Prediligo il muschio selvatico ai maschi selvatici, sarà che sono un’inguaribile nostalgica degli anni ’80, ma preferisco sentir parlare di zerofollia che di omofollia.
Di  folli osservo quei simpatici ragazzi dalle teste rasate e quei genitori che hanno protestato contro la lettura di un estratto del libro “Sei come sei” di Melania Mazzuccato avvenuta al  liceo Giulio Cesare di Roma. A tal proposito i fascistelli ieri hanno sfilato davanti al liceo  con uno striscione con scritto: “Maschi selvatici! Non checche isteriche”. Non so perché abbiano voluto sottolineare il loro essere maschi selvatici dato che nel mondo animale i rapporti fra esseri dello stesso sesso sono ordinari.  L’esser checca isterica inoltre è un fenomeno trasversale ad ogni orientamento sessuale, è isterico chi ha una reazione spropositata riguardo ad un fatto o ad un pensiero e in quanto a reazione spropositata, quella delle teste rasate va oltre ogni logica. Il loro leader infatti afferma che “l’azione  è stata effettuata per esprimere il nostro dissenso nei confronti della decisione di alcuni docenti di sottoporre, agli alunni delle classi del ginnasio, la lettura di tale romanzo  di carattere decisamente omosessualista e fin troppo esplicito. È inaccettabile che al giorno d’oggi, con la crisi che impera e con la disoccupazione a livelli record, vengano presentati ai giovani studenti modelli di vita deviati e perversi come se fossero la normalità o rappresentassero una priorità. Spetterà a noi ragazzi rialzare le sorti del nostro paese e non sarà di certo attraverso la propaganda gay che ciò sarà possibile. Il nucleo fondamentale della società è infatti la famiglia, quella tradizionale, formata da padre, madre e figli ed è solo su questo modello che si baserà il futuro della nostra nazione. Ci auguriamo che non si verifichino più episodi di questo tipo e che romanzi del ‘genere’ vengano eliminati definitivamente dalla scuola pubblica.”
Povera scuola pubblica se deve essere difesa dai fascisti e da chi ha paura che si parli di sessualità, libertà e diritti. Fra l’altro non conoscevo la parola “omosessualista”, pensavo di essere la solita ignorante per cui mi sono messa a cercarla nei dizionari e ho scoperto che questa parola non esiste, se la sono inventata coloro che hanno paura che la libertà dei non etero in qualche modo minacci la loro. In quanto alla crisi non mi capacito del perché non abbiano inserito anche “e le foibe?!”.
Ritroviamo nei loro discorsi i soliti ritornelli che ho letto anche recentemente nel manifesto di Adinolfi, la famiglia dev’essere quella formata da una mamma e da un padre. Mai che qualcuno di loro dica che la famiglia è un nucleo,  di due o più persone, dove ci si preoccupa di crescere (grandi e piccini)  con amore e rispetto.
Ho letto il brano incriminato, parla di un pompino, credo che i ragazzi dei licei in materia ne sappiano più di me e che l’occasione di una lettura riguardo al sesso (omo o eterosessuale) possa  essere l’occasione per poter parlare dell’argomento in classe affrontando, se ci sono, le varie paturnie e curiosità. In questo caso, visto che di omosessualità si parla, è una buona occasione per discuterne e di sicuro una chiacchierata sull’argomento non va a “traviare” l’orientamento sessuale dei ragazzi.  Sempre sull’argomento,  se volete farvi due risate, vi consiglio la lettura del post di Eretica: #Roma: giovani omofobi crescono.
Ma parliamo dei genitori scandalizzati, questi che si sono rivolti alle associazioni antiabortiste per tutelare i loro figli, ma scambiare due parole con i ragazzi no? Di cosa hanno paura? Che i  figli arrivino a comprendere, anche se mi auguro che l’abbiano già fatto per conto loro, che esistono sentimenti e rapporti sessuali anche fra persone appartenenti allo stesso sesso? Temono che venga smontata la storia delle api e dei fiori e della cicogna?
Fra l’altro se alla loro età i miei genitori fossero intervenuti su un argomento del genere a scuola io mi sarei sotterrata dalla vergogna, ma a quanto pare la mia generazione e quella di chi è  poco più grandicello di me non ricordano più la bellezza della scoperta della propria indipendenza che  avviene durante i primi anni delle scuole superiori.  Leggevo proprio ieri dell’ingerenza di alcuni genitori anche nelle università.
E’  avvilente constatare quanto la paura di quello che alcuni considerano non ordinario vada ad opprimere  le libertà altrui, è la stessa paura che ho letto nei commenti sulla presentazione di libri contro gli stereotipi di genere o nelle giustificazioni  di chi in fondo crede che le vittime delle violenze se la siano andata a cercare. Gli omosessuali, le lesbiche, le transessuali, i transgender, le femministe, gli extracomunitari, i neri, i musulmani, i cioccioni, gli ebrei, tutto quello che non rientra in uno standard definito dall’italico fasciocattolico spaventa e deve essere oppresso in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. La crisi è colpa della lobby dei gay e di chi scappa da un paese povero o in guerra. La famiglia cuore è in pericolo, non può uscire di casa che viene minacciata da omosessuali (rigorosamente addobbati con lustrini e boa rosa fuxia) e femministe (brutte e baffomunite). Per fortuna il maschio selvatico salverà l’umanità  paraponziponzipà.

