Breaking News: Modena. Arrestata Nives Cappelletti per la morte del marito Gustavo Culatello. Dopo anni di indagini il commissario distrettuale Salvatore (detto Sal) Cicciotti è riuscito a scoprire la causa del decesso del coniuge della Cappelletti. Anni di gnocco fritto accompagnato da lardi e salumi vari hanno portato il Culatello ad una lenta agonia. La Cappelletti ha provato a difendersi in tutti i modi, ma gli uomini del RIS di Parma non avevano certo gli occhi foderati di prosciutto e hanno scoperto nella cantina dei Culatello numerose sostanze cancerogene, sostanze misteriosamente scomparse dopo la requisizione. Si attende adesso il processo che ha già destato la curiosità morbosa di molti. L’avvocato della difesa, Arnoldo Bacon, ha dichiarato che lotterà fino in fondo per provare l’innocenza della sua cliente. Intanto indiscrezioni degli ultimi giorni fanno pensare ad una storia fra l’avvocato e la Cappelletti che ogni volta che si trova insieme a lui sembra stare in un brodo di giuggiole.
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Sindrome premestruale, tempo di merda, Emmylou Harris in sottofondo: sì, oggi è la giornata giusta per potersi lamentare di tutti i mali del mondo. Basta con il mito della donna forte o dell’uomo che non deve chiedere mai (nu cazz’ a niusciun’). Ho deciso di battermi per la liberazione delle seghe mentali e per la loro esaltazione alla massima potenza. Basta con quella vocetta razionale che, insinuosa come una moschina nell’orecchio durante la notte, ti dice che in fondo siamo fortunati, che dobbiamo vedere il lato positivo delle cose e che poi ci dà il colpo di grazia dicendoci “c’è gente che avrebbe davvero seri motivi per lamentarsi ma li vedi sempre col sorriso”. A noi che ce ne fotte dellaggente? Può darsi pure che questi “sorridenti” abbiano una paresi facciale no? Sono fermamente convinta che trattenere il lamento faccia solo male, è come quando scappa la pipì o la cacca, ti devi liberare per forza, no? Si è mai detto ad una persona maledetta da Montezuma “Trattieniti, c’è chi caca più di te”? E allora via libera alle lacrime, a Janis Joplin in sottofondo, a libri come “Donne che amano troppo”, ai tramonti autunnali, a The river di Springsteen a loop e dopo anche a tutte le altre canzoni più tristi del mondo fino all’apoteosi con le lacrime di Vecchioni in Luci a San Siro.

Attenzione però, nel lanciare questa mia campagna devo assolutamente fare una precisazione: #LiberiDiLamentarsi non ha niente a che vedere con l’italico vittimismo che guarda sempre agli altri (e i Marò?!), #LiberiDiLamentarsi è una presa di coscienza del nostro dolore interiore, dei nostri giramenti, perché esporli pubblicamente ci dà modi di osservarli e lasciarli andare (possibilmente via, lontano da noi). Per cui, prendiamoci il tempo per piangere, per gridare al mondo che ci girano i coglioni perché abbiamo una casa che fa schifo, dei colleghi che potessimo li eviteremmo come la peste, che non abbiamo soldi neanche per andare dall’estetista per debellare quel fastidiosissimo occhio di pernice che ci perseguita e soprattutto, nel mio caso, non abbiamo un cazzo di relazione da anni. Non m’interessa che mi si venga a dire: esci, vedi gente, iscriviti ad un corso di latino-americano (non potrei mai, mi fa troppo cacare), iscriviti a quel sito o altro (al pari con il latino-americano per i miei gusti se non peggio), oppure sentirmi dire frasi come “quando meno te lo aspetti” e poi porte e portoni chiusi e spalancati. Voglio sentirmi libera di esprimere questo mio malessere. E guardate bene che non sono tollerate parole del tipo “dipende da te, sei tu che non ti accontenti e altre fesserie, non sono stupida (almeno non troppo), preferisco lamentarmi della mia solitudine che accontentarmi di un rapporto senza amore. Ho 47 anni, sto vivendo le mie ultime sindromi premestruali per crogiolarmi nelle mie sfighe e le voglio sfruttare al massimo, queste sono le cose di cui oggi 14 Ottobre 2015 mi lamento. E voi di cosa vi lamentate? Coraggio, sfogatevi qua in rete usando l’hastag #LiberiDiLamentarsi, lamentatevi in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi.
