E ancora corri anche se non hai più l’illimitato fiato che avevi da ragazzina.
Il cielo è più o meno lo stesso nei suoi mutamenti di luci, ombre e stagioni, le strade sono un po’ cambiate, anche le case e i giardini si sono trasformati, alcuni negozi sono spariti, altri sono stati trasformati e un paio sono rimasti com’erano, con quello stesso identico odore che poi non è che sia mai stato un buon odore.
C’è un qualcosa che ti brilla dentro ed è identico a com’era al tempo in cui ambivi ad avere un paio di Levi’s e una fruit bianca per sentirti bella, questo sentimento che ogni tanto emerge grazie a un profumo o una canzone, ti rende entusiasta della vita sempre tutta da scoprire.
E continui a correre cercando quell’emozione che era ed è ancora amore.
Il suo sguardo si fermò su di lui esattamente il 13 Maggio 1982 intorno alle 3 del pomeriggio, se lo ricorda bene perché era caldo e stava andando a studiare da un’amica per gli esami della terza media. Lui era uscito dalla gelateria (ah quella sì che è rimasta uguale) e per poco non si scontrarono, ma fu proprio quello scontro schivato che fece incrociare i loro sguardi.
Dio com’era bello lui e com’era alto! Ma perché mi sta fissando, si chiedeva lei pensando di avere un qualcosa fuori posto (cosa che avrebbe creduto per molti anni a seguire ogni qual volta che qualche ragazzo, poi uomo, la fissava).
Era diventata tutta rossa, lui la guardava e non parlava, lei dopo qualche secondo in preda ad una strano senso di quella vergogna tutta adolescenziale si era dileguata a testa bassa.
Nei mesi successivi lo aveva rivisto diverse volte e ogni volta che lui la guardava e a lei batteva forte il cuore, esattamente com’era successo il 13 Maggio 1982 intorno alle 3 del pomeriggio. Le piaceva da morire ma figuriamoci se lei si sarebbe mai azzardata a dire un solo ciao, poi anche lui la guardava e forse prima o poi le avrebbe detto qualcosa e comunque a lei bastava che lui la guardasse dritto negli occhi per farle sentire quello febbrile che tanto la faceva volare.
Non c’è molto da dire su questa storia, lui ad un certo punto sparì perché a parte la gelateria e l’edicola, che ha sempre lo stesso identico odore, tutto era destinato a cambiare, lei lo aveva cercato con lo sguardo ogni volta che usciva di casa. Aveva pensato a lui nei mesi successivi fino a quando non le capitò d’incrociare altri sguardi che la scombussolavano, ripensandoci a distanza di anni non è che fossero stati molti ma erano tutti meravigliosi e lei oggi ancora è li che corre e li ricerca come i papaveri che tornano sempre a primavera.
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