by Anarkikka https://www.facebook.com/anarkikka http://anarkikka.blogspot.it/

 

 

6 risposte a “Resta vile maschio selvatico dove vai?”

  1. […] Mini Racconti Cinici Di Una Donna In Sindrome Premestruale, “Resta vile maschio selvatico dove…: Di folli osservo quei simpatici ragazzi dalle teste rasate e quei genitori che hanno protestato contro la lettura di un estratto del libro “Sei come sei” di Melania Mazzuccato avvenuta al liceo Giulio Cesare di Roma. A tal proposito i fascistelli ieri hanno sfilato davanti al liceo con uno striscione con scritto: “Maschi selvatici! Non checche isteriche”. Non so perché abbiano voluto sottolineare il loro essere maschi selvatici dato che nel mondo animale i rapporti fra esseri dello stesso sesso sono ordinari. […]

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  2. Si preme troppo sullo slogan AntiOmofobia,è il modo di affrontare la discussione che è sbagliato,non spetta agli insegnanti ne alla scuola pubblica.Ci sono sportelli di ascolto psicologico per mitigare il disagio di chi adolescente si scopre diverso,e di chi tra i compagni ha problemi ad accettarlo,pensa alla diversa sensibilità che ogniuno di noi ha,sia adesso che da adolescenti,io arrossivo per molto meno,ci vuole rispetto per la diversità e parlare di atti sessuali non è il fine a meno che non sia tutta una questione di gusto.Resto fermo sul fatto che,dall’accettazione della diversità,non si possa passare alle adozioni gay,le figure di padre e madre,non sono intercambiabili o sostituibili per un bambino

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    1. io sto crescendo mia figlia praticamente da sola e non mi pare che abbia problemi diversi dai suoi coetanei che hanno sia una madre che un padre. I cittadini sono tutti uguali, i bambini crescono meglio (come ho scritto più volte) dove c’è amore e rispetto e non si fanno le tante seghe mentali che ci facciamo noi adulti, riconoscono meglio di noi le buone intenzioni, non serve la facciata, loro preferiscono la sincera sostanza. Purtroppo il problema dell’omofobia e dei diritti c’è e ben vengano le scuole e gli insegnanti che fanno una campagna di sensibilizzazione verso chi è “ritenuto diverso”. Questo è il mio pensiero, rimango una sostenitrice dei diritti, gay, non gay, trans o altro siamo tutti uguali, dal momento che abbiamo gli stessi doveri dovremmo avere gli stessi diritti. Ps se mi succedesse qualcosa affiderei mia figlia a una coppia di miei amici gay, so che la crescerebbero in modo magnifico, mia figlia stessa si batte nel suo piccolo contro ogni tipo di discriminazione

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  3. Guarda, nella mia città da poco i genitori si sono opposti alla decisione del consiglio d’Istituto di un liceo che, su richiesta dei ragazzi, aveva invitato Luxuria a parlare agli studenti… Pare potesse turbarli…

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    1. alcuni genitori turbano grandi e piccini :/

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