Anche la rosa più bella è destinata a sfiorire
Si avvicinava il Natale, Elena odiava le feste, anche le feste. Pacchetti ricoperti di nastri lucidi, gente che parlava troppo per i suoi gusti, inviti a cene, gli amici, quanti amici, quanti inviti. Di neve non ce n’era, di acqua anche troppa, poi le luci, quante luci, troppe luci, baci e abbracci. Allegria moderata, allegria smodata “e il 31 cosa fai?” quanti amici, quanti inviti. Vestiti, freddo, pioggia, scomodità varie, scarpe, trucco, prepararsi per gli amici, per gli inviti, per quell’uomo, già quell’uomo. Elena non amava, ma cercava di praticare l’amore, ma lui di questo era ignaro. Baci, pelle, lingue, sesso di sopra, sesso di sotto, sesso di lato, sesso girati, sesso sottosopra. Lenzuola e poi di nuovo il freddo, il ticchettio dell’acqua. “Mi ami?” “Ma certo” e poi il silenzio. “Cosa fai?” “Penso”
Elena naso imperfetto, strani capelli, lunghe gambe, poco seno, grosso sedere. Elena pensava, pensava sempre anche durante i suoi baci e quando lui le era dentro. Elena era sempre lontana ed era proprio quel suo distacco verso tutti a renderla comunque bella.

Ti ho ufficialmente aggiunto alla mia blog-roll. Dovresti andarne dannatamente fiera.
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oh cacchio che hai fatto?! Adesso starò in paranoia ad ogni nuovo post non sentendomi all’altezza
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