“Mi fa piacere che t’interessi a Paola, è così triste da quando si è lasciata con Francesco. Ma no amore mio, non ti preoccupare per me, mi piace che tu sia così altruista, ricordo ancora quando Cinzia stava male per via di Matteo e tu che non lesinavi il tuo tempo e correvi anche la notte a consolarla. Sono proprio una donna fortunata, lo so! Le mie amiche, poverine, hanno sempre avuto grandi problemi con gli uomini, non hanno mai incontrato una persona speciale che come te riesca a dire una parola giusta e a dare quel tipo di conforto nei momenti di … bisogno. Come sei dolce e delicato e sa la cosa buffa? Vedo che adesso Paola, Cinzia, Raffaella, ma anche Luciana e Francesca, quando chiamano a casa non vogliono neanche più parlare con me e vogliono sempre te, ma cosa gli farei alle donne? … Io gelosa? Figurati, forse non te ne sei accorto ma io sono esattamente come te, sempre pronta per gli altri. Ricordi Matteo? Anche lui ha avuto il suo bel da fare per dimenticare Cinzia ma per fortuna ha potuto contare su di me, sai caro … si insomma te ne sarai accorto ma anche io ho i miei metodi per tirare su gli uomini … e riesco a tirarli su, come se ci riesco .. si una certa idea in merito dovresti averla. E per fortuna sono riuscita a dare conforto a Patrizio, Mario, Giuseppe, Mirko e Ferdinando, Andrea … ehm poi Gianni, Alfredo … no mi sa che loro non li conosci, non sono ex delle mie amiche ma anche loro avevano bisogno e visto che anche io sono molto generosa e non so dire di no … Tu geloso? Ma no figurati, dai che la nostra coppia funziona benissimo così. Su adesso scappa che Paola ti aspetta, ma mi raccomando il vibratore e le manette stavolta lasciale qua che mi servono per Francesco, è così triste poverino…”
-
Il prossimo 2 Giugno l’attesissima sfilata delle Forze Armadiete ai Fori Imperiali sarà all’insegna della sobrietà, così ha deciso il nostro stiloso Presindent. In questi giorni, trascorsi tra una forte crisi economica e sciagure di varia natura, cercando di carpire i trend della stagione, Napisan ha realizzato l’outfit ideale per l’evento fashion dell’anno: la Festa della Repubblica. Per lui, amante di un look minimal – abiti di sartoria classica e mocassini – non è stata un’ impresa da poco, ma il risultato potrà essere ammirato sabato prossimo dagli occhi avidi di novità delle varie personalità che accorreranno nella capitale. Ecco, in anteprima per voi, l’elenco dei nuovi must-have.
Un aeroplanino: Meglio di colore grigio o pastello, indossabile su di un look total black conferirà alle Forze dell’Ordine quel dinamismo essenziale nella vita di tutti i giorni.

Sobrietà: è questo il nuovo must a cui tutti gli stilisti, da Volta & Gabbana a Versace Attri Quatrini, hanno aderito. Anche gli accessori strizzano l’occhio al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili usando quel pizzico di magia che rende affascinante ogni momento.

Shabby Chic: questo è il tutorial immancabile per rendere trendy anche i momenti ufficiali. Non temete, è questo il periodo giusto per azzardare strappi che, sapientemente mirati, avranno l’effetto di dare aria fresca anche ai classici guardaroba.
Un capo natalizio: il maculato è très chic, ma quando spunta il rosso tutto diventa più glam.

Stile Austero: Questo fucile prêt à porter è diventato ormai un ever green ideale in ogni stagione dell’anno, per tutti i giorni e soprattutto in quei giorni.

Cult: i pantaloni jodphur su giacca caban con giubbino antiproiettile in pandant. Essenzialità che difende il diritto di essere fashion (tanto per rubare le care parole dell’artista Scanu) in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi.