Io che l’ho fatto io mi sento già meglio e guardate che per lamentarsi ci vuole coraggio per cui mi sento pure eroica, sfigata sì, ma eroica!http://www.youtube.com/watch?v=utVR3EgQkHs (che fico il Boss ❤ )
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Nel tempo sono riuscita a spiegarmi qual è quella qualità che fa grande un artista, quella caratteristica che rende unici e che va al di là del talento, della tecnica, del fascino: è la verità. Questo elemento è raro, lo ritrovo nei miei miti della musica, della pittura e della letteratura e forse in più di altri lo vedo in Janis Joplin.
Ieri ho visto il docu-film sulla sua vita, è bellissimo, non si può che essere grati ad Amy Berg per l’amore che ha messo nella sua opera, ne consiglio la visione a tutti e la lettura di questo articolo che descrive bene le sensazioni che molti di noi hanno provato vedendo la pellicola:
http://www.rollingstone.it/cinema/news-cinema/forever-janis-amy-berg/2015-09-07/La verità di Janis sta nel suo essere libera da ogni formalità, era semplicemente sé stessa, senza alcun filtro. Può sembrare stupida e banale questa mia affermazione, ma quante persone riescono veramente a vivere una vita veramente libera da condizionamenti? Lei, che era nata in un ambiente borghese, in una cittadina dove la massima aspirazione per le ragazze era mettersi in tiro per il ballo di fine anno, si sentiva inadeguata e soffocata e la nostra fortuna è stata proprio che non si adeguò mai il contesto in cui era nata, altrimenti ci saremmo persi una delle voci più incredibili di tutti i tempi.
Per mettere a nudo la propria anima, raccontare ogni emozione in modo diretto senza costruzioni o altri artifici, ci vuole una gran dose di generosità e molto coraggio, doti che a Janis non mancavano e che si mescolavano con una fragilità spesso comune a chi senza pelle sente “troppo” ogni emozione.
Janis è quell’amica che fin dall’ adolescenza accompagna la nostra rabbia e quel maledetto bisogno di amore che ogni tanto ancora sentiamo. Janis possedeva un’umanità disarmante, la verità di Janis sta nella sua voce dove scorre tutto il dolore di sentirsi diversa, di voler essere amata semplicemente per quel che era, nessuno come lei sapeva gridare al mondo “love”. -
Alenja preferiva rimorchiare gli uomini nei social network. Si presentava come autrice di romanzi erotici, descriveva minuziosamente le sue generose forme e poi li incantava raccontando loro storie intricate di posizioni e liquidi vari. Amava eccitare i suoi corteggiatori promettendo indimenticabili esperienze sessuali. Quando poi riusciva a vedersi con uno di questi rimaneva piuttosto fredda, si faceva toccare ma non reagiva, non usava le sue mani e la sua bocca, si sdraiava e si lasciava penetrare senza emettere alcun rumore, solo dei respiri appena un po’ più affannati durante quello che presumibilmente era un suo orgasmo. Era quella per lei la nuova frontiera del sesso, ormai le aveva provate tutte: bondage, masochismo, sadismo, sesso in ogni luogo (cimiteri compresi) e con svariate persone anche in gruppi più o meno cospicui. Si era fatta legare, era stata legata, era stata frustrata, sculacciata, era stata dominata e dominatrice. Aveva fatto strisciare a terra uomini e donne che l’avevano adorata leccandola e penetrandola in ogni punto e con ogni oggetto possibile. Aveva sperimentato di tutto superando il dolore fisico e le barriere mentali e mettendosi alla mercé del pubblico, guardoni inclusi. Si sentiva appagata durante l’amplesso ma mai pienamente per cui, dopo una vita di ricerca, era tornata alla semplicità della posizione canonica da realizzare nel silenzio più totale. Durante quei rapporti lei osservava il partner cercando di mantenere un’espressione nel viso che non facesse trasparire alcuna emozione, non si muoveva, lasciava che l’uomo di turno la penetrasse e dopo, quando lui era venuto, si rivestiva e andava via senza salutare o al massimo accennava ad un formale arrivederci. Poi tornava a casa e si masturbava, toccarsi mentre ripensava a fosse stata stronza era la cosa che la eccitava più di ogni altra.
