Basta, oggi ho deciso: lo mollo!Non ne posso più di trovarmelo fra i piedi continuamente, i suoi mielosi messaggini che mi arrivano di continuo, tutte le sue attenzioni mai richieste, tutti i suoi inviti a cena, a teatro, ai concerti. Ho la casa che pare una mini sezione del cimitero monumentale di San Miniato tanto è riempita di fiori. Mi chiama con mille vezzeggiativi: tesorina, amorino mio, tenerosa, dolce pallina fruttata, cioccolatina mia prelibata, insomma roba da coma diabetico irreversibile. Da quando ci siamo conosciuti non mi ha dato tregua, mi ha vomitato addosso una sequela di complimenti, mi ha fatto regali di ogni tipo, ha voluto conoscere la mia famiglia, ha voluto farmi conoscere la sua. Mi ha presentata a tutti i suoi amici come fossi la principessa dei sogni della Disney, mi ha sempre consolato quando avevo problemi o attacchi di saudade coatta. Si segna sulla sua agendina ogni nostro anniversario: il nostro primo incontro, la nostra prima uscita, la prima cena, il primo cinema insieme, la prima volta che abbiamo fatto l’amore ecc, mai manca di farmi un presente per queste ricorrenze. Aiuto, mi manca l’aria con lui, mi sento soffocare, ma sono risoluta, so che gli darò un colpo mortale ma non posso continuare così, rivoglio la mia libertà! Voglio decidere da sola che film vedere, dove andare a mangiare, dove passare le feste, dove andare in vacanza e quant’altro. Aspetto che arrivi da me e ci parlo, cercherò di fargli capire che in fondo non siamo fatti l’una per l’altro, che abbiamo caratteri diversi, che io sono troppo indipendente, che per lui ci vorrebbe una donna più dolce che ricambi con affetto la sua straordinaria sensibilità. Una donna da portare il sabato all’Ikea come lui sogna di poter fare con me, una donna da centro commerciale, una con cui decidere che tendine mettere in cucina e quale tipo di divano stia meglio in salotto, una che ami cucinare, una fan di Antonella Clerici, una che si commuove ascoltando Laura Pausini. Io non posso essere così, ma lui dice che le nostre differenze ci completano. I miei nervi stanno cedendo e se la prossima volta che siamo in macchina rimette il cd di Tiziano Ferro giuro che potrei picchiarlo selvaggiamente. Devo essere forte e non cedere davanti ai suoi occhioni pieni d’amore, non mi devo far commuovere, non mi devo far toccare che poi finisce che ci faccio sesso ed è un guaio, anche perché nella sua infinita dolcezza il ragazzo è notevolmente equipaggiato e anche la durata è abbondantemente sopra la media e poi sa fare certe cose che…è meglio che non ci pensi, ho deciso e basta. Mi sono studiata le mosse e le risposte alle sue contromosse, sono pronta. Ecco il solito messaggino: “Patatina mia zuccherosa, mi apri la porta?” E che cazzo! Ma usare il campanello come tutti no? Ci siamo, mi sorride con quello sguardo da gatto di Shrek, lo faccio entrare e gli dico di sedersi che devo parlargli, lui non dice niente e tira fuori, dalla tasca, una scatolina rossa. Io dico che la vedrò dopo, lui mi risponde che gli posso dire tutto quello che voglio ma che prima devo aprire il suo regalino, cedo tanto poi so come dargli il colpo di grazia. Apro e che vedo? Un solitario e sento la sua voce che mi chiede di sposarlo, e che faccio io? Gli dico di si, mica sono scema!
