Emancipatevi donne, liberatevi dagli stereotipi che vi vogliono per forza perfette.
Liberatevi dalle assurde corse contro il tempo, invecchiare è naturale, è vita!
Scegliete quello che vi rende davvero felici e che spesso non risiede in quello che la società v’impone.
Abbiate sempre il coraggio di essere voi stesse, non dovete rendere conto a nessuno.
Non abbiate paura di rompere le tradizioni e di andare contro alle convenzioni.
Siate libere di essere madri o di non esserlo, non lasciate che questo possa sminuirvi.
Non avere la pancia piatta o la casa linda, come negli spot televisivi, non è una colpa!
Emancipatevi donne da ciò che è socialmente accettabile o non accettabile.
Vestitevi come vi pare, siate responsabili solo della vostra voglia di sentirvi davvero voi stesse.
Non fatevi imprigionare dai giudizi, non diventate quello che alcuni uomini e altre donne credono che dovreste essere.
Fate sesso o non fatelo, anche questo risiede nella vostra assoluta sovranità.
Rompete le catene che v’imprigionano in ruoli che vi vogliono casalinghe perfette o bombe sexy.
Vivete con allegria la vostra sensualità senza cercare fuori di voi consensi e approvazioni.
Emancipatevi donne o altrimenti … fate un po’ come cazzo vi pare.
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La tua diffidenza la pagherai cara, tesoro mio.
Anche stamani mi sono svegliata e l’orologio segnava le 7:20, esattamente come ieri alla stessa ora. Non può essere un caso. Ho cercato di far colazione evitando tutti gli zuccheri e i latticini e Dio non voglia che debba contaminare la mia carne con alimenti ultraprocessati e quindi ho optato per un tè verde con un po’ di frutta secca raccolta nel campo del vicino, la prendo sempre da lui per non rendermi complice delle lobby alimentari che ci avvelenano. Come sempre, mi sono messa a osservare il cielo. Oggi ci hanno dato alla grande con le irrorazioni di bario, ma per fortuna avevo il mio caschetto di alluminio.
Avrei dovuto portare mia figlia a scuola, ma non mi fido. La storia che raccontano loro è da millenni rimaneggiata da “quelli là”. Preferisco impararle io la verità, quella che nei libri non ci dicano!
Potrei farmi qualcosa da mangiare, ma mi fiderei solo se coltivassi io un mio orto. Tuttavia, bollire ogni volta l’acqua per depurarla prima di darla alle piante mi sembra troppo faticoso. Per questo, compro tutti i prodotti da un tale non asservito al potere, uno che mi garantisce la freschezza dei suoi prodotti bioninamici, ma poco accessoriati. Spendo un sacco di quattrini, ma so che sono soldi spesi bene. Comunque, ultimamente verto sul crudismo fruttariano e anche il tè non lo faccio con l’acqua calda, ci mancherebbe! Io l’acqua la bollo per sterilizzarla e, solo quando è del tutto evaporata, la uso, raccogliendola goccia per goccia.
Fino a qualche tempo fa lavoravo, ma poi ho aperto gli occhi e, dato non voglio essere asservita al potere, ho smesso. Campo grazie al mio sussidio di disoccupazione e alla pensione di mio nonno. Controllo tutto: dal postino (un grigio, sicuramente) ai passanti. Non mi fido di nessuno, se non di quelli come me che la verità la sanno.
Ho eliminato da casa tutti gli oggetti che potevano canalizzare l’energia negativa. Non guardo la TV, figuriamoci! Io m’informo solo sulla rete, da quelli che la verità la sanno. La mia occupazione principale è cercare notizie, scrivere sul mio blog, prestare la massima attenzione all’aria che respiro, a quel poco che mangio, a non prendere farmaci, a soffrire la fame, la solitudine… ma non mi piego!
Avevo degli amici, ma a un certo punto ho capito che di loro non mi potevo fidare. Ho lasciato il mio compagno per lo stesso motivo: lui voleva continuare a essere schiavo del potere, mangiare schifezze, uscire la sera per farsi una birretta, contribuendo così ad accrescere la lobby del luppolo geneticamente modificato.