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Il pericolo e la paura sono tangibili, ma per fortuna alcuni intrepidi guerrieri si sono affidati ai più potenti mezzi di comunicazione moderna per metterci in guardia (in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi) sul pericolo Gender nelle scuole. Durante questa battaglia essi non guardano in faccia nessuno e sfruttano ogni mezzo, arrivando perfino ad insultare la memoria di una vittima della transfobia, come hanno fatto i fratelli d’Italia (in certi casi essere figli unici è sicuramente una salvezza), perché “la guerra è guerra!”. C’è gente che dice “No al colesterolo” scassando pacatamente i coglioni con le calorie e i grassi, i nostri prodi invece gridono al mondo “No Gender!” perché la gayzzazione del mondo si sta avvicinando sempre più. Inutile che qualcuno si metta a spiegare loro che la teoria Gender non esiste, che tu l’inviti a leggere direttamente dal sito del Senato le direttive sulla riforma scolastica, che altri insistino nel dire che l’OMS non vuole assolutamente insegnare ai bambini la masturbazione, loro vanno avanti sempre e comunque perché sono in missione per conto di Dio (non come i Blues Brothers purtroppo). Un Dio, il loro, del tutto particolare, sponsorizzato dalla Cei, propagandato dai fascisti amanti della tradizione mussoliniana di fare figli come conigli, media-partner di Adinolfi e della Miriano, amante dei pro-vita & co. che vorrebbero che la donna continuasse a partorire con dolore i quali sono sostenuti dalla Cei che al mercato mio padre comprò alla Fiera dell’Est.
“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità” diceva Joseph Goebbels (e lui di propaganda se ne intendeva), così, come soldati del III Reich, il battaglione dei No Gender tramite volantini, whatsapp, sms, petizioni e quant’altro diffonde quella che alcune persone insensate chiamano la Bufala No Gender. In alcuni siti di insensati troviamo postato il patto educativo di corresponsabilità (quello che i genitori non dovrebbero firmare per amor di Dio!) che come potete giudicare voi stessi è davvero letale per il futuro dei nostri bambini (anche se non vi è menzionata nessuna cosa del gender).

http://www.bufale.net/home/disinformazione-il-patto-di-corresponsabilita-e-le-lezioni-gender-nelle-scuole-bufale-net/patto-corresponsabilita-scheda-finale-valutazioni/ Io stessa leggendo il DDL sono rimasta basita: non ho trovato nessun riferimento “gender”, il che sicuramente non vuol dire che la lobby gaya non stia confabulando con il Bilderberg, gli illuminati, gli spenti, la massoneria-sionistica-americana e gli Annunaki, per la distruzione del pianeta.
Copio incollo il famigerato articolo 16 e ditemi anche voi cosa si può leggere fra le righe:
“Il piano triennale dell’offerta forma-tiva assicura l’attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla pa-rità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli stu-denti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del de-creto-legge 14 agosto 2013, n. 93, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 15 otto-bre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013.”Al momento io fra le righe leggo poco perché sono astigmatica, ma comunque non voglio farmi fottere dal sistema!