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Dolcissimo amore mio, ricordo ancora il nostro primo incontro, i palpiti del mio cuore che come un’incalzante minuetto risento ogni volta che mi trovo qui di fronte a te. Eri bellissimo, apparisti in un momento della mia vita dove , certo, non pensavo al sentimento. Rivedo ancora i tuoi occhi posarsi sui miei, ricordo le tue prime timide parole, il tuo viso arrossito e ancor oggi mi commuovo a pensarci. Mi sorprendesti per la tua audacia che, già, intuivo quanto ti costasse. Tenero uomo mio che hai regalato la magia di un amore alla mia vita che era arida di sentimenti , sei l’unico che potrei mai amare. Il nostro amore non ha mai subito tempeste, è nato libero e forte ed è cresciuto con noi, rende ricca e speciale la nostra vita, ci fa differenti ai più che vivono di piccole meschinità. Ci bastiamo, ci compensiamo, ci completiamo, siamo folli l’uno dell’altra, siamo esseri celesti caduti sulla terra per poterci cibare del nostro straordinario sentimento. Tu sei la luce che rende radiose tutte le mie giornate, sei la mia coperta quando ho freddo, la leggera brezza che mi accarezza il corpo quando è torrido, sei il mio ieri, il mio oggi e sarai il mio domani. Io vorrei gridare al mondo il nostro amore, la nostra felicità, il nostro incantesimo. Forse non dovrei chiedere niente di più a te che mi accompagni nei giorni luminosi e nei giorni bui, che sei presente ogni volta che ho bisogno di te, a te che sei il mio giardiniere e io l’orchidea più preziosa del mondo. Tu mi nutri, mi disseti facendo di tutto per proteggermi dalle intemperie. Tesoro mio, niente adesso manca nella mia vita, niente a parte questo: ma quand’è che scopiamo?

Romeo y Julieta – Frank Dicksee 1884 -
Sono pronta, non temo più la concorrenza, anni e anni di allenamento e adesso sono praticamente imbattibile. Certo è stata dura e in passato ho subito un sacco di sconfitte non riuscendo mai a conquistare quello che più ambivo. Trovavo sempre chi mi batteva in velocità e astuzia e mi faceva morire di rabbia. Ho studiato meticolosamente la situazione e tutte le mosse che devo fare, ho ispezionato tutto quello che potevo trovare, facendo le dovute valutazioni e i dovuti confronti, ho controllato le corporature stimando quel che più faceva al caso mio. Ho fatto i dovuti calcoli e domani non mi rimane che tornare a casa trionfante e pavoneggiarmi. di fronte a tutti, mettendo in bella mostra i miei trofei. Ora non mi rimane che aspettare l’ora X ed è fatta. Devo sforzarmi di stare calma e di fare un buon riposo stanotte e, soprattutto, non devo arrivare in ritardo, sarebbe troppo penalizzante. Sarei una stupida a perdere anche questa occasione e non credo che potrei sopportare altri rimpianti e fallimenti. Controllo la sveglia e la posiziono tatticamente lontano da letto, lascio le cose sul tavolo per una colazione leggera, preparo la borsa e gli indumenti che indosserò, scarpe comprese. Il mio corpo adesso è perfetto e non dovrei trovarmi davanti a problemi di sorta, ho una bella struttura e sono tonica, non molto alta e anche questo potrebbe essere tutto a mio vantaggio.Adesso non mi rimane che prendermi una tisana e domani sarò pronta, e che i saldi abbiano inizio.
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Caro diario, questa prima volta è arrivata anche per me e ho migliaia di sensazioni che mi attraversano corpo e mente. Avevo rimandato tante volte ma adesso, alla mie età, credo sia arrivato il momento in cui non posso più permettermi di tirarmi indietro. I mie tendono ad esagerare o sdrammatizzare sempre tutto, le mie amiche ormai hanno fatto molta esperienza per cui mi vergogno a chiedere consigli a qualcuno. Ho visto in internet e adesso sono più confusa di prima, c’è chi è rimasto a dir poco scioccato e c’è chi è rimasto piuttosto indifferente.Certo è che prima di arrivare a questa importante decisione ho perso molto tempo, ma non mi sentivo mai pronta, poi ho conosciuto lui e non so per quale fattore misterioso, mi ha ispirato fiducia ed ho detto il fatidico “si”. Ma tremo adesso che il momento si avvicina, sono appena arrivata da lui e non riesco a calmarmi, gli chiedo un bicchiere di acqua e mi sorride. Mi fa togliere il cappotto e io vorrei scappare, mi fa accomodare e le mie gambe non riescono a stare ferme tanto sono nervosa. Gli chiedo di essere delicato, di non farmi male e lui mi dice di non preoccuparmi che tutti lo fanno che è un fatto naturale. Forse non sarò mai pronta e lui per tranquillizzarmi mette su un po’ di musica e mi dice di non temere che sarà bravissimo, adesso si china su di me e nonostante i suoi ripetuti richiami sono pietrificata. No davvero, non posso rimandare ancora, ci sta che il prossimo che mi capiti sia un tipo brutale e che io in futuro accetti solo per disperazione.Devo liberare la mente e abbandonarmi alle sue mani esperte, adesso che lui è così vicino socchiudo la bocca e lui la esplora con lo specchietto e il trapano.
