di Sabrina Ancarola Faccio cose perché sono inquieta, scrivo perché, dare una forma alla mia inquietudine, a volte è divertente. Sono cantante, presentatrice, scrittrice e autrice di pièce teatrali e cene con delitto. Non so cosa mi riesce peggio, ma mi ostino perché mi piace ballare pur non sapendo affatto ballare.
Come mi andrà quest’anno non lo so, il 31 dicembre ho mangiato le lenticchie, 12 chicchi d’uva e soprattutto molto formaggio in una bettola ai bordi di periferia dove i tram non vanno avanti più. Io desidero solo che le intrinseche incoscenze di salvatici discorsi maldifici, ricche di buoni propositi e camembert, si realizzino per tutti noi per cui vado tosta a prevedere un qualcosa che potrebbe animare gli spiriti autistici sopiti nelle nostre menti ancora erborinate … e che Santa Rita S’Accascia ci aiuti a tutt’ quant’.
Ariete L’Ariete è il maschio della pecora (l’ho scoperto adesso su wikipedia) per cui non produce latte, quindi neanche il formaggio “e a che serve?” (direte voi miei piccoli lettori) a sollazzare la pecora rispondo io. Per il 2016 prevedo per voi giorni intonsi di piacere, giocate con le perversioni degustando caprini come non ci fosse un domani, per le ristrettezze c’è…
C’è una pagina su facebook chiamata “L’Urlo”, ha come foto profilo l’Urlo di Munch ed ha circa 50mila fans. I gestori di questa pagina negli ultimi tempi hanno cominciato a copiare i miei post (come potete vedere da queste immagini).
Copiare i post nell’epoca della condivisione è un comportamento insano, ma qualcuno probabilmente soffre di una forma patologica di fame di like ed è disposto per questo a fare di tutto pur di riempire le propria pagina d’idiozie, compreso copiare le mie.
Ovviamente questo loro atteggiamento è stato fatto notare e i gestori della pagina hanno pensato bene non solo di bannare la sottoscritta, ma di bannare e prendere in giro tutti coloro che glielo hanno fatto notare.
Per quanto possano ancora copiare me (e ripeto: bisogna essere proprio messi male per copiarmi) e altri, nessuno potrà copiare il mio modo di ridere sulle cose del mondo perché io sono una persona vera che non inizia e né finisce in questo mondo digitale. Probabilmente queste persone hanno davvero una vita miserevole, nonostante le segnalazioni di molte persone continuano a copiare post bannando ogni voce contraria … e pensare che poco meno di un anno fa erano tutti Charlie.
Ps fino a qualche minuto fa sotto il mio post copiato con l’immagine della 128 c’erano questi commenti, ora li hanno fatti sparire
2. Hanno fatto sparire i miei post e i commenti su altri post come questi
Ah la Leopolda! Qua è tutto fighissimo, qua ci si sente davvero giovani e innovatori e anche più belli. Qua nessuno litiga, qua nessuno contraddice l’altro perché noi abbiamo sempre ragione e siamo davvero ganzi con le nostre camicine bianche e i nostri selfie che condividiamo in tutti i modi e in tutti i luoghi virtuali. Qua è tutto un gran movimento, vip, gente sorridente … cosa facciamo qui? Non lo so, ma so che è bello esserci e la Boschi è proprio bella … urca quant’è bella quando sorride e quando, con la sua naturale eleganza, glissa sulle domande che riguardano suo padre e il conflitto d’interessi. Noi siamo l’innovazione, noi cambiamo l’Italia rottamando la vecchia classe politica, togliendo un po’ di dirittucci ai lavoratori e salvando qualche bancuccia un po’ birichina. Noi siamo il vero cambiamento e ci distinguiamo dai fans di quel tipo urlante che dal suo blog mette alla gogna i giornalisti. Noi siamo migliori perché abbiamo le idee giuste, infatti per distinguerci abbiamo lanciato sul sito della nostra convention l’iniziativa: “Scegli il peggior titolo di giornale”, così ci facciamo pure due risate alla faccia di quei barbosi che ci stanno sempre a criticare Saviano compreso, rosiconi!
Ebbene sì, noi italiani ci siamo sempre lamentati dei nostri candidati politici, abbiamo gente di un certo calibro d’imbecillità da Gasparri a Borghezio , dalla Gelmini a Razzi, e pensiamo sia praticamente impossibile trovare dei dementi simili in altri paesi e invece anche stavolta restiamo spiazzati da un super candidato di una super potenza, colui che un giorno non solo potrebbe guidare gli STATI UNITI D’AMERICA ma decidere le sorti dell’intera UMANITÀ (paraponziponzipà): DONALD TRUMP.