Per maggiori dettagli sul video e per la completezza dell’informazione vi rimando al post della mia stilosissima amica Cristina Ferro:
http://www.cfpersonalshopping.com/blog/2010/klein%E2%80%99s-steampunk-papstin/
-
Il tempo prende le forme dei nostri pensieri, dei nostri desideri.

“Un’ora, chiedo solo un’ora.
Un‘ora è il tempo che mi basterebbe per volare,
per conoscerti profondamente,
per sprofondare nella passione
Un’ora, ti chiedo solo un’ora.
Solamente un’ ora può dilatare e corrompere i miei sensi.
Vorrei conoscere quanto vale questa ora ragazza mia,
vorrei scoprire il valore del tempo per respirarti per consumarmi nella tua estasi.
Un’ora, chiedo solo un’ora.
Cara, non ho idea di quello che potrà essere,
solo tu puoi darmi le risposte,
ma so quanto posso davvero mettere di mio,
quanto investire, anche a mio rischio.
Per questo, per conoscere quello che tu puoi darmi,
per un’ora, solamente un’ora, io devo sapere:
Ciccia, ma per un’ora quanto prendi?”
-
Durante il mio viaggio, rigorosamente fatto con le scarpe da ginnastica e le buste della coop in mano, nel fantastico mondo della fuffa digitale mi capita spesso d’imbattermi nelle mitologiche figure delle web star. Un tempo le star erano gli attori, i cantanti o comunque la gente che nella vita qualcosa faceva, adesso ho tristemente compreso che le star non fanno un cazzo a cominciare dalle Paris Hilton per rifinire alle twistar de’ noiattri. Lo ammetto, so’ anziana, mi rimane ancora poco tempo da dedicare alla mia sofferenza da sindrome premestruale, l’orologio biologico è inarrestabile e questa è una delle ragioni che potrebbe fare di me rosicona digitale. Approfittando della mio essere “mala” inside mi son messa a spulciare i profili di alcune sedicenti stelline e stellini della rete (fra l’altro i’ mi letto c’ha le doghe in legno). Per prima cosa si possono notare spesso nick name allusivi usati come specchi per le allodole o, più propriamente, per altri tipi di volatili senza ali né coda. La web star è quasi sempre autoreferenziale ed è così convinta di sé che gli pare cosa ganza farsi autoscatti al cesso la mattina dopo la barba o il controllo dei baffetti se è donna. Posta idiozie come Nostradamus dettava quartine, solo che alla fine un senso nelle parole di Nostradamus lo si può trovare. In genere questo essere, maschile o femminile che sia, si atteggia a vittima di un mondo che non comprende la propria genialità sebbene abbia flotte di adepti pronti a diffondere le loro perle e a spalleggiarli nelle loro battaglie contro le ingiustizie che (poverini!) subiscono. Detto questo vorrei precisare che, eccetto pochissimi casi, la web o twistar non ha altri interessi che la propria vita e spesso sfrutta i fatti del mondo sparando minchiate per aumentare la propria popolarità (abbiamo visto cose noi umani … .) L’aria a dolor di corpo, caratteristica fisica presente in tutte le persone che si sentono fighe, impera nei loro sguardi perché quell’espressione un po’ così, fra il mal de vivre e il terrore di chi ha finito carta igienica e anche lo scottex, fa presa. Il sesso è il motore che fa girare il mondo e quel paio di neuroni che si ritrovano, sono tutti conquistatori, fanno tutti gran trombate che a regola devono essere parecchio veloci data la permanenza di questi individui nel mondo virtuale, ma forse sono io che sono poco elastica e antica. Hanno spesso un amore nel passato che gli ha lasciato un segno e sfogano i loro sentimenti nei blog e su tumblr, postano immagini di stiletti, scarpe con i tacchi il tutto molto fetish ritz augelli e, se maschi, si insomma se di sesso maschile, postano foto di fihe come i macellai appendono quarti di bue. Almeno Simon Le Bon cantava nei Duran Duran e qualche canzone loro la salverei, certo c’è stato di meglio, non erano i Led Zeppelin o i Genesis ma du’ canzoncine a modo le hanno fatte e posso comprendere che la gente facesse pazzie per andarli a sentire, quello che per me oggi rimane un mistero è come le persone adesso stravedano per chi nel web si fa seguire da tanti ma limiti o depenni gl’inseguitori perché non accetta critiche e perché, principalmente, non accetta di confrontarsi con il mondo, quello vero.