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Dati Anagrafici
Nome Cognome Debborah Tagliacozzo
Nato a Sgurgula (FR) il 10/10/1986
Residente in Via Roccacerro 45
Cap Citta’ 69600
Tel 0922 72734 Cel 343 87000345
e-mail: debbyfescion@topgirl.it
Nazionalità: Taliana
Posizione militare: so femminaIstruzione e Formazione 1997/2000 Scola Media Giovanni Pascolato
Esperienze Professionali 2002-2002
Discoclebb “La Morytayah” – barrista
2002-2002 Mothel “Le ore liete” – recepscionista2002_2002 Clebbe ‘sclusivissimo “Note di scanbio” – cubista
Lingue Straniere INGLESE: yes
TEDESCO: no
FRANCESE: neancheConoscenze Informatiche Ottime: Uso messanger , feisbuk, maispeis, cupido, miitic, la ueb cam, farmvill e le aplicazzioni
Interessi Extraprofessionali Me piace viaggià e l’estate scorsa so stata pure a IbbizzaMe piace ballà. Er cinema me piace pe Natale coi i firm de DesigaNo pe vantamme ma so stata miss majeta baggnata a Freggene nel 2002
Progetti per il Futuro
O fatto i provini per grande fratello e pe ‘a la tronista da Maria che è er sogno de la vita miaAo’ che me guarda? Scommetto che nun je piaccio, sta a scrutà er curriculu e m’arifissa che me fa sentì ‘na schiappa. Boh forse che pe’ sto posto ce vo’ una artolocata, una che ah studiato, però mi paddre me c’hia mannato e pe quer cinquantino che me sgancia ar giono me so dovuta sforzà.Manco pe riempi’ sto caxo de curriculu m’ahnno aiutata. Me sa che sto a perde tempo, poi quando me chiamano da ommini e donne tanto mollo tutto, mica posso fa la seggretaria io? Tanto nun me prende, le lingue le conosco poco, alle medie andavo bene perchè me ce portavano in machina e so pasata perchè mi zio era er presidio della scola.
Poi magari pe sto posto ce vo una che se vesta tipo da sora e sta mini forse è esaggerata. Forse nun me dovevo mette sta maietta fina fina che un po’ traspare , qua me sa che cerchino gente tipo da secchioni de squola. Però m’arifissa, me sa che come struzione je faccio proprio senso. An vedi sto ‘mpunito che me sta a sprezzà, sto gran fiho de un notaro che crede che tutti ponno fa li notari? Me sa che fra un po’ me sbatte a carci in culo, me sta a guardà e nun dice gnente da un bel pezzo..Ecco sta a chiude er fascicolo. M’arifissa li mortè! Mo sta a inizià a dire che cerca ‘na tipa de un certo livello, struzione, discreta presenza, sempre desponibbile….e me fa alza’ in piedi. Ao’ me pareva tanto precisino ma je casca tutto e me fa piegà pe fammi raccattà li fascigoli. Che fa adesso,me fa stirà le braccia, forse è na tennica pe testà er cuozziente ntelletivo. Me sta pure a fà fa la prova der leccalecca cor ciupaciups, sarà ‘na tennica ‘nnovativa, boh..Ma me sa che so na troppo ‘na sòla a livello culturale. Questo me sta a di un sacco de paroloni, e me sta a chiede se so disposta a fa sagrifigi pe lavorà, fermarme fino a tarde la sera, seguillo negli alberghi. Me dice che se me dimostro sempre disponibbile e generosa me pija. Ao’ che culo! Nun ce posso crede, allora nun so’ scema come me dicheno! -
Mi sta guardando, Dio che bello, guarda proprio me! E si che stamani sono proprio in tiro, ho fatto bene a comprarmi questo vestitino che mette in mostra le mie forme, mi è costato un occhio della testa ma vedo che questo investimento sta dando buoni frutti. Che bell’uomo!Quanto è alto, affascinante, distinto. Sto diventato rossa, che faccio, sorrido? Ora parto con la tattica dello sguardo a singhiozzo: distolgo gli occhi e li rimbalzo sui suoi.Certo che è proprio attraente, chissà se è sposato, no la fede al dito non mi pare di vederla, forse anche lui è single come me, che lavoro farà? Per me è un avvocato o un ingegnere, un notaio o un commercialista, sicuramente un dirigente e mi sa che sto facendo