Republican presidential candidate Donald Trump gestures and declares “You’re fired!” at a rally in Manchester, New Hampshire, June 17, 2015. REUTERS/Dominick Reuter TPX IMAGES OF THE DAY – RTX1GZCO
Donald John Trump (trad. Donato Gianni Briscola): la prima cosa che molti si chiedono è come faccia uno che ha fastastiliardi di dollari a non potersi permettere un parrucchino migliore, ma ad un più attento esame potremmo dire che quello che ha sulla testa il magnate non è un semplice ammasso di capelli incollati a caso su un pezzo di stoffa siliconata, ma una centralina operativa che lo guida da sempre negli affari e adesso anche nella sua campagna per le presidenziali.
Di lui fino a poco tempo fa sapevo solo che era l’ex marito di Ivana, personaggio televisivo americano anche lei nota per la notevole impalcatura situata sul cranio (sono convinta che i Trump siano stati in qualche modo imparentati con Moira Orfei). Su wikipedia si legge che ha fatto un botto di soldi con l’edilizia e che da quella si è espanso, come il polietilene, in altri campi. Lui stesso afferma: “Ho avuto vita dura. Ho cominciato con un piccolo prestito di mio padre: un milione di dollari.” (poraccio)
Ma più che dalla sua vita, cominciata nel 1946 a New York New York, si rimane colpiti dalle sue mirabolanti dichiarazioni di cui ne riporterò solo alcune perché ne sforna di continuo:
Ambiente: “Il concetto di riscaldamento globale è stato creato dai cinesi per rendere meno competitiva la manifattura degli Stati Uniti”
Politiche d’integrazione: “Quando il Messico manda qui la sua gente, non ci sta mandando il meglio. Non mandano te, o te. Stanno mandando persone piene di problemi, e queste persone portano i loro problemi qui da noi. Portano droghe. Portano crimine. Sono stupratori. E alcuni, credo, sono buone persone.”
“Costruirò un grande muro e nessuno costruisce muri meglio di me, credetemi e lo costruirò a prezzo stracciato. Costruirò questo muro sul confine Sud degli Usa e farò pagare quel muro al Messico. Segnatevi quello che dico”
“E’ giusto vietare l’ingresso dei musulmani nel paese, dobbiamo fare la cosa giusta, il divieto sarebbe solo temporaneo fino a che i leader capiranno cosa sta succedendo”
Comunicazione: “Internet va chiuso, alimenta l’estremismo”
Donne: “Se Hillary Clinton non riesce nemmeno a soddisfare il suo uomo, cosa le fa pensare di poter soddisfare l’America?”
Su Bette Midler: “Io non capisco perché sia così brutta. lo so, ma non lo dico, perché voglio insistere nell’essere politically correct” (bellino lui)
Sulla presentatrice, attrice e attivista per i diritti delle persone LGBT Rosie O’ Donell: “Rosie è rozza, maleducata, odiosa e scema. Ma a parte questo, mi piace”.
Ha dato della “cagna” a Arianna Huffington definendola “poco attraente dentro e fuori” aggiungendo: “capisco perché il suo ex marito l’ ha lasciata per un uomo”
Riferendosi alla giornalista della Fox New Megyn Kelly, che ha fatto da moderatrice ad un suo dibattito televisivo, ha detto “Si vedeva che aveva il sangue agli occhi, le usciva il sangue dal…da tutte le parti”
Ha dato di disgustosa ad un’avvocatessa che aveva chiesto una pausa (durante un’udienza in un processo) per poter allattare suo figlio di 3 mesi.
E’ convinto fra l’altro di essere un vero Don Giovanni, riguardo alle concorrenti del programma The Apprentice disse. “Io sono sicuro che consciamente o inconsciamente, tutte le donne di questa trasmissione si siano innamorate di me.”
Berlusconi zitto e impara!
Disabilità
Qua Trump non dice niente, si è limitato soltanto a fare pubblicamente l’imitazione di un giornalista del New York Times disabile.