-
(10/07/11)
E’ inutile girarci intorno, ebbene si, lo ammetto: io sono una donna impegnata, combatto per i valori in cui credo e ho i miei ideali. Voglio una vita sana, un maggiore rispetto per l’ambiente e per la cultura, un mondo più giusto e equo per tutti dove non ci siano discriminazioni di fede o di razza, un mondo dove io possa finalmente rotolarmi nel fuoco della passione con l’uomo che non deve chiedere mai. Già in passato avevo manifestato tutto il mio amore verso Gordon Ramsay, immagino abbiate capito il genere d’uomo che mi porta via cuore, mente, corpo e anima. Il maschio dei mie sogni è esattamente un mix fra Rhett Butler e Bobo Rondelli. Questo uomo dovrebbe sprizzare virilità da tutti i pori, compresi quelli che stanno fra i peli del suo petto villoso e questa sensualissima immagine mi riporta subito alla mente l’erotismo di Toto Cutugno quando cantava Voglio l’anima, l’anima, io non posso più lasciarti libera, voglio un sentimento vero (zan zan!). Pensate che meraviglia un uomo che sa essere selvaggio come Drupi, Pirata e Signore come Julio e non si vergogna a dirti: Ti a_mo come da Tozziana memoria, che poi ho sempre in mente le immagini incantevoli del guerriero di carta igienica, le sottane sulla luce e lui che abbraccia la donna che stira cantando (da casalinga penso sempre: speriamo che non si scotti con il ferro). Desidero un uomo ruvido e malinconico come Franco Califano, un mago nel sesso, perché diciamocelo uno come Er Califfo, che ha fatto sesso con un fantastiliardo di donne deve avere doti amatorie sorprendenti! Il maschio che più bramo dovrebbe possedere la voce di Daniele Pace e, come Gianni Bella, dovrebbe essere pronto a difendere il nostro amore, a fare affermazioni del tipo (e cito dal testo): non ho paura del porno io sono il re, un re senza corona, quante nevrosi ho, un re che te le suona se gli dirai di no.Forse non sono la donna giusta, quella che sa incantare questo fantastico esemplare umano, ma continuerò a lottare per il mio obbiettivo, perché voglio essere sconvolta e totalmente rivoluzionata dal mio amore. Me lo vedo incomparabile come un artista che sa usare la piuma e il pugno di ferro al momento opportuno, la rosa e lo scudiscio.Realizzerò il mio sogno a costo di bazzicare tutti i pianobar della penisola, so che lo riconoscerò e che mi stringerà forte a sé per farmi sentire la sua imponente presenza maschia. Mi prenderà fino allo sfinimento e nell’estasi della passione lo chiamerò Rauol ♥ -
You don’t know what it’s like, baby
You don’t know what it’s like To love somebody
To love somebody
The way I love youBaby vedi la luce nei miei occhi? Vedi questa luminosità è il mio amore per te. Ragazzo voglio dirtelo, dietro le nuvole c’è sempre il sole, tu ora non lo percepisci ma fidati di me, è così. Amore mio, amore che non conosci amore, le rondini tornano sempre ogni primavera, sai cosa vuol dire piccolo? Che è’ naturale,devi solo avere un po’ fede, dopo ogni notte buia c’è un nuovo giorno ed è sempre così. Lasciati andare, rilassati, lascia fare a me, io sono le tue gambe quando sei stanco e non hai più voglia di affaticarti lungo le strade di questa città. Sono la tua bocca che ti filtra i sapori di un esistenza a volte difficili da digerire. Questa luce esiste in me e ti riscalda col mio cuore, amore. Non sai quant’è difficile trovare qualcuno da amare come io amo te, non lo puoi sapere baby, no non puoi, ma fidati. Ogni mio respiro è il tuo respiro, la mia esistenza sarebbe inutile se non avessi te, se non avessi