Passo tutto il giorno chiusa in casa con mia figlia e le ripeto spesso di non fidarsi. Lei vorrebbe andare a giocare con i suoi amichetti, ma non mi fido, potrebbero farla ammalare. Fra di loro ho già intravisto un paio di vampiri energetici e qualche alieno. Lei è pura, incontaminata. Non l’ho neanche fatta vaccinare, proprio per non piegarmi alle lobby della Big Pharma. Qualcuno mi ha detto che potrebbe rischiare di ammalarsi e che, se non la curo, potrebbe pure morire. Pace, ma almeno morirà da persona libera. E io alla libertà ci tengo
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Io piccola, incerta, già sposata. Artista per indole e per aspirazioni. Il matrimonio rappresentò un punto d’arrivo e di partenza. C’ero io con le mie piccole o grandi difficoltà, poi c’era lui che aveva un’ingombrante famiglia appresso. Casa della sua famiglia. Suocera invadente e un po’ gelosa, intenta a screditarmi e dipingermi come una buona a nulla incapace di un parto perfetto. Disse che sarei diventata cicciona e che mio figlio sarebbe venuto veramente male.
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Attenzione! Questo post non è sponsorizzato dalla lobby dei preservativi Mi capita spesso di vedere su facebook i post della Durex Italia, trovo il loro modo di fare comunicazione nel mondo dei social ottimo e la loro pazienza, nel rispondere ai vari interlocutori, veramente ammirevole. Spesso nei commenti abbondano frasi del tipo: “senza preservativo è meglio” piuttosto che “se hai un compagno/a fisso non c’è bisogno di usarlo”. Probabilmente sono io che non capisco un cazzo sull’uso dei preservativi per cui oggi ho deciso, per amore della scienza, di testarli per vari usi.
Con i preservativi si possono fare fantastici palloncini che ci aiuteranno ad animare le nostre feste
Attenzione: non sono caramelle! Ma prima di scartarli potete sempre usarli come simpatici accessori per personalizzare i vostri outfit
Il condom può diventare un originalissimo complemento di arredo
Una volta gonfiato potete trasformare il preservativo in un simpatico pupazzetto o usarlo per predire il futuro
I preservativi possono essere utilizzati al posto dei guanti in lattice anche se tendono a rompersi
Possono essere utili per far passare il singhiozzo a chi ci sta vicino se decidiamo di farli scoppiare senza preavviso
E’ assurdo nel 2015 che molte persone non considerino l’importanza di preservare loro stesse e i loro partners da malattie sessuali. Nel nostro paese sono in aumento le malattie veneree tra giovani e adulti, pochi individui sono correttamente informati e mi sembra che molti non abbiano alcun desiderio d’informarsi e di vivere il sesso in libertà e sicurezza.
In Italia l’educazione sessuale è ancora un tabù, i cattolicointegralistileghisti, Adinolfi, Miriano e co. si battono affinché non venga realizzata questa educazione. Penso a molti genitori che se avessero avuto una corretta informazione sessuale probabilmente ci avrebbero risparmiato tante teste di cazzo.
Usare i preservativi può essere molto più divertente di quanto io abbia spiegato qua sopra e soprattutto salutare, ciao! -
- Ricordatevi che l’8 Marzo è la festa della donna non la sagra della zoccola
- Per me l’8 Marzo non ha alcun senso
- Per me il femminismo oggi non ha alcun senso
- Allora perché non esiste la festa dell’uomo?
- Piuttosto che portare le mimose l’8 Marzo aiutate le donne nei lavori di casa (eh si i compiti di casa sono delegati alle sole donne per alcuni e il massimo del festeggiamento potrebbe essere ricevere il carico della lavastoviglie)
- L’8 Marzo è solo una scusa che usano le donne per poter finalmente uscire di casa
- L’8 Marzo è un’invenzione della lobby dei fiorai
- L’8 Marzo è un’invenzione delle donne borghesi annoiate che non sapevano come fare ad attirare l’attenzione su di loro
- Questa festa viene usata solo per troieggiare in giro
- Anche se non capisco cosa ci sia da festeggiare è bello ricevere fiori e cioccolatini l’8 Marzo
- Le vere donne sono …
- Sarà la festa della donna quando non ci saranno più donne uccise, picchiate, sfigurate, molestate da qualcuno che dice di amarle. La donna è un fiore da accudire tutto l’anno
- Non ho mai festeggiato l’8 Marzo, sembra diventato un rituale della festa della zoccole, non cambierà mai nulla fin quando ci si scatena una sola notte in goliardia. Bisogna puntare sul rispetto.
- Le donne vanno rispettate tutti i giorni non solo l’8 Marzo
- Ricordatevi che le donne sono madri e moglie per cui cogliamo l’occasione di festeggiarle sempre
- Sei un adonna con le palle …
- Ricordiamo il reale motivo per il quale si celebra il giorno della donna
- Donne fatevi rispettare tutti i giorni non solo l’8 Marzo!