il colpo della mia vita!Non smette di guardami, ora parto con un sorriso appena accennato e lui che fa? Rilancia!Il cuore mi sta battendo all’impazzata, sicuramente non posso mollare adesso, devo rimanere qua ad aspettare una sua mossa.Immagino già la faccia che farò quando lui mi dirà qualcosa, inventerà una scusa per parlarmi, poi andremo a bere in un bar e parleremo del più e del meno, mi chiederà il telefono e m’inviterà poi a cena fuori. Sicuramente è un tipo da fiori, cosa che non farà mancare al nostro primo appuntamento, mi corteggerà con eleganza e al nostro terzo incontro m’inviterà a casa sua. Faremo l’amore con impeto e dolcezza, e mi farà provare nuove sensazioni, giovani emozioni. Vorrà conoscere i miei genitori e mi presenterà ai suoi, andremo a vivere in cima alla collina e adotteremo un cane. Mi chiederà di sposarmi mettendosi in ginocchio nel ristorante più chic della città, mi regalerà il solitario di Damiani che sogno fin da quando ero bambina. Avremo due figli un maschio e una femmina e saremo sempre felici.
“Signorina, mi scusi”
“…si?”
“Ecco vede, è da quando è salita su questo autobus che mi sta pesticciando la mia travel toilet case, mi fa la cortesia di togliere il suo piede da qui? Dovrei scendere alla prossima.”
“Si…certo.”
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Sono pronta a questa ennesima prova, non posso esimermi, ormai è tempo che ripari anche a questo. Il mio seno è turgido come non mai, merito delle nuove protesi a base di tessuto, ho un sedere nuovo di zecca che farebbe invidia ad una modella adolescente brasiliana. Le cosce potrebbero reggere ancora degli anni, ormai mi hanno risucchiato tutto il grasso possibile. Sparite le ali attaccate alle ascelle, tirato il corpo in quasi ogni meandro. Il mio naso è perfetto, ho corretto gli occhi preferendo le borse di Louis Vuitton alle mie naturali, il mio mento non teme più la forza di gravità e la mia pelle adesso è liscia come quella di un neonato obeso. Ho fatto rimodellare i miei piedi e finalmente posso infilarmi le Manolo Blahnik senza timore. Il mio ombelico è stato ricostruito ad arte su un ventre così piatto che pare un telo tirato da energumeni da entrambi i lati. Ho un grosso debito di gratitudine verso le innovazioni della microchirurgia: neanche le mani ormai tradiscono più la mia età. Adoro tutto quello che la cavitazione ultrasonica in medicina estetica ha saputo offrirmi. Neppure il più piccolo pelo superfluo è presente sulla mia superficie, li ho sterminati tutti a suon di laser e luce pulsata. Riesco ad essere in una forma perfetta ed ho un colorito sempre invidiabile. Sono una statuaria opera d’arte vivente generata della liposcultura; ginocchia, polpacci, caviglie grosse: MAI PIU’, fianchi grossi: no more, NO MORE! Ho un sorriso che a quelli della pubblicità della brillodent gli faccio ‘na pippa, il tutto incorniciato da un magnifico paio di labbra che farebbero crepare d’invidia anche Scarlett Johansson. Ho praticato l’ anal bleaching e la labioplastica. Mi è rimasta questa ultima cosina da fare e poi potrò finalmente darmi alla pazza gioia.Ho un amante che ha venti anni in meno di me ma lui non lo sa. Il mio ragazzo non sa neanche quanto io abbia investito per mantenere al meglio la mia carrozzeria, fra un intervento e l’altro gli dico che vado via per lavoro e poi torno più bella che pria. Solo che questa speciale manutenzione ci fa stare in astinenza molto a lungo.Ma adesso mi rimane solo questo piccolo interventino ed è fatta. Adoro addormentarmi con l’odore del sevoflurane,
“Buongiorno Dottore, quando potrò tornarmene a casa?”
“Signora, devo parlarle, abbiamo avuto dei problemi durante l’intervento del vaginal tightening.”
“Cosa???”