l’amore che ho per te mio dolce caro disperato ragazzo, mio uomo. La fede nel mio amore ti porterà lontano, il chiarore del mio sentimento illuminerà la tua vita baby. Il mio corpo è il tuo corpo, non tenere più conto della tristezza, dell’oblio, io sono la tua stella, le tue mani che lavorano per te, io sono la tua mente quando il tuo cervello è stanco di pensieri e riflessioni. Cominci a capire quanto io posso davvero amarti? Quanto io ti ami? Baby non lo si può comprendere se non cominci a condividere le tue ansie, le tue tribolazioni. Fede, te lo ripeto, abbi fede, io sono la tua luce amore mio, l’amore ti solleverà da tutte le tue preoccupazioni solo se abbandonerei ogni resistenza verso questo sentimento, verso me. Comincia adesso amore il tuo primo passo verso la felicità, consegnami ogni tua perplessità … e la tua carta di credito.

-
-
“Sognami con la forza di un’amante
che è lontana e non distante
ma che arriva dentro qui.
Baciami
bacia tutta la mia pelle
si può arrivare alle stelle
dicendo un semplice
si”
Julio Iglesias, Dio che uomo! Aveva ragione la mi’ mamma quando metteva ininterrottamente le sue cassettine e aleggiava per la casa con aria sognante, lei, come le altre donne della sua generazione colpite da Julitudine, perché Iglesias era un sogno macho e forse l’unico sogno macho etero di tutti i tempi (dico forse perché temo che arrivino da un momento all’altro orde di gay pronti a smentire le mie affermazioni perché, su queste e molte altre cose, sono sempre avanti a tutti). Julio Iglesias nacque, già abbronzato e con un sorriso sfavillante, il 23 del 1943 settembre a Madrid. In gioventù fu calciatore ma poi, a causa di un incidente automobilistico, si diede alla musica per l’immensa gioia di tutte le creature femminili che sognavano di essere ricevute ad un appuntamento con un fiore donato da chi riesce a non confondere il sesso con l’amore. La sua fama ebbe un’esplosione a livello mondiale negli anni 70 in cui invase il pianeta, cantando in diverse lingue, con brani storici da Manuela a Pensami, da Pensami a Manuela (cit. “Era il 38 Luglio by Squallor”). Nel 1984 la sua incredibile sensualità va ad incontrare quella della divina Diana Ross, incisero insieme All of you e Dio solo sa quanto sia micidialmente sexy la miscela che si crea quando el mundo latino fa all’amore con l’erotismo afroamericano. (Comunque, nonostante le buone intenzioni, il brano è ‘na palla disumana). Julione ha vinto un sacco di premi, ha fatto 3 figli, di cui uno con un abnorme neo che si è dato alla musica, dalla prima moglie e altri 5 (!) dalla seconda. Quando canta in spagnolo ribollo tutta come l’acqua per la pasta, Julio è capace di risvegliarmi l’ormone dal coma irreversibile (“Dottore lo stiamo perdendoo!” “Infermiera, presto, un’intramuscolare!”). Lui è l’uomo dalla valigia sul letto (quella di un lungo viaggio), Julio ha personificato la visione lussuriosa di tutte noi figlie d’Eva che sogniamo un tipo un po’ pirata e un po’ signore, un vero professionista dell’ammoree. E’ lui che ci fa disperatamente bramare l’uomo bastardo, a volte buono, un tipo che viva di cose semplici che evviva la fi vita ♫. Chi di noi non ha pensato con il corpo e con la mente come se “lui” fosse qui? Chi di noi, mie care casalinghe di Voghera e provincia, non ha mai aspirato ad essere quella parte d’infinito e di amore immenso che gli da .. Manuela? Oggi 18 Maggio dichiaro “El dia de Julio Iglesias” e v’invito di cuore a prenderci un po’ tutti più per il Julio, perché in questo maledetto mondo di follower e fans a prezzi stracciati c’è bisogno ancora di tanto vero amore. ♥