- Le donne che colgono l’occasione dell’8 Marzo per fare le femministe acide fighe di legno e per dire che tutti gli uomini sono degli stronzi
- Le donne l’8 Marzo pubblicano video sulla violenza che per il resto dell’anno rimarranno nell’oblio, dopo andranno al cinema a vedere 50 sfumature di grigio e domani chiederanno di essere frustate
passiamo adesso al glucosio concentrato
- Le donne sono fatte per essere amate, non per essere comprese
- Le donne non si toccano neanche con un fiore (quindi l’8 Marzo evitate di picchiarle con i rami di mimosa anche se loro ve lo chiederanno dopo aver visto 50 sfumature di grigio)
- Le donne sono più sensibili dell’uomo
- Le donne sono la più bella cosa del mondo
- Mentre urli alla tua Donna c’è un uomo che desidera parlarle all’orecchio. Mentre umili, offendi, insulti e sminuisci la tua Donna c’è un uomo che la corteggia e le ricorda che è una gran Donna. Mentre la violenti c’è un uomo che desidera fare l’amore con lei. Mentre la fai piangere c’è un uomo che le ruba sorrisi. (top!)
- Amiche, spose, mamme e donne auguri a tutte le donne
- Ogni volta che nasceva una donna pioveva, ma non era pioggia, erano le lacrime degli angeli che avevano perso una stella! Vi amo donne, grazie di esistere! Buona festa a tutte!
e per concludere dalla bacheca di fb di un amico “La fame”
- Donne se volete festeggiare bene, contattatemi
Ringrazio Federica del NWO, Marcello, Elisa, Miriam, Giampaolo, Francesco, Samantha e Elena per i suggerimenti, anche se adesso comincio a sentirmi mica tanto bene 😛
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Come una bestia ferita, che cerca rifugio nel bosco,
corro veloce e non mi accorgo
delle tracce di sangue che lascio dietro me
“Illumination meant for love” Tom Chambers http://www.tomchambersphoto.com/portfolio_illumination.html Nora scriveva poesie, appena era libera dagli impegni mondani si cullava nella sua malinconia, in quella espressione di sé che teneva chiusa nei cassetti della sua enorme casa. Nessuno conosceva questo suo aspetto, Nora era la classica donna sempre sorridente, aveva una parola buona per tutti, non si arrabbiava mai, molti ritenevano che non fosse una persona particolarmente intelligente e aggraziata. Corpulenta, un viso né bello né brutto, una voce stridula e movenze piuttosto grezze, Nora sfamava la sua curiosità leggendo tutto quello che le capitava a tiro e scriveva parole sulla natura o per i tanti amanti immaginari. Prolifica come pochi autori al mondo scriveva in ogni pezzo di carta che trovava in giro, notai alcune sue liriche su uno scontrino che le cadde per terra mentre mi trovavo dietro di lei in coda alle poste. Conoscevo chi fosse, la incrociavo spesso nella via dove abitavamo, ma non avevo proprio idea della sua delicatezza interiore. Quando le porsi il fogliettino che era caduto arrossì e diventò ancora più rossa quando mi complimentai per le sue parole. A quel punto le chiesi se poteva farmi leggere altri suoi componimenti, iniziai così a frequentarla ogni venerdì pomeriggio a casa sua. Tirava sempre fuori da qualche cassetto qualcosa di nuovo da farmi leggere e come una bambina timorosa aspettava il mio giudizio. Ricordo spesso Nora ogni qual volta che tento di avvicinarmi con le parole a quella sua intima grazia. Le creature divine hanno spesso un aspetto inconsueto, Nora sapeva volare e riusciva a portarmi con sé anche quando i miei giorni erano neri.