“Non si preoccupi, non è così grave ma devo informarla intanto sappia che potrà avere una vita normale come tutti, non ci saranno complicanze e potrà assolvere tutte le sue funzioni fisiologiche come prima”
“Allora perché mi sta allarmando in questo modo?”
“Signora, stia tranquilla, deve prendere solo un piccola precauzione per un periodo che varia dai due ai cinque anni. Ecco, tutto sarà regolare, come sempre, devo solo evitare di avere rapporti sessuali con maschi che superino i sei cm di dotazione e passato questo periodo forse la medicina avrà fatto ulteriori progressi e potremo anche provare a ripararla (sempre che riusciamo ad aprirla).” -
Ho sempre avuto un’attrazione pazzesca per gli uomini problematici, si quelli con la faccia da dolor di corpo, quelli che alle feste stavano in disparte con un libro in mano, quelli che ascoltavano musica difficile e usavano quei paroloni cosi strani che riempiono la bocca e ammutoliscono tutti. Non so perché ma mi ponevo sempre l’obbiettivo di farli sorridere, di dare un po’ di luce alle loro tormentate esistenze. La mia logica era che se lui era triste lo era perché nessuno comprendeva la sua profondità, gli uomini allegri mi parevano così superficiali. Il massimo poi era trovare un uomo innamorato di un’altra, sarà che sono un infermiera per cui trovo naturale adoperarmi per salvare l’umanità. Io volevo essere una medicina e pensavo davvero di avere talento in questo. Ma poi nessuno guariva e stavo male anche io.
Pensare che ho fatto milioni di tentativi, ho adottato un infinità di personaggi: scrittori dislessici, cantautori balbuzienti, filosofi dell’esistenzialismo della lingerie maculata, poeti del “ceniamo fuori si ma paghi tu”, pittori di modelle giovani e minimo minimo con una terza “si perché il messaggio che voglio dare è di un certo tipo”, ed io: tipo che la gnocca è sempre la gnocca? Soprattutto ho collezionato un sacco, ma proprio un sacco, di disoccupati, si i grandi artisti del “ rinchiuso in ufficio soffoco, piuttosto che la fabbrica la muerte!”
Sapete che sono quasi sempre stata piantata? Si perché l’artista si annoia velocemente e probabilmente non sono l’unica che ne subisce il fascino, io cercavo solo qualcuno d’amare totalmente.
Ma io non potevo farci nulla, per me l’uomo incasinato era attraente come lo è lo zucchero per i diabetici. Sono stata la loro madre, la loro psicologa, la loro cuoca, la loro agenzia di collocamento e spesso la loro troia, il tutto per vederli gioire, per me era una missione e non mi accorgevo di avere il complesso del redentore.
Una mia amica un giorno mi regalò un libro, uno di quelli che definivo da discount della filosofia e che mi ero sempre rifiutata di leggere, forse perché molte lo consideravano una sorta di bibbia e io aborro il genere. Con il naso tappato e grazie alle mie tante notti insonni mi misi a leggerlo e fu la scoperta del mio vero dolore. Era come vedere il mio cuore sanguinare, io non mi ero accorta di essere così simile alle donne che amano troppo, anzi pensavo di essere decisamente sopra la media, io la perfetta infermierina che si prendeva cura di tutti non mi curavo.
Decisi che avrei passato un periodo di sobrietà, mi sentivo come un’ alcolizzata, solo che il mio alcol erano gli uomini, per cui cercai di non praticare più i mie soliti posti da intellettuale macrobiotica e di cominciare a frequentare un gruppo di auto/aiuto, cosa che ogni tanto consigliavo io ai mie pazienti, ops amanti. Non sono del tutto guarita ma ho ricominciato a uscire con alcuni uomini, impiegati. Ogni tanto la noia mi sovrasta e allora cerco di resistere e mi concedo anche di vedere Zelig, in fondo, non l’avrei mai detto, ma è meraviglioso vivere fra le persone comuni. -
Mi trovarono distesa sul letto priva di sensi e coperta solo di vomito, non ricordo bene cosa di preciso sia successo, ma so che volevo farla finita, non aveva senso continuare a vivere da sola, non aveva senso la mia vita senza lui.Io mi ero impegnata a far funzionare il mio matrimonio con tutte le mie forze, mi sono sempre data da fare per compiacere mio marito eppure lui se n’era andato con un’altra.L’avevo pregato in tutti i modi e per ben due volte era tornato da me. Mi chiedo ossessivamente che cos’è che mi manca rispetto a quell’altra?