Armi
Sulla recente strage nella scuola dell’Oregon: “Se gli insegnanti fossero stati armati, avrebbero potuto proteggere gli studenti rimasti uccisi nella sparatoria al college dell’Oregon. Se ci fosse stato un paio di insegnanti o qualcuno con le pistole in quella stanza, sarebbe stato meglio”
“Credo fortemente che le persone di questo Paese – e il mondo – abbiano bisogno di protezione. Se si guarda a Parigi, non avevano pistole, e sono stati massacrati. Se si considera quello che e’ successo in California, non avevano armi e sono stati uccisi”
“Prendete Chicago con i suoi enormi problemi di violenza e record di sparatorie e uccisioni. E’ la città con le leggi più dure sul controllo delle armi in America. Possiamo fare di meglio”
Razzismo
Per attaccare il suo avversario Carson ha fatto leva su vecchi stereotipi riguardo le persone di colore descrivendolo come un uomo con un temperamento “patologico”, incline alla violenza e simile ad un molestatore di bambini. Cioè “incurabile”.
Riguardo gli scontri di Baltimora (nati dopo l’uccisione di un giovane afro-americano) ha detto: “Il nostro presidente afro-americano non ha avuto un impatto positivo sui delinquenti che stanno distruggendo Baltimora! Non vi preoccupate, lui ha tendenze razziste anche quando si tratta di afro-americani”
Fra le altre sue perle possiamo trovare affermazioni come:
“La pigrizia è un tratto dei neri… i neri che contano i miei soldi. Non lo sopporto!”
“Gli unici che possono contare i miei soldi sono gli uomini piccoli e bassi che indossano ogni giorno la kippah”
Salvini zitto e impara anche te!
Insomma potremmo pure farci delle grasse risate sul suo parrucchino e sulle sue dichiarazioni, ma questo uomo è pericoloso e potrebbe essere letale non solo per gli States ma per tutto il pianeta, speriamo che gli americani non siano così coglioni da votarlo … speriamo.
L’afflizione, diceva mia nonna, è la molla che fa scattare la tua creatività, quella caratteristica che ti spoglia dalle tue inutili impalcature e ti rivela nuda, fragile e finalmente vera.
Rossana, guance rosse e grande sedere guardava le vetrine dei negozi del centro sognando di essere un giorno come uno di quei manichini, così magri, così perfetti. Quella mattina si era convinta che con un po’ di trucco e degli abiti nuovi forse lui l’avrebbe notata. Quel tipo le piaceva da morire, ma per lei era troppo bello, troppo intelligente, troppo simpatico e vincente. Lei non si sentiva mai all’altezza di niente, figuriamoci di un ragazzo così amato da tutti. Si era anche sforzata di reprimere l’emozioni che provava quando lo vedeva riempendosi la testa di tutti i complessi possibili conditi da pessimismo e afflizione, ma nonostante tutto non ce la faceva proprio a non continuare a sognarlo.
Quella stessa sera si sarebbero visti alla festa di Sara e lei sperava con tutto il cuore che sarebbe riuscita finalmente con lui ad articolare parole normali e non il solito suono mezzo strozzato di quando paonazza cercava di rispondere ad un suo saluto. Una volta trovato un vestito che la facesse sentire un po’ meno grassa doveva solo sistemare i capelli, sua zia le avrebbe prestato la piastra, per il trucco ci avrebbe pensavo da sola, ormai dopo pomeriggi interi a vedere tutorial su YouTube si sentiva piuttosto esperta, anche se poi una volta truccata non usciva mai di casa.
Quel giorno l’aria era pulita, il cielo sembrava ancora più azzurro di sempre e si sentiva felice. Sarebbe andata bene, ne era quasi certa. Camminava ascoltando canzonette dal suo telefonino e non la smetteva di fantasticare. Lui l’avrebbe salutata, lei avrebbe risposto al suo saluto, avrebbero bevuto insieme e questo l’avrebbe aiutata a dissolvere un po’ la sua timidezza. Si era preparata tutti gli argomenti che sapeva di suo interesse, che bello se fossero riusciti un po’ ad appartarsi, come sarebbe stato bello ricevere complimenti per i suoi occhi grandi azzurri che lei normalmente nascondeva dietro un paio di strambi occhiali e che bello se Rossana si fosse accorta del tram prima di essere travolta. Se non fosse stata così distratta da tutti i suoi sogni non sarebbe rimasta uccisa in quel tragico incidente poco prima della festa e avrebbe saputo che anche a lui lei piaceva molto.
We’re captive on the carousel of time.