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Lasciate i compagni dei campi e delle officine al 1968, qua io affogo negli anni 80
Le persone raccontano che guardasse tutti dall’alto in basso, ogni sua richiesta, che fosse un drink o un’informazione riguardo ad un viaggio, era un ordine. Si sentiva la proprietaria del mondo e trattava ogni essere umano come fosse un suo dipendente. Anche nel sesso, si racconta, che l’atteggiamento fosse quello: “Leccami! Non così, non va bene! Fai così!” era una vera gioia, ma solo per gli amanti delle Mistress. La contessa non era mai contenta di niente, anche quando tutto andava come lei aveva esattamente disposto trovava sempre il modo per umiliare i suoi servitori. Ogni piccolo affare quotidiano diventava un dramma, ma lei i veri drammi non li aveva mai conosciuti: nata da una famiglia nobile, fin dalla più tenera età si era potuta concedere ogni tipo di lusso e di soddisfazione. Era rimasta una bambina viziata anche alla soglia dei cinquantanni. Era stata amata ed ammirata nonostante il suo pessimo carattere, ma si sa che le persone che hanno una forte personalità suscitano una sorta mi malata ammirazione. Aveva avuto due figli che trattava con noia e distacco, un marito che come un cane fedele le rimaneva accanto nonostante i suoi amanti e i suoi vizi. Le piaceva giocare, aveva sperperato un patrimonio con le carte e nelle scommesse, amava comprare beni di lusso e si prendeva ossessivamente cura del suo corpo. Era sempre perfetta, l’unico vizio che non si concedeva era quello del cibo perché temeva il grasso più delle rughe. Avevo sentito parlare molto di lei nella zona dove ero andata ad abitare un paio di anni fa, le voci di paese ingigantiscono ogni vicenda e regalano del misticismo anche alle vicende più terra terra. Si racconta che la Contessa un giorno prese la sua macchina e sparì, qualcuno dice che fosse andata a vivere in Brasile o su un isola tropicale come Elvis o Jimi. I suoi figli e il marito denunciarono la scomparsa alla polizia, assunsero un detective e misero di mezzo anche “Chi l’ha visto?”. Numerose furono le segnalazioni, alcuni dissero di averla intravista a Saint Moritz, altri dicevano di averla vista aggirarsi nei Casinò della Croazia, poi vennero fuori le storie dell’isola e del sud America, nessuno però poteva dire di sapere con certezza che fine avesse fatto quella stronza che in realtà non aveva mai lasciato il suo paese, ma che era rimasta qua murata per sempre in casa mia.
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Forse non lo sai ancora, ma hai già tutto quel che ti serve.
Le farneticazioni della mente sono spesso inutili e dannose, alleggerisciti.
Ripensa agli anni 80, riavvolgi il nastro e pensa a Alison MoyetSogno sempre, tutte le notti ed è sempre una gran faticata perché mi sveglio spesso, riprendo il sonno e immediatamente ricomincio a sognare, poi suona la sveglia il sogno si spezza e sento il cuore in gola. Perché sto qua a fare un post sui miei sogni vi chiederete voi miei piccoli lettori? Tempo fa un’amica mi disse che i sogni vanno scritti, vanno raccontati, parlarne qua è un modo per fermarli e per osservarli in modo più leggero e distaccato (poi fra l’altro, miei piccoli Freud, a voi manco devo pagarvi). Mi piacerebbe dormire senza sognare, perché come dicevo prima sognare è faticoso, specie se come me si sogna sempre di stare in giro, di perdersi, di non riuscire ad arrivare in orario per gli aeri, i treni o le navi. Mi muovo sempre, Morfeo mi fa viaggiare in lungo e in largo in un’Italia parallela con ogni mezzo, motorini e biciclette comprese, ultimamente mi sta portando in giro pure per l’Europa ed è ancora più conveniente della Ryanair. Nelle ultime notti, oltre al viaggio, si è introdotto un nuovo (si fa per dire) elemento: gli anni 80, ebbene si sono tornata indietro con le amicizie dell’epoca, con mio padre ancora vivo, ma con l’età che ho adesso. Il fatto di aver saputo oggi che il 24 Alison Moyet sarà in concerto a Milano probabilmente non c’entra niente, ma tanto sono qua a farneticare e quindi ho una buona scusa per infilarla nei miei sogni e nella mia vita. Nel mio breve periodo dark qualcuno all’epoca mi diceva che le somigliavo, in anni più recenti un mio amico mi ha detto che anche la mia voce gli ricorda la Moyet che per noi è rimasta un idolo indiscusso. Alison è una cantante straordinaria, è stata grassa, anche molto grassa e se n’è sbattuta altamente, tant’è che quando qualcuno oggi le chiede del suo dimagrimento risponde a tono riguardo agli standard imposti dalla società (come si fa a non amarla?). Dunque, dei mie sogni qualcuno potrebbe parlare di una certa situazione irrisolta in adolescenza e può anche darsi, ma a che mi serve scovare, scavare, segarmi mentalmente? Io sto bene, sogno, non ne capisco il perché e forse va bene anche il non capire l’inconscio. Posso azzardare la teoria di una ricerca di serenità che all’epoca forse non avevo, di nostalgia per l’eccitazione delle miei prime uscite serali, per i primi concerti, per la vita tutta ancora in divenire. Sono grata ai miei anni 80, sono grata per quel che ho e per i progetti che ancora oggi, con lo stesso spirito, faccio.