Quindi per capire, anche se non ho nessuna intenzione di capire come i No Gender, v’invito a non firmare il patto, non firmare assegni, non firmare la giustificazione dei vostri figli per la scuola, non firmare autografi se siete dei vip, non firmare niente per non correre pericoli. La vostra scelta, mi raccomando, la dovrete spiegare a tutti e resistere (resistere, resistere!) a chi vi dirà che siete fuori come i gerani nel terrazzo della mi’ mamma. Inoltre vi prego di andare nei vostri comuni a firmare (‘nnaggia la coerenza) per abrogare il No Gender (così anche gli impiegati comunali potrebbero farsi due risate alla facciaccia vostra).
“No Gender” e sai cosa bevi!
“No Gender” e sei il protagonista!

https://www.facebook.com/anarkikka?ref=ts&fref=ts Difendiamo la famiglia, altrimenti la gayzzazione mondiale porterà alla distruzione totale della razza umana (il che da un certo punto di vista non sarebbe un male). Un giorno i vostri figli (che avrete generato tramite i rari rapporti sessuali mirati unicamente alla procreazione) vi ringrazieranno per aver riportato il paese indietro di 50 anni.
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Sweet child in time, you’ll see the line
the line that’s drawn between good and bad“Ma dai nonna cosa mi stai raccontando?”
Angelica non riusciva proprio a credere a quelle storie sul grande complotto degli dei a spese della Madre di cui sua nonna ragionava. Pensava che la vecchia si facesse burla di lei o che si stesse rincoglionendo, nella sua famiglia quando si parlava di religione lo si faceva solo per demolire le tante assurde credenze dei popoli del pianeta. Angelica era fiera di essere cresciuta atea, libera dai dogmi e dalle superstizioni, non aveva mai creduto in niente se non a quello che era scientificamente verificabile, perfino quando da piccolissima le facevano lo scherzo di rubarle il naso con le dita lei rimaneva impassibile, prendeva le dita del ladro e faceva finta di riaggiustarsi il naso.
Aveva sempre amato sua nonna, donna forte e combattente, era stata proprio lei ad insegnare l’amore per la libertà a sua madre e agli altri suoi discendenti. Ma adesso sua nonna stava davvero invecchiando e forse la paura della morte la preoccupava così tanto da inventarsi storie sulla creazione e sulla distruzione. Il mondo era una merda, in fondo lo era sempre stato ma la colpa era unicamente da attribuire agli uomini, che poi ci fosse un problema di supremazia da parte del maschio etero da oriente a occidente era evidente, ma nel tempo l’umanità aveva fatto passo avanti riguardo i diritti umani e altri ne avrebbe sicuramente compiuti. La storia della creatrice poteva essere divertente, ma in quest’era di complottismo mai avrebbe immaginato sentire sua nonna di parlare di alleanze fra gli dei, ci avesse almeno messo di mezzo il gruppo Bilderberg, le scie chimiche e i grigi si sarebbe fatta due risate, ma la nonna sembrava davvero seria quando parlava di queste cose. Quel giorno l’aveva chiamata implorandole di andare a casa sua perché le doveva parlare di una questione importante e poi era messa a farneticare di Dio, Adamo e Eva e Allah. Ma forse stava scherzando, strano però in genere non reggeva che pochi minuti alle beffe e poi non era proprio capace d’inventarsi storie, diceva sempre che c’era un mondo di libri da esplorare e che era preferibile viaggiare con la fantasia abilmente scortati da grandi artisti piuttosto che vagare a caso con la propria mente.Angelica doveva andare via, ma sua nonna la voleva trattenere, la vecchia capiva che la nipote si stava stufando dei suoi racconti ma doveva assolutamente cercare di parlarle ancora della realtà, era tempo che il disegno fosse rivelato, che le fosse affidata la sua missione perché chi meglio di un angelo poteva raggiustare gli errori divini? Presero un tè insieme, Angelica capii quanto la vecchia fosse ansiosa di parlare, annullò ogni impegno previsto e per amore verso sua nonna decise di restare ancora un po’ da lei, l’attempata signora le avrebbe rivelato “la vera storia del mondo” e in fondo, pensava, questa storia poteva essere più interessante del film che avrebbe dovuto vedere quella sera con le amiche.