We can’t return, we can only look behind
From where we came
Aveva passato un bel po’ di primavere eppure puntualmente continuava a perdersi un paio di giorni al mese nei suoi giorni blu, giorni in cui si stendeva sul divano, metteva qualche vecchio disco di Joni Mitchell e lasciava che le lacrime le scorressero libere sul viso. “Ma questa adolescenza non scompare mai?” pensava fra sé e sé rimpiangendo il pacchetto di patatine finite e la totale mancanza di cioccolata nella sua credenza e di un uomo nella sua vita. Poteva rimediare a tutto, spesso se lo ripeteva che dipendeva da lei, che doveva farsi meno problemi e rimettersi in discussione. Era tutto facile nei suoi momenti lucidi in cui sentiva perfino di avere un certo potere, momenti in cui riusciva anche a sentirsi bella, poi tutto tornava ad affogare nel blu e nei biscotti, nel dolce e nel salato che non riuscivano mai a colmare il vuoto che sentiva dentro.
Cominciava a sentirsi stanca anche della sua razionalità e di tutto il buon senso che nel tempo gli amici e i familiari cercavano di rifilarle. “Ma che vuoi che sia? Pensa alla salute! Dovresti essere contenta di quello che hai. Smettila di lamentarti, quali problemi avrai mai tu?”.
Neanche per due giorni al mese ci si poteva lamentare lasciando libera la propria tristezza, la propria rabbia? _Si diceva_ Perché far finta che tutto vada bene se dentro ci si sente incrinati?
“Sto male” “Vai da uno psicologo” “Ci sono stata, mi ha mollato pure lui” “Medita” “Non ne ho voglia” “Allora lamentati senza rompere le scatole agli altri” “Guarda che sei te che mi hai chiesto come stavo” … era meglio far finta di niente mi sa.
Tutto si ripeteva, le solite risposte alle solite domande mai poste. Cazzo, pensava, sono solo due giorni al mese in cui mi spoglio dei miei filtri e sono totalmente sincera con me stessa … non posso neanche essere libera di sentirmi così?
In fondo di questa sua mestizia capiva che poteva esserne quasi orgogliosa. Joni Mitchell era sempre un buon ascolto, in quel blu che le colorava l’anima ritrovava una parte di sé capace ancora del dolore delle aspettative infrante, un dolore che toccava e che, una volta terminate le lacrime, decideva di curare. Allora tornava a desiderare, a vivere giorni gioiosi e altri giorni di sogni inquinati da surrogati, si confondeva e poi tornava sul suo divano, metteva su un disco di Joni Mitchell e tornava a leccarsi le dita salate di patatine e delle sue lacrime.
8 dicembre Sono incinta, me l’ho annunciato Gabriele, si la Drag detta l’Arcangelo. Avevamo pure preso delle precauzioni, ma lo sapevo che sto metodo Persona era ‘na fregatura. E mo come glielo dico a Beppino mio? Gli mando un messaggio su facebook oppure gli twitto qualcosa? Intanto apro un blog, chissà che trovi qualche sponsor, siamo poveri in canna.
9 dicembre Ho parlato con Beppino, non l’ha presa bene inizialmente la storia dello spirito santo, ma poi gli ho detto del blog e ci sono partite mille idee, potrebbe rivelarsi la startup dell’anno, che dico del millennio! Stiamo pensando di organizzare tante cose, questo bambino potrebbe rivelarsi il miracolo che tanto aspettavamo per svoltare … certo i pensieri sono molti, dobbiamo pensare a tante cose, Gesù come lo chiamiamo? Non sappiamo se maschio o femmina, dobbiamo trovargli un nome fico … Cristo quant’è difficile scegliere.
Ogni giorno le nostre tradizioni vengono attaccate da quelli lì che vorrebbero sostituire il nostro panettone con il kebab e da quegli altri che nelle scuole diffondono il Gender e tolgono i crocifissi. Stanno eliminando i sacri simboli della vita e della morte di Gesù. Noi diciamo no!Guai a togliere nei luoghi pubblici di uno stato laico l’immagine di un uomoesangue ucciso con un rito tribale. Come potremmo crescere i nostri figli senza una così profonda rappresentazione di sofferenza? E il presepe? Nessuno tocchi il presepe porcoddio! Questo dirigente scolastico di Rozzano, che è sicuramente un musulmano gay, ha osato impedire ad unpaio di madri (ah le italiche mammine <3) d’insegnare ai bimbi di ogni credo canti natalizi durante la pausa mensa. Oltraggio! Ma come si permette un Preside d’interferire sull’andamento della sua scuola? Di questi tempi dove andremo a finire non si sa, ma per fortuna ci pensano alcuni politici di un certo calibro, come Salvini, la Gelmini eLa Russa, a preservare le nostre tradizioni nazionali che prevedonodi buttare merda e odio sugli extracomunitari, evadere le tasse, fare i furbetti in tutte le occasioni possibili, andare con prostitute anche minorenni, coltivare populismo come non ci fosse un domani e andare a messa, non dico tutte le domeniche, ma almeno a Natale.
