I passanti

I giorni che passano somigliano alle foglie in autunno, volano. I ricordi si ammucchiano e prima o poi una folata di vento li spazza via.
Fragili e ingialliti come vecchie foto rivedo i volti di chi ho amato, occhi in cui so di essermi persa ma che adesso non provocano in me  quelle stesse emozioni. Sorrisi e amarezze di promesse mai mantenute e aggiungo ancora altri visi che adesso il tempo ha segnato.
Ricordo più i tramonti in campagna, l’odore del fuoco e delle castagne bruciate che l’odore di un uomo.
La mente inganna, ricostruisce, aggiunge, toglie, per quanto tu riconosca di aver provato sconvolgimenti di sensi non riesci a sentire gli stessi sentimenti nel ricordo,  anche se vorresti.
Ci saranno altri volti, altri occhi in cui perdersi, altri odori e nuovi entusiasmi. Le castagne avranno sempre il sapore di castagne, il tramonto rosso dipingerà come sempre l’orizzonte modificandolo, nell’attesa darò vita a nuove donne che ameranno, odieranno e si ammucchieranno qua dentro. Qualcuna di loro uscirà, altre resteranno nell’anonimato, io mangerò le castagne osservando il vento che porta via le foglie gialle e quelle rosse, i volti di passaggio e la mia evoluzione. Mi riprometto di amare oltre il ricordo, oltre la mia immaginazione, perché amo l’amore.

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