-
Ho appena scoperto di essere una “immigrata digitale” in quanto persona nata prima dell’avvento di piccì, telefonini,internet, emmepitre e altre diavolerie moderne e, data la mia età, ho capito di essermi naturalizzata sgamando la terribile Legge Bossi/Fini sull’emigrazione. Per fortuna non rientro nei “tardivi digitali”, io che fino a questo momento pensavo di essere semplicemente una tardona analogica. Non so se in questi casi i tardivi debbano mettersi in tiro, se uomini calvi farsi il riporto e se donne adottare qualche accessorio animalier per il loro computer o per i loro telefonini. Immagino orde di tardivi digitali postare balli di balere su feisbuc e taggarsi in foto provocanti con tanto di camicie aperte su pancette prominenti. Conoscevo il termine “nativo digitale” che si usa per le generazioni cresciute con questo tipo di tecnologie ma non pensavo che ci fossero persone fiere di esserlo. Insomma voglio dire io sono nata nel ’68, anno di grandi rivoluzioni, sono cresciuta negli anni di piombo, ho goduto la mia giovinezza negli 80 e nei 90 contribuendo al buco dell’ozono a suon di lacca per cotonare i miei capelli e pogando con tutta la mia leggiadria al BackDoors di Poggio a Caiano, quindi ne avrei ben donde di essere fiera. Invece da quando bazzico nei blogS e nei socialnetuorkS scopro orde di digitalminkia che ogni mattina si fanno autoscatti al cesso, naturalmente con l’aifon, le postano su tuitter e si sparano le pose come se fossero dei divi di ollivud, fieri della loro social appartenenza. Esistono inoltre realtà che raccolgono generazioni in modo trasversale e che si prefiggono buoni digital intenti come quella degli Indigeni Digitali. In breve, cari miei piccoli lettori, questo è un mondo social e social è figo, social è nuovo e voi non siete un cazzo (oh!). Esistono carriere inventate in questo social mondo, persone che hanno avuto intuiti e che hanno capito prima di altri la potenzialità di questi strumenti. In mezzo a tutto questo esiste la fuffa digitale creata dai digitalminkia, persone che sembrano i nipoti di quella Milano da bere di Craxiana memoria, gente che va a traino di altri o che continua a marciare su vittorie passate autoproclamandosi popular blogger o tuistar di sta ceppa. E’ di oggi il caso di un tizio che si è procacciato pacchetti, dietro pagamento, di seguaci su twitter e facebook. Ho letto nei giorni scorsi che i suoi intenti miravano a smascherare un sistema ad uso d’imprese e di politici, sistema che fra l’altro a me che sono un’ignorante digitale (ma curiosa di questo mondo come una pulzella d’Orleans è curiosa del firmamento) era già noto da tempo, per questa ragione vi consiglio questo illuminate articolo di Giovanni Scrofani: Gli hacker venezuelani e i furti d’identità su twitter. Oggi importanti testate giornalistiche dedicano articoli a questa fantomatica ricerca, la scoperta dell’acqua calda tardiva. Facendo un giro in rete ho trovato articoli risalenti al 2009 che parlavano di questi acquisti: http://www.downloadblog.it/post/10310/nessuno-vi-segue-su-twitter-comprate-dei-follower. Lo ripeto, io uso il piccì come una normale casalinga di Voghera pur abitando in provincia di Empoliland, le mie ricerchine le faccio con google, leggo e mi faccio due ragionamenti fra una lavatrice e l’altra e mi viene da sorridere quando il protagonista di questa vicenda appena “esplosa” fa esplodere il caso di minacce a suo carico. E’ questa che io