Quindi ancora una volta diciamo BASTA! Nessuno ci tocchi il Pandoro! No ai cambiamenti! No al Panettone senza canditi anche se poi i bambini li sputano e li nascondono in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Difendiamo la nostra italianità, cantiamo Tu scendi dalle stelle come la Gelmini mentre cerca un neutrino nel tunnel che dal Gram Sasso rifinisce al Cern. Difendiamo il simbolo della nascita, in un luogo di fortuna, del bimbo di una coppia di profughi come fa Salvini che approfitta di ogni notizia per aizzare gli imbecilli contro deipoveri cristi. Facciamo come La Russa e tutti gli altri fasciocattoliciintegralisti, approfittiamo di ogni occasione per metterci in luce e far dimenticare ai più di campare da una vita alle spalle degli italiani. E mi raccomando: a Natale poi scambiamoci un segno di pace per poi tornare ad odiare e odiarci come prima, perché siamo noi, quelli attenti alla tradizione, ad essere sempre perseguitati. Cristo!
“Sì mia cara, la storia delle storie, l’origine del mondo è proprio quella che ti ho raccontato. Fu Lei a creare tutto in un momento di noia. Nell’immensità vasta degli universi senza inizio e senza fine non c’è molto da fare la sera e neanche il giorno. Era normale passare il tempo prendendo un tè con Allah o giocando a carte con Manitù piuttosto che darsi da fare per organizzare qualche scherzo a Dio “Sua Permalosità Onnipotente”. Ma alla lunga queste cose non divertono più e la Madre si stava anche stancando del celolunghismo tra gli dei, loro, sempre pronti a spararsi le pose sui loro super poteri neanche fossero creature della Marvel.”
“Quindi mi stai dicendo che, in barba a tutta la razionalità possibile, alla scienza dalle ricerche del passato fino al Bosone di Higgs, è stata la Dea Madre a creare tutto questo?” Angelica sorrideva, ormai ci stava prendendo gusto al romanzo di sua nonna, non poteva non credere che quel fiume di parole sulla creazione non fosse altro che una scusa per passare un po’ di tempo insieme. E proprio per l’amore che nutriva verso di lei che ad un certo punto le chiese: “E la storia di Gesù? Anche lui è esistito veramente? Era davvero figlio di Dio?”
“Certo che è esistito Angelica! Perché altrimenti festeggeremmo il suo compleanno agni anno da 2015 anni a questa parte? E’ esistito e in quanto ad egocentrismo se la giocava bene con suo Padre. Vuoi che ti racconti la sua storia?”
“Gesù fu progettato da Dio, era una sua idea. L’Onnipontente, che è sempre stato una testa calda, amava creare confusione in quelle che in futuro sarebbero state chiamate religione Abramitiche. Tanto per infierire sulle creature femminili decise di far nascere suo figlio da una ragazzina Vergine facendolo annunciare da un ibrido alato. Anche la scelta della povertà, del bue e l’asinello, della grotta e del padre surrogato falegname era stata ben pianificata. Fu in seguito che cominciarono i problemi, finché Gesù era un bambino non era poi diverso dagli altri: giocava a pallone, bullizzava gli sfigati ed era bullizzato a sua volta dai ragazzini più grandi. Successe che ad un certo punto, durante l’adolescenza, a Gesù cominciarono a spuntare i primi peli, i primi brufoli e i primi super poteri. Si accorse che riusciva a guarire gli ammalati, ma non voleva fare il medico, all’epoca lo stereotipo delle infermiere sexy non era stato ancora inventato . Fu quando capì che poteva trasformare la natura che cominciò ad essere un ribelle. Scappò di casa lasciando i genitori in lacrime e Iddio incazzato e cominciò a vagare con una ghenga di ragazzacci che chiamava suoi discepoli“
“Fammi capire nonna, ma allora i vangeli raccontano la verità? E i vangeli apocrifi? Ma com’è possibile che … “
“Angelica ascolta, lascia perdere i vangeli, su questa storia di Gesù ognuno ha voluto metterci il cappello scrivendo un sacco di fesserie. Qualcosa di vero in quei testi c’è, come l’amicizia con Maria Maddalena, una ragazza sveglia che amava divertirsi. Veri sono i ragazzi che frequentava ma che ad un certo punto perse di vista. Mal interpretato, volutamente, è stato il miracolo della resurrezione di Lazzaro, un suo amico che aveva solo preso allucinogeni potenti ed era entrato in catalessi. Vero è stato il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino, ma fu il miracolo della cioccolata il suo miglior successo.”