Madonna by David Lachapelle -
Allah, Allah, Allah, Allah will pray for you
“Fratelli come tutti ben sappiamo la maggior parte di noi è nata in medio-oriente, ma perché allora tocca sempre a me fare la parte del cazzuto? Dio non è che sei più tanto più chiaro di me e in quanto ad onnipotenza sai benissimo che ti batto regolarmente a scarabeo, a bocce e a scala 40, perché hai messo in giro queste voci del popolo eletto? Ma poi eletto da chi che al momento sulla terra ci sono solo 4 gatti e la democrazia è ancora lunga da venire?”
Allah non capiva questa divisione delle parti, non era interessato a diffondere le storie del Corano, al celolunghismo fra gli dei e ad alimentare le rivalità fra i fans della Bibbia o della Torah, a lui interessava solo giocare, bere, stare con gli amici e andare a pesca con Ra su Nilo. Ma l’Altissimo aveva appena messo in giro alcune storie di quello che sarebbe diventato il più famoso bestsellers della storia dell’umanità, in una di queste diceva che “Lui aveva creato l’uomo a sua immagine e somiglianza” e di certo non voleva che poi le persone immaginassero un Dio con le tette. Proprio per questa ragione e per molte altre tutte sue, in quell’improvvisata assemblea Egli disse che dovevano agire velocemente altrimenti le generazioni future avrebbero vissuto in un mondo ricco di declinazioni al femminile e che se non facevano qualcosa agli uomini sarebbero toccati i lavori domestici. Allah, che era un gran scansafatiche come gli altri suoi amici, si fece convincere soprattutto quando Dio gli prospettò un futuro pieno di panni da stirare e di ninnoli da spolverare. Allah allora si rivolse agli altri dei diecndo: “Ci sto, non perché me ne freghi molto di avere una posizione elevata, ma perché in fondo incutere un po’ di sano terrorismo basato su ciò che chiameremo peccato è divertente. Ripensandoci la dominazione non è poi tanto male, nostra Madre non ci lascia mai decidere su niente, ad esempio io volevo creare solo i cammelli ma li aveva già fatti lei, qua se non c’inventiamo qualcosa di nuovo rischiamo di trovarci in un mondo noiosamente perfetto senza guerre e disuguaglianze, in attesa del cinema e dei videogames dovremmo pur ammazzare il tempo? A proposito, possiamo mettere delle regole ad personam come non mangiare carne di maiale che ultimamente mi è salito il colesterolo?”
Dio gli rispose che poteva fare tutto quello che voleva sul suo territorio con la sua gente, i casini poi sulle questioni territoriali in caso li avrebbero risolti o non risolti in seguito, tanto in ogni caso avrebbero riguardato solo i comuni mortali. -
The lover of life’s not a sinner
The ending is just a beginnerhttps://www.youtube.com/watch?v=-og87crqsCE
“Tu Eva partorirai con dolore fino a quando un vostro discendente scoprirà l’epidurale che comunque verrà condannata e ostacolata dai seguaci del mio fans club. Tu Adamo lavorerai nei campi con il sudore del tuo volto, mangerai il pane finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai. Tiè!”
Fu così che Dio si rivolse alla ex coppia più bella del mondo, continuò poi dicendo a quella povera prima donna: “Il tuo istinto ti spingerà verso il tuo uomo, ma egli ti dominerà paraponzipà!”
Eva e Adamo non capivano perché di tanta ira, ma siccome gli dei facevano pesare loro quanto fossero essere inferiori chinarono la testa e annuirono. Il piano di distruggere l’Eden era andato in porto, a questo punto potevano cominciare sul serio a lavorare sulla cancellazione totale della Dea Madre dalla storia del mondo. Lei si sarebbe manifestata, avrebbe sfruttato il suo potere ma, siccome era una pacifista convinta e pure una divinità un tantino distratta dal rock e dalla marijuana, non sarebbe stata capace di distruggere le loro intenzioni.