Credevo che lui gradisse le mie suppliche e pensavo che un gesto estremo lo avrebbe riportato a me, invece niente, neppure una telefonata, un biglietto, una lacrima.
Non so se uscirò fuori da questa cosa, se ne leverò le gambe, forse mi piace soffrire per il suo amore, questo è un modo che mi tiene ancora legata a lui, perché, anche se non lo sa, lui sarà mio per sempre.
Forse, un giorno, aprirà gli occhi e ricorderà i nostri giorni felici.
Mi hanno detto che potrei guarire, ma perché? Cosa mi aspetta? Il vuoto perché non voglio altro che vivere il suo ricordo, cercare il suo odore nelle cose che non ha ancora portato via.
Per questo non voglio prendere farmaci.
Annegare nelle mie lacrime è un dolce tormento che mi fa sentire la sua presenza.
Ho chiuso con parenti e amici, non voglio che nessuno mi distolga dai mie pensieri, ho comunque deciso di non morire e sperare che lui torni, io continuo a scrivergli, lui non risponde ma so bene che sono nella sua testa.
Mi dicono che sono depressa, bella scoperta, ma non m’interessa cosa la gente pensi di me.
Desidero solo farmi un’ immersione nei ricordi guardando le nostre foto, il giorno più bello della mia vita, l’anello che ci legava.
Credo che l’amore sia questo, dare la propria vita, lui ha la mia, l’avrà sempre, il resto non conta, non conto io, non contate neppure voi -
Ho quarant’anni, una figlia e un grosso sedere, mi chiamo Martina ma tutti mi chiamano Marta, forse non è appropriato per la mia figura un diminutivo. Da quando sono nata non mi sono mai sentita a mio agio in nessun posto, sempre inadeguata a tutto, e anche adesso che lavoro a faccio la mamma (mia figlia la amo da impazzire e lei la cosa più bella che ho avuto dalla vita) non sopporto di stare in mezzo alle persone. La gente pensa che se una donna è grassa deve essere per forza spiritosa, saper cucinare bene e essere una gran troia a letto, io non sono niente di queste cose e spesso mi girano i coglioni.
La mia infanzia non vorrei nemmeno ricordarla, si ho avuto momenti felici, da piccola ero veramente carina poi ho iniziato ad ingozzarmi, sentivo troppo vuoto dentro di me e mi riempivo di cibo per sentirmi meno sola, credo sia per questo che mangio così tanto e non riesco a smettere finché non mi sento male o mi addormento.
I miei non erano ricchi ma non ci hanno fatto mai mancare nulla, tranne l’affetto, forse lavoravano troppo, c’erano troppi problemi e poco tempo per le carezze. A scuola andavo malissimo e la mattina al pensiero di andarci mi sentivo morire, sapevo già che me la sarei cavata di lusso se mi fossi sentita dire cicciabomba solo una dozzina di volte, per non parlare degli scherzi e della terribile ora di ginnastica settimanale, avevo un insegnante crudele che rideva quando correvo e saltavo, il bello che poi in privato mi consigliava vivamente di fare sport, si col cazzo!
Da ragazza pensavo che non avrei mai trovato un uomo per cui, non potendo aspettarmi dolci effusioni, decisi che degli uomini sarei diventata amica, si quella ragazza spiritosa che ogni grassona deve essere. Di amici ne avevo, ma tutti finivano poi per innamorarsi delle mie amiche e io rimanevo sola con la mia cioccolata e della musica frignona in sottofondo nei mie pomeriggi.
In passato avevo provato anche a dimagrire e ci ero riuscita, un sacco di volte, ma non riuscivo a sentirmi lo stesso a mio agio e ingrassavo sempre più di prima.
Il padre di mia figlia lo conobbi a casa di amici, si ubriacò e finimmo a letto insieme, bella storia vero? Giusto il tempo di rimanere incinta, ma la mia bimba l’ho voluta con tutte le mie forze, non ho voluto più stare da sola.