“Cioè mi stai dicendo che Gesù e la cioccolata …”
“Angelica, nei vangeli ufficiali non si parla di cioccolata come non si parla di sesso e di altre cose divertenti. Su questo punto Dio ha fatto in modo che uscissero solo i testi edulcorati, quelli pieni di parole pie e glorificazioni varie. Ma in molti scritti apocrifi si parla di amore, libertinaggio e cioccolata. Gesù era un ragazzo che voleva conoscere il mondo e divertirsi, viaggiò a lungo fino a giungere nelle terre dell’ovest oltre l’oceano. Fu lì che conobbe il cacao e donò a questo proprietà miracolose. In quelle terre lontane conobbe anche il peyote e una spiritualità molto lontana da quella delle sue origini. Dopo qualche tempo di sperimentazioni mistiche di mente e di cibo degli Dei, una volta diffuso il verbo cioccolotoso tra gli indigeni, Gesù tornò a est per divulgare i suoi insegnamenti e portò con sé dei semi di cacao. Ma Dio e gli altri non volevano che gli umani trovassero anche in medio-oriente una sostanza che creava una così alta comunione d’intenti. La produzione cioccolatiera di Gesù fu per questo sabotata innumerevoli volte e il ragazzo fu costretto a spostarsi sempre più ad ovest. Ormai solo con Maria Maddalena e senza più semi di cacao attraversò montagne, deserti e ancora montagne fino a che non raggiunse in India una comunità di frikkettoni e si stabilì la. Qualcuno dice che ancora oggi sia possibile vederlo sulle spiagge di Goa a vendere collanine, ma nessuno in realtà sa che fine abbia fatto. Quello che posso dirti per certo che la crocifissione fu l’ennesima trovata di Dio per tirarla ancora lunga con il pentimento e che a Goa ci sono un sacco di persone con tratti medio-orientali.”
“Ok nonna, ma Maria? Tutta questa venerazione per la vergine?”
“Di Maria ti racconterò più tardi, che ne dici se adesso ci facessimo una cioccolata calda?”
6 milioni 788 mila donne hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni. E’ una percentuale che, nel suo complesso, non fa differenza tra donne italiane e straniere e, se la violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), quella sessuale lo è di più tra le italiane.
Mercoledì 25 novembre 2015, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, l’Associazione Segni Concreti ha ideato una campagna con l’obiettivo di far svegliare la scintilla buona negli uomini e il coraggio nelle donne. Abbiamo individuato alcune realtà a cui potremmo unirci, portando un grande valore aggiunto e condividendo un messaggio semplice e allo stesso modo emotivamente potente che sia la spinta per molte donne per esprimersi, denunciare e riscattarsi da situazioni di violenza. Una piccola poesia, una mano che supporta e dà coraggio e un numero da chiamare, quello del vostro centro.
L’iniziativa è semplice, replicabile, modificabile a seconda del vostro contesto e totalmente gratuita.
In allegato trovate il file della locandina A4 elaborata: si tratta di un file può essere aperto da qualsiasi copisteria/tipografia e sul quale potete aggiungere il vostro logo e il numero di telefono che offrite a sostegno delle donne vittime di violenza. Come esempio, vi inviamo il pdf che useremo ad Arezzo insieme a Pronto Donna.
Rimaniamo a disposizione per ulteriori chiarimenti e supporto tecnico. Potete contattarci via mail rispondendo direttamente a questo messaggio e, dal 25 novembre 2015 in poi potete trovare nel nostro sitola locandina in italiano, arabo, bengalese, albanese, rumeno, spagnolo e inglese e altri materiali collegati alla campagna.
Segni Concreti è un’associazione di promozione sociale con base ad Arezzo. Siamo un hub di creativi che da anni donano il proprio contributo in questo ambito tramite campagne di sensibilizzazione ed informazione, donando il proprio sapere e le proprie abilità attraverso corsi di formazione gratuiti aperti a tutti, collaborando con associazioni, istituzioni e cittadinanza in generale, sempre a titolo gratuito.