchissima), è sensibile e romantica (nonostante tutto), sognatrice (nonostante tutto), si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole e fra i sogni sprinta e va ❤
Non so quante donne si ritrovino in queste descrizioni ma a giudicare dai like e alle condivisioni temo molte perché la fame è fame, il bimbominkismo è trasversale e l’adolescenza è una condizione che non passa neanche dopo la menopausa.
E’ bello sognare di essere soli contro il mondo cattivo e di essere sempre nel giusto, una condivisione e anche lui/lei saprà che te ne fotti, un’altra e di sicuro lui/lei saprà non era alla tua altezza, un like e tutti sapranno che anche tu andrai avanti ridendo della presunta invidia di lei/lui, ma guai a imitare o scippare questi post perché il copy è sacrosanto (anche se spesso non viene disdegnata la pratica di attribuire frasi a cazzo ad autori noti o non citarli affatto), guai a non menzionare le pagine condivise perché il mercato dei like è un fottutissimo e agguerrito giro dove ci si scambia la pubblicità e dove probabilmente su queste minchiate qualcuno ci guadagna sul serio.
Nella mia puerile ingenuità spero sempre che dietro queste immagini di poesie, fichette disegnate e di modelle untissime ci sia un camionista di Castrovillari che si diverte a prendere per il culo tutti quanti.
Un motivo in più per non rimpiangere la decisione di non prender parte alla follia collettiva degli utenti di faccialibro! Che poi per il 90 % ste donne(quando son donne e non camionisti di castrovillari)son in realtà per lo più acide, cesse e stronze e gli uomini di cui si lamentano sono qui santi di mariti che per anni le hanno sopportate tra un porta giù la spazzarura e un comprami il pane! 😂
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Un’altra frase che va per la maggiore è: “Sii quel tipo di donna che, appena poggia i piedi a terra ogni mattina, fa dire al diavolo: “Oh merda, è sveglia!”. Perchè mai?! Mi chiedo spesso perchè va tanto per la maggiore e passa come modello figo questa figura femminile così confezionata. Davvero riscontra il piacere di qualcuno?
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non sono ferrata in materia di studi comportamentali e forse sbagliano (o forse no) mi viene da pensare che questo sia un aspetto esaltato del vittimista. Comunque il mercato dei morti di fica VS morte di cazzo è in continuo fermento, che poi fossero tutti più onesti nel dire,senza vestirsi da femme fatale stronzette photoshoppate o da uomini che non devono chiedere mai, mi piace scopa’ si vivrebbe tutti più sereni
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Senza dubbio. E’ che per me non è solo un fatto di “mi piace scopa’” e di morti figa e di cazzo. E’ più frustrazione nel non riuscire a lasciare il segno in questo contesto web, ma anche reale, immenso, dove qualunque cosa fai si perde nell’anonimato e nel dimenticatoio perchè inevitabilmente e in modo giusto, va tutto veloce. In più è una fottuta paura di essere deboli, di ammettere che la vita fa male perchè sono più i calci in culo che ti dà che il resto. Da qui: so’ forte, so’ ganza, so’ superiore, se ti va scopami anzi no: io sono così non puoi non prendertela (e se non la prendi sei sicuramente gay)
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il famoso 1/4 d’ora di celebrità e in effetti visto quanto sono gelosi dei loro post ci sta tutto. Ma vivere senza web? Come potrebbero fare senza i loro alter ego?
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Ci sono persone che riescono benissimo ad indossare questa maschera da duri e dure anche nella vita reale. Che in certi contesti è vitale (l’ho usata per anni anche io quella di donna inscalfibile) in altri va mollata perchè ti costringe ad una vita da coglione/a in solitudine (non sai relazionarti agli altri senza ansia) e, peggio ancora, non arrivi mai a conoscere come sei
Ps: discorso mio che va oltre queste pagine di facebook
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però che fatica per questi personaggi non essere mai rilassati e prendersi troppo sul serio
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Tanta fatica a stare 24h tesi come paletti. Poi quando si aprono (non sono tutti vuoti) con qualcuno di cui si fidano, una volta buttata giù la maschera, tendono a scartare quelli con cui si sono esposti. Ed è qui che scatta lo status di coglione solo
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L’ha ribloggato su Blog delle donne.
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penso che se una vuole vestirsi da femme fatale è nel suo diritto e se uno vuole vestirsi da “uomo che non deve chiedere mai” (ma esiste davvero?) lo faccia purchè rispetti gli altri
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