Dio sì che la sapeva lunga, lui, l’Altissimo come si faceva chiamare anche se poi diciamocelo era appena nella media, non sopportava quel paradiso che la Madre aveva creato. Si sa che i figli sono ribelli, a quel tempo poi l’Onnipotente aveva qualche problemino di brufoli e eiaculazione precoce, si sentiva incompreso e proprio non riusciva a tollerare la felicità altrui. Fu così che con Allah, Manitù, Odino, Vishnu, Zeus, Ra e altre divinità che poi si alternarono nel corso della storia, trasformò un mondo perfetto in un gran casino, moltiplicò le creature umane, mise in giro la bufala degli Elohim e cominciò a godersi lo spettacolo. -

Eva faceva sempre l’amore come se fosse l’ultima volta della sua vita, il suo uomo neanche sapeva apprezzare questa passione assoluta. Per lui contava solo poter sfruttare quello che la Madre gli aveva concesso, compreso quella donna. Per quanto vivessero in un mondo paradisiaco Eva sentiva che tutto questo presto sarebbe finito, forse fu l’apparizione di un serpente a metterla in guardia o una mela caduta ancor prima che Newton scoprisse la teoria della gravità. Adamo invece non si preoccupava mai di niente se non di sé stesso, ormai da tempo si era fatto guidare da quelle voci che gli dicevano che non era giusto per la sua specie apparire come una delle tante creature della Terra e che Lei in fondo non aveva fatto un granché dopo il Caos e che forse, se ci avesse provato, anche lui sarebbe stato capace di mettere un po’ in ordine. Eva aveva compreso ormai da tempo che il suo unico, grande amore, era cambiato, era sempre più freddo con lei e la natura, anche durante il coito lui non si concentrava più nel darle il piacere, la usava così per sfogarsi come quando imprecava a causa di partite che non aveva ancora visto perché Lei, la Dea Madre, aveva creato un mondo noiosamente troppo perfetto senza calcio, senza politica e televisione. Adamo viveva nell’inquietudine di chi, spinto dagli altri Dei, desiderava il potere anche se poi, essendo solo in due sulla faccia della Terra, non sapeva esattamente cosa farsene. fu così che un giorno cominciò a distruggere alcune delle tante belle cose che Lei aveva creato: la pace e l’amor proprio. Iniziò a tormentare Eva dicendole: “Ma non ti vergogni a farti vedere così nuda? Sei piena di cellulite, fai proprio schifo, se non ci fossi io qua nessuno ti scoperebbe, credimi.” Eva, non essendo ancora provvista di orgoglio a causa di una distrazione della Madre che non riteneva che fosse poi una qualità così importante, cominciò a sentirsi a stare male, conosceva la masturbazione fisica che amava celebrare almeno una volta al giorno, ma non la tetra masturbazione mentale che non le regalava orgasmi ma solo ansie e paure. Non capendo esattamente cosa stesse succedendo Eva cercò conforto nella Madre, anche perché non è che avesse altre amiche da quelle parti, ma Lei era troppo concentrata a creare microrganismi unicellulari e buchi neri per far si che un giorno qualcuno si appassionasse alla genetica e all’astrologia. Adamo invece si recò al cospetto dagli altri Dei per ricevere congratulazioni e pacche sulla spalla, ma per lui non ci fu niente, gli Dei erano andati a festeggiare per contro proprio la distruzione del paradiso, loro non si sarebbero mai abbassati a fare i complimenti ad un comune mortale. Entrambi delusi Eva e Adamo si ritrovarono a gestire sentimenti come la vergogna e il senso di colpa e, in mancanza della conoscenza del perdono anche questo ritenuto inutile e superfluo all’inizio della creazione del mondo, i rapporti fra loro rimasero tesi da quel momento fino ad un infinito lasso di tempo.