chiamo “fuffa digitale” la panna montata senza panna, il niente. In questa epoca social e qualcosa molti sentono la necessità di essere famosi e, pur non usando canali nazionalpopolari, si comportano più o meno come i personaggi della De Filippi. Io poi sono la peggio lo ammetto, partorisco minkiate e blog come se non ci fosse un domani, gioco con post taleggianti coverizzando una scrittrice con lo spleen inside e posto a raffica usando il mouse come un fucile manco fossi un artigliere sul Carso e forse sto davvero sul Carso a molti. 😀 Ma ho potuto osservare anche tante twistar assetate di gloria che ti seguono per ottenere il tuo inseguimento per poi defollowarti perché gli sei servito per fare il numero, numero che deve mostrare un rapporto sbilanciato fra following (in netta minoranza) e abbondantissimi follower. Vedo uomini stressati con occhiaie che tutte le mattine si misurano ossessivamente il klout confrondandolo con quello di altri con il terrore di ritrovarselo abbondantemente sotto la media nazionale. Gente che spara una cazzata studiata a tavolino e soffre d’ansia da prestazione in attesa di un retweet da parte dei loro adepti, blogger con l’ormai nota aria a dolor di corpo che postano il loro mal de vivre contornato da un cazzo/figa/tette e culo. Illuminati guru digitali che offrono le loro perle ai poveri comuni mortali anche se queste sono ormai andate da un pezzo e che fanno gli offesi se glielo fai notare. Che bella la vita , la social vita, e che meraviglia attraversare con le mie buste dell’ipermercato il fantastico mondo dei digitalminkia!
by @silloski https://twitter.com/#!/silloski(Marco Petrosillo http://extragap.com/)
-
L’Anarchia Informale è l’ultima tendenza di grido e, se non volete essere Out Of The Fascion World, dovete assolutamente prendere precauzioni per realizzare un outft che vi permetta di seguire questo nuovo interessantissimo brand.

Il Total Black non è più di tendenza, si stanno facendo largo colori accesi in cui il rosso la fa da padrona. L’importante, sia nella scelta dei capi che degli accessori, è conservare quel Glamour informale da lanciatore di San Pietrini che fa molto Shabby Chic

Lo stile Retrò è sempre in voga, sia nei convegni al chiuso che durante le manifestazioni an plein air. Un completo vintage, purché si tratti di abbigliamento casual e non blasonato, è sempre un ottimo biglietto da visita per l’Anarchico Informale.
Questa nuova tendenza si scontra spesso con l’Understaterment delle forze dell’ordine e con alcune rigide strutture completamente out.

Per contrapporsi a certe resistenze convenzionali sono sempre consigliati degli accessori che celino i volti, proteggano da eventuali colpi e lacrimogeni che, a quanto pare, sembrano avere uno stile sempre attuale.
Lo stile ti vedo e non mi vedi è sempre un must in tutte le occasioni.
L’Anarchico Informale si distingue sempre per l’originalità non eccessiva, il suo stile è adatto a tutte le stagioni e non richiede particolari convenevoli. Un Anarchico Informale non criticherà mai il vostro vestiario, non si formalizzerà riguardo a piccoli incidenti che possono capitare nell’arco della giornata, il suo stile cordiale, con pochi fronzoli risulterà sempre accomodante. Un consiglio: se volete essere Glam abbandonate le vostre riluttanze, buttate via giacca e cravatta o quei tailleur demodè , vestitevi come più vi aggrada cercando di rompere con le antiche tradizioni e buttatevi nella mischia.
Ricordate “Informalità” è l’espressione nuova per i vostri futuri successi.