Non ho avuto molte storie, ma ci sono stati molti uomini che mi volevano portare a letto e in passato ho approfittato di questo illudendomi di poter ricevere un po’ di amore, invece erano solo eccitati dalle mie tremolanti carni e non da me,che maiali! La gente è strana, ci sono feticisti di ogni genere, quelli dei piedi, quelli del lurex, quelli delle donne mature o peggio, e poi ci sono quelli delle ciccione, ma che cazzo ci proveranno?!?Mi sono allontanata da tutti i contatti umani possibili, nessuno mi ama e, a volte, io odio tutti.
Sul lavoro faccio il mio e cerco di essere impercettibile, saluto appena e mi metto a riempire inutili fogli d’inutile pratiche d’inutili individui, non ho mai fatto carriera, non ho l’aspetto giusto, si pensa che un grasso sia pigro e svogliato, io mi sono sempre fatta un culo pazzesco.
Vi domanderete come faccio a vivere così?
Semplice, io fingo, faccio dei sorrisi, fingo di essere timida e gentile, se all’accademia di arte drammatica prendessero persone con il mio “spessore” sarei la prima della classe.
Ma mi girano i coglioni, molto, come ho detto prima non sono la grassona ilare dell’immaginario collettivo, io sto cadendo a pezzi dentro, ho un mostro che mi divora e più che cerco di soffocarlo riempiendomi e più lui diventa più cattivo, è una lotta senza fine.
Ma ho una bimba che mi ama per quella che sono e che desidera che la porti al parco e ogni volta, andarci, per me è frustrante, come frustrante è vedere le sue maestre e, ancora peggio, i genitori “perfetti” dei suoi compagni di scuola.
I compleanni dei suoi amichetti sono una prova durissima, un sacco di salati e dolci che mi fanno star male dalla voglia di mangiarli, io invece mi trattengo perché non voglio pensare al giudizio che potrebbero dare di me, a casa poi svuoto frigo e credenza.Il periodo più allucinante è l’estate, il colmo è che mia figlia ama l’acqua sia del mare che della piscina, sto male, sto troppo male, sto male perché non riesco a darle quello che vorrei e quelle rare volte in cui mi sforzo sto male perché mi faccio schifo o perché rimango interamente vestita in spiaggia e il caldo è insopportabile.
In tv si vedono sempre le pubblicità delle cose dolci, ricche di calorie, poi ci sono trasmissioni che parlano di ricette fantastiche e altre che ti dicono che devi dimagrire perché altrimenti muori, spot di pillole miracolose che trasformano l’omino della Michelin in un fusto con la tartaruga alla Brad Pitt, o Platinette in Claudia Schiffer.
Tetti e culi tutti perfetti, mi domando a volte perché sono capitata su questo pianeta, vorrei che il mondo ingrassasse e poi mi sento in colpa pensando a chi non ha cibo.Sto impazzendo, o forse sono solo consapevole di essere pazza da sempre, so che devo salvarmi in qualche modo, non posso lasciare sola mia figlia e continuare ad uccidermi di pasta, pizza, patatine e cioccolata. Sarebbe terribile anche la lapide sulla mia bara.
Non sapendo a chi chiedere aiuto ho dato un occhiata in internet, se avessi più coraggio mi farei operare, ma ho paura anche solo a farmi visitare, anche solo a farmi vedere
In rete ho letto degli Overeaters Anonymus, si come per gli alcolizzati o i drogati ci sono gruppi per quelli come me, forse dovrei andarci, forse dovrei decidere di guarire, leggo:
Noi di Overeaters Anonymous abbiamo fatto una scoperta. Alla prima riunione che abbiamo frequentato abbiamo imparato che eravamo preda di una pericolosa malattia e che la forza di volontà, la salute emotiva e la fiducia in se stessi che alcuni di noi una volta avevano avuto, non sarebbero valse a nulla.
Abbiamo scoperto che le cause di questa malattia non sono importanti, ciò che merita l’attenzione del mangiatore compulsivo che ancora soffre è questo: esiste un metodo provato, realizzabile, con cui possiamo arrestare la nostra malattia.
ma mi sembra un’americanata, ma forse è la mia unica speranza, tutto questo però fa male, anche se so che non si sarà giudizio, nessuna richiesta di denaro e la protezione dell’anonimato poi ci sono i 12 passi, piango solo a leggere il primo, ma dovrei cominciare, voglio farlo, voglio vivere, devo vivere.
e senza fame e senza sete e senza ali e senza rete finalmente riuscirò a volare via.

