Ricordo Vito, un uomo veramente sexy che conobbi molti anni fa al Dancing Los Strusho di Marfontile. Era alto, moro .. si insomma quel poco di capelli che gli erano rimasti faceva intendere che un tempo lo fosse stato, corpulento e con un odore maschio che mi faceva sognare luoghi esotici come le periferie di Bombay.  Stavo bevendo un cocktail di gamberetti con la vodka e una spruzzata di tabasco misto a erba cipollina mentre mi si avvicinò con nonchalance chiedendomi se volessi fare un lento con lui.  La pista era vuota, non avevo rimediato neanche un tardone arrapato quella sera e mi dissi che forse quella era l’ultima chance per passare una notte speciale. Lui mi prese per la mano e poi mi strinse a sé, sentire il suo corpo contro il mio, specie la sua dimensione maschia schiacciata contro la mia femminilità, m’indusse in uno stato febbrile. Ballavamo stretti stretti e lui mi sussurrava nell’orecchio quello che mi avrebbe fatto una volta a casa sua. Si vantava di grandi imprese erotiche, diceva che mi avrebbe fatto sentire finalmente una donna nuova, che mi avrebbe preso in tantissimi modi procurandomi fantasmagorici orgasmi. Sentivo il suo membro sempre più duro schiacciarsi contro me mentre le sue mani scivolavano dai miei fianchi al mio sedere. A quel punto volevo solo che mi facesse sua, che mi facesse sentire la sua maschia essenza dentro me. Ero persa in quei fantastici pensieri quando sentii un qualcosa cadere vicino ai miei piedi, era la bottiglietta di coca-cola che teneva fra le gambe per far si che il suo pacco risultasse più invitante. Imbarazzato cominciò a dirmi che era uno scherzo, che si era scordato di averla messa lì, che aveva perso una scommessa con gli amici e un’altra marea di cazzate. Io ero rimasta basita ma poi pensai che in fondo non me ne fregava molto se aveva l’uccello più piccolo di quello che avevo immaginato, potevamo divertirci in tanti modi comunque, ma fu quando mi offrì da bere che cambiai idea, avrei accettato di tutto ma quella coca-cola ormai calda no, non sapeva più di un cazzo.

discoball

6 risposte a “Vito, il lento e lo struscio”

  1. Dirti “bellissimo” è forse sminuire questo racconto.
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    Molto
    Jill scott – he loves me

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  2. Per un attimo sono deceduta!!! Adoro i tuoi racconti *-*

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  3. Mio Dio! Rotolo dal ridere…sei in